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NON PAGA L'IRAP IL PROFESSIONISTA CHE SI AVVALE COSTANTEMENTE DI COLLABORATORI

Non paga l'Irap il professionista che si avvale costantemente di collaboratori

Questa è la conclusione della Sentenza della Cassazione n. 20812 del 23/11/2012, che ha stabilito che il professionista che si avvale costantemente di collaboratori non dipendenti, non è tenuto al pagamento dell'Irap

Forma Giuridica: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
Numero 20812 del 23/11/2012
Fonte: Corte di Cassazione
Ascolta la versione audio dell'articolo

La Cassazione con la Sentenza n. 20812 del 23 novembre 2012, ha stabilito che il professionista (nel caso in questione un avvocato) che si avvale costantemente della collaborazione di altri soggetti, non dipendenti, per lo svolgimento della propria attività, non paga l’Irap se l’Amministrazione Finanziaria non dimostra che tale collaborazione dà luogo ad una struttura organizzata.

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Tag: GIURISPRUDENZA GIURISPRUDENZA DIFENDERSI DALL'IRAP: COME CHIEDERE IL RIMBORSO IRAP DIFENDERSI DALL'IRAP: COME CHIEDERE IL RIMBORSO IRAP

Allegato

Sentenza Cassazione n. 20812 del 23/11/2012
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Commenti

Miky - 10/12/2012

La normativa sull'IRAP dei professionisti è molto fumosa, tanto è vero che, chi decide di non pagarla, lo fa a suo rischio e pericolo. I commercialisti non garantiscono che un libero professionista senza dipendenti, sia esente da questa imposta. Le cronache sono piene di sentenze che avvalorano la tesi della esenzione in questi casi, ma nonostante ciò, non è mai arrivato un chiarimento dall'agenzia delle entrate, un parere inequivocabile che chiarisca definitivamente chi è soggetto e chi no. Evidentemente lo Stato vuole lucrare sull'incertezza, e approfitta di chi, per non sottoporsi all'alea e alla gogna di contenziosi col fisco, preferisce subire l'ennesimo salasso. Neanche i "professori" (a conferma della malafede dello Stato) hanno saputo e/o voluto chiarire definitivamente e inequivocabilmente quali siano i soggetti passivi di questa imposta. Questa è una delle tante vergonose vessazioni alle quali i cittadini italiani debbono sottostare. E i collegi, gli ordini professionali, perchè non spingono per fare chiarezza su questo argomento ? forse la "longa mano" della politica è più remunerativa di tanti iscritti che comunque sono OBBLIGATI e non hanno scelta ?

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