Il Decreto Sanzioni Dlgs n 87/2024 con diverse novità in vigore dal 1° settembre modifica, tra l'altro, i criteri di determinazione delle sanzioni tributarie, vediamo tutti i dettagli.
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1) Sanzioni tributarie: come cambiano i criteri
La precedente normativa ossia il Dlgs n 472/97 viene modificata innanzitutto chiarendo l’applicazione del principio di proporzionalità anche alla determinazione della sanzione.
Viene poi modificata la disciplina sanzionatoria nel caso di reiterazione delle violazioni della stessa indole.
In particolare:
- nel caso di reiterazione di violazioni, la misura dell’innalzamento della sanzione è incrementata dalla vigente misura della metà al limite massimo del doppio,
- tale incremento, invece di richiedere la commissione di violazioni della stessa indole nei tre anni precedenti, si applica ove il contribuente sia incorso in altra violazione della stessa indole nei 3 anni successivi:
- al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione,
- alla inoppugnabilità dell’atto;
- la relativa disciplina si applica ove le violazioni commesse successivamente non siano state definite
- con ravvedimento operoso, o
- con adesione ai verbali di constatazione.
Come riportato nella relazione illustrativa, con la modifica attuata vengono recepiti gli orientamenti giurisprudenziali in tema di recidiva e violazioni della stessa indole.
In tema di manifesta sproporzione tra l’entità del tributo cui la violazione si riferisce e la sanzione, la norma viene sostituita integralmente: la sanzione viene ora ridotta fino a 1/4 della misura prevista e si precisa che la riduzione avviene sia nel caso di sanzione fissa che proporzionale o variabile, si prevede inoltre che se concorrono circostanze di particolare gravità della violazione o ricorrono altre circostanze valutate secondo i criteri della gravità della violazione, personalità del contribuente e condizioni economiche e sociali, la sanzione prevista in misura fissa, proporzionale o variabile può essere aumentata fino alla metà.
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