Le imprese e i professionisti che non hanno dichiarato, ai fini Iva, in tutto o in parte, le operazioni attive effettuate nel 2013, rispetto a quelle comunicate dai propri clienti attraverso lo spesometro relativo al medesimo anno, riceveranno a stretto giro una comunicazione personalizzata dell’Agenzia delle Entrate contenente l’invito a regolarizzare l’anomalia emersa ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso.
L'Agenzia delle Entrate con Provvedimento del 15 dicembre 2016 n. 221446, ha fornito le modalità per accedere ai dati utilizzati per il confronto e indica come regolarizzare gli errori o comunicare elementi, fatti o circostanze, sconosciute al Fisco, che hanno causato lo scostamento.
Al fine di introdurre nuove e più avanzate forme di comunicazione tra l’Amministrazione fiscale e il contribuente, stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione di specifici contribuenti soggetti passivi IVA, con le modalità previste dal Provvedimento del 15 dicembre 2016 che qui alleghiamo, le informazioni derivanti dal confronto con i dati comunicati dai loro clienti all’Agenzia delle entrate ai sensi dell’articolo 21 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, da cui risulterebbe che gli stessi abbiano omesso, in tutto o in parte, di dichiarare il volume d’affari conseguito.