Ecco il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che il 26 aprile è stato illustrato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi alla Camera, e martedì 27 aprile, al Senato per la replica delle comunicazioni del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto finale, in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza (cd. Recovery plan).
Il 13 luglio 2021 il PNRR dell'Italia è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta della Commissione europea. Alla Decisione è allegato un corposo allegato con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale.
Scarica il testo definitivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), documento di 269 pagine.
Vediamo brevemente l'iter di approvazione.
Nella seduta del 27 aprile, il Senato ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi in vista della trasmissione alla Commissione europea del PNRR che avverrà entro il 30 aprile 2021, con la quale impegna il Governo:
- a trasmettere il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea;
- ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni, le province autonome e gli enti locali nelle fasi successive del PNRR e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento (UE) 2021/241.
In sede di replica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, ha voluto sottolineare che la scadenza del 30 aprile non è mediatica, come si è detto: è che, se si arriva prima, si ha accesso ai fondi prima. La Commissione andrà sui mercati a fare la provvista per finanziare questo fondo intorno, a maggio-giugno, poi la finestra si chiuderà temporaneamente per l'estate e quindi, se il Piano viene presentato subito, si ha accesso ad una quota della prima provvista.
Il contributo che il Parlamento può dare al Piano è solo all'inizio. Infatti, tutte queste riforme che sono contenute nel Piano saranno adottate con provvedimenti e strumenti legislativi (disegni di legge, leggi delega, decreti-legge), nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà, un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto.
Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro. Il Piano include inoltre un corposo pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza.
Struttura del Recovery plan e le 6 missioni
Per quanto riguarda la struttura del Piano, esso si articola in 6 Missioni, per ognuna delle quali sono indicate le riforme di settore necessarie a una più efficace realizzazione degli interventi, nonché i profili più rilevanti ai fini del perseguimento delle tre priorità trasversali del Piano, individuate nella Parità di genere, nei Giovani e nel Riequilibrio territoriale. Tali priorità trasversali non sono affidate a singoli interventi circoscritti a specifiche Missioni, ma sono perseguite in modo diffuso nell'ambito di tutte le Missioni del Piano:
- La Missione 1, denominata "Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura", ha come obiettivo generale l'innovazione del Paese in chiave digitale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 49,2 miliardi, di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo.
I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura:- dal 2027 le nostre ragazze e ragazzi devono avere accesso alle migliori esperienze educative, ovunque esse siano in Italia,
- gli imprenditori, piccoli e grandi, devono poter lanciare e far crescere le loro attività rapidamente e efficientemente,
- permettere alle donne imprenditrici di realizzare i loro progetti,
- lavoratori e le lavoratrici devono poter continuare ad acquisire le competenze per le professioni di oggi e di domani,
- le persone più sole o vulnerabili devono poter esser assistite dagli operatori sanitari, dai volontari e dai loro famigliari nel miglior e più tempestivo modo possibile.
- le pubbliche amministrazioni e i loro servizi devono esse accessibili senza ostacoli, senza costi e senza inutile spreco di tempo.
- Per il rilancio della cultura e del turismo, due settori chiave per l’Italia anche per il loro significato identitario, una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la capacità attrattiva, la sicurezza e l’accessibilità dei luoghi. Gli interventi sono dedicati non solo ai cosiddetti “grandi attrattori”, ma anche alla tutela e alla valorizzazione dei siti minori. Si aggiungono misure per una riqualificazione ambientalmente sostenibile delle strutture e dei servizi turistici, che fanno leva anche sulle nuove tecnologie.
- La Missione 2, denominata "Rivoluzione verde e transizione ecologica" è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell'economia italiane. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 68,6 miliardi, di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo.
I suoi obiettivi sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
Il Piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile. - La Missione 3, denominata "Infrastrutture per una mobilità sostenibile" punta a realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 31,4 miliardi, di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo. Il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese.
- La Missione 4, denominata "Istruzione e ricerca", è focalizzata sulle generazioni future ed affronta le questioni strutturali più importanti per il rilancio della crescita, ossia la produttività, l'inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 31,9 miliardi di euro– di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo. Gli interventi principali riguardano:
- Il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione, a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
- Lo sviluppo e il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante.
- I processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti.
- Il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche, ad esempio con il cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici.
- La riforma e l’ampliamento dei dottorati.
- Il rafforzamento della ricerca e la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese.
- Infine, il sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico.
- La Missione 5, denominata "Inclusione e coesione", riveste un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 22,4 miliardi, di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo.
- La Missione 6, denominata "Salute", è caratterizzata da linee di azione volte a rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria territoriale e ospedaliera, nonché a promuovere e diffondere l'attività di ricerca del Servizio sanitario nazionale. Le risorse complessivamente destinate alla missione ammontano a 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo.Le riforme e gli investimenti proposti con il Piano in quest’area hanno due obiettivi principali:
- rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare
- e digitalizzare il sistema sanitario per garantire un equo accesso a cure efficaci.
E' previsto un significativo incremento delle prestazioni in assistenza domiciliare fino a prendere in carico entro il 2026 il 10% di età sopra i 65 anni, in particolare coloro che hanno patologie croniche o non sono autosufficienti. Inoltre, il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
A queste misure si affiancano progetti per il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti:
- per il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico;
- per una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza.