La corte di Giustizia europea con sentenza C-353/06 apre al doppio cognome, ma con una prospettiva nuova e piu' ampia: il non riconoscere per esteso in patria le generalità di un cittadino (nato in un altro stato) provoca non tanto una discriminazione personale, quanto piuttosto tanti e tali disagi sull'identità "ufficiale" da rendere difficile anche il viaggiare all'interno dello spazio comunitario. Quindi anche se le norme che disciplinano il cognome rientrano nella competenza degli stati membri, questi ultimi devono tuttavia rispettare il diritto comunitario, a meno che non si tratti esclusivamente di un problema interno.