Esempi di calcolo e tabelle su come determinare l’Irap da versare a saldo per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 e, qualora il saldo Irap per il 2020 sia inferiore alla prima rata di acconto “dovuta” per lo stesso periodo d’imposta, sulla possibilità di utilizzare in compensazione o chiedere a rimborso ovvero azzerare la differenza a credito.
Li ha forniti l'Agenzia delle Entrate con la Circolare del 19 ottobre 2020 n. 27.
Ricordiamo infatti, che l'articolo 24 del Decreto Rilancio (n. 34/2020), in considerazione della situazione di crisi connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha previsto che le imprese con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi non sono tenuti al versamento:
- del saldo dell’IRAP relativo al periodo d’imposta 2019, fermo restando, per detto periodo d’imposta, il versamento dell’acconto, suddiviso nelle rate legislativamente previste;
- della prima rata, pari al 40% (ovvero al 50% per particolari categorie di soggetti previsti dalla normativa vigente), dell’acconto dell’IRAP dovuto per il periodo d’imposta 2020. L’importo corrispondente alla prima rata dell’acconto è comunque escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per il 2020.