In particolare vengono forniti chiarimenti sui requisiti che qualificano le spese di rappresentanza e sugli oneri che invece non ci rientrano.
INDICE:
- PREMESSA
- LA DISCIPLINA PREVIGENTE (CENNI)
- I REQUISITI CHE QUALIFICANO LE SPESE DI RAPPRESENTANZA
3.1 Il carattere delle gratuità
3.2 Finalità promozionali o di pubbliche relazioni
3.3 Ragionevolezza e coerenza - ESEMPLIFICAZIONE DELLE SPESE DI RAPPRESENTANZA
4.1 La fattispecie residuale - PERIODO DI IMPUTAZIONE E LIMITI DI DEDUCIBILITÀ
5.1 Nozione di “ricavi e proventi della gestione caratteristica”
5.2 Spese di rappresentanza relative a prestazioni alberghiere e a somministrazioni di alimenti e bevande
5.3 Spese di rappresentanza sostenute dalle imprese di nuova costituzione
5.4 Spese relative a beni distribuibili gratuitamente di valore unitario non superiore a 50 euro - ONERI CHE NON COSTITUISCONO SPESE DI RAPPRESENTANZA
6.1 Spese per l’ospitalità dei clienti attuali o potenziali
6.1.1 Spese di ospitalità sostenute nei confronti di soggetti diversi dai clienti
6.1.2 Spese di ospitalità per i clienti sostenute nell’ambito degli “eventi” di cui al comma 1 del decreto di attuazione
6.2 Società specializzate nell’organizzazione di fiere ed eventi simili
6.3 Imprenditore individuale
6.4 Spese che conservano natura “commerciale” - ONERI DOCUMENTALI
- PROFILI IVA
- LE SPESE DI RAPPRESENTANZA NEL REGIME DEI MINIMI
- LE SPESE DI RAPPRESENTANZA IN DICHIARAZIONE