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MANOVRA 2025: LE MISURE PER IL LAVORO DIPENDENTE

Manovra 2025: le misure per il lavoro dipendente

Ecco la sintesi delle misure approvate ieri per la legge di bilancio 2025 in tema di lavoro dipendente : conferme per taglio cuneo fiscale , Premi al 5% , fringe benefit

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Il governo italiano  ha approvato ieri sera il documento per la legge di bilancio 2025 con le consuete difficolta finanziarie   Il rapporto OCSE   raccomandava grande prudenza nella gestione del bilancio statale pur accreditando  l'economia italiana di una possibile  crescita dello 0,8 %  nel 2025, migliore della media europea  che si ferma allo 0,7%.

Tra le questioni principali per la manovra vie era il tentativo di confermare  nove misure chiave introdotte lo scorso anno, destinate a scadere il 31 dicembre 2024. Queste misure riguardano principalmente il sostegno ai lavoratori e alle famiglie, e la loro proroga o miglioramento richiede un ingente stanziamento di risorse (almeno 20/25 miliardi secondo le ultime stime).

Nell'ultimo vertice di maggioranza  era emersa la novita di un possibile ulteriore taglio dell'IRPEF e  di una soglia unica a 2000 euro per i fringe benefits dei dipendenti ( vedi ultimo paragrafo)  ma  nel  comunicato governativo del 16 ottobre  non c'è traccia 

Oltre a queste misure, il governo  sul delicato tema delle pensioni, con proposte contrastanti all'interno della maggioranza  riconferma  le misure dello scorso anno ma il comunicato non specifica esattamente le modalità  Leggi su questo anche Pensioni 2025: doppio binario per il TFR  

 Vediamo di seguito i principali capitoli di spesa relativi alle misure per il lavoro dipendente.

Per le anticipazioni fiscali leggi: Legge di bilancio 2025: cosa contiene il DDL approvato.

1) Taglio cuneo , fringe benefit , bonus mamme: il punto al 2024

Le misure principali  di sostegno ai redditi delle famiglie includono, ad oggi :

  1. Taglio al cuneo fiscale: Beneficio per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, il cui rinnovo per il 2025 richiederà circa 9,4 miliardi di euro.
  2. Taglio IRPEF: Riduzione delle tasse per il ceto medio con l'accorpamento degli scaglioni, con la possibilità di un ulteriore abbassamento delle aliquote. La proroga costerebbe circa 4 miliardi di euro. Leggi per maggiori dettagli  IRPEF 2025: la riforma fiscale e le anticipazioni
  3. Premi di risultato: l'agevolazione fiscale sui premi di produttività con imposta al 5%  coinvolge oltre 15.000 imprese e oltre 4 milioni di lavoratori. La conferma della misura richiederà 222,7 milioni di euro.
  4. Superdeduzione per l’occupazione: Superbonus fiscale del 120-130% per favorire l'occupazione stabile. Il governo stima un costo di 1,3 miliardi di euro per il 2025.
  5. Fringe benefit: L'aumento della soglia di esenzione fiscale attuale  per i fringe benefits a 1.000-2.000 euro per i dipendenti senza o con figli ha  un costo stimato di 348,7 milioni di euro per la proroga 2025
  6. Sgravi per le lavoratrici madri:  l'esonero contributivo  per le lavoratrici madri di due o più figli ha avuto  un costo di 500 milioni di euro per il 2024. Nel 2025 dovrebbe ridursi grazie alla riduzione della platea solo alle madri con tre figli o più ma ci sono voci che il MEF intenda eliminarlo 
  7. Decontribuzione Sud: Sgravio contributivo per  tutti i dipendenti delle aziende del Sud Italia, la cui proroga fino al 2025 richiederà un aumento del bilancio di 2,9 miliardi di euro.
  8. Social card "Dedicata a te": Misura di sostegno al reddito per famiglie con ISEE basso pari a 500 euro  richiederà un rifinanziamento per il 2025 di 600 milioni di euro.
  9. Riduzione del Canone Rai: La riduzione del canone da 90 a 70 euro per tutti gli abbonati  per il 2024 è stata  finanziata con  430 milioni di euro.

A queste voci vanno aggiunti i numerosi bonus edilizi,   già in parte ridimensionati nel corso del 2024. 

Leggi anche Bonus casa 2024: gli sconti in scadenza e quelli validi anche nel 2025

Ti consigliamo: Bonus casa 2024: guida pratica alle detrazioni (eBook)

2) Welfare e occupazione in legge di bilancio 2025: le intenzioni del ministro del lavoro

Durante il meeting di Rimini, il ministro del lavoro Calderone  era intervenuta cercando di rassicurare sul fatto che la prossima legge di  bilancio , e il ddl lavoro in discussione in Commissione,  saranno orientati a un rafforzamento della produttività,  senza intaccare gli aiuti al potere di acquisto dei lavoratori messi in campo finora.

LAVORO 

Da punto di vista dell'occupazione Calderone aveva  evidenziato la necessità di agire sulle competenze per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, annunciando il lancio della terza edizione del Fondo Nuove Competenze per l'inizio dell'autunno. Questo investimento mira a potenziare la formazione professionale, tecnica superiore e aziendale, valorizzando le esperienze dei distretti produttivi, soprattutto in un contesto demografico preoccupante. Infatti, entro il 2040, l'Italia potrebbe vedere una riduzione significativa della popolazione in età lavorativa, con un impatto negativo potenziale sul PIL.

Per mitigare questi effetti, Calderone afferma che il governo intende aumentare il tasso di occupazione dal 62% al 68%, puntando sull'inclusione di donne e giovani nel mercato del lavoro, riducendo il numero di NEET (giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione). 

Per la produttività ha dichiarato che intende prorogare la riduzione dell'imposta sui premi di risultato al 5%.

WELFARE

In merito al welfare per le famiglie la titolare del dicastero del lavoro  ha chiesto  di riconfermare tutte le misure  attualmente in vigore in particolare:

  • il bonus per le madri lavoratrici e
  •  il bonus contributivo (taglio del cuneo fiscale del 6/7%) per i redditi da lavoro dipendente fino a 35mila euro.

Ha inoltre sottolineato l'importanza di «sostenere la contrattazione collettiva e ancora di più quella di secondo livello, investire in welfare aziendale, in premialità, in fringe benefit», di fatto  spostando   quindi,  parte della responsabilità dei sostegni ai lavoratori dallo  Stato alle aziende.

3) Le anticipazioni dalla maggioranza per la legge di bilancio 2025

Il 9 settembre si era svolto un vertice tra i responsabili della maggioranza di Governo  che hanno dichiarato di condividere per la  legge di bilancio 2025 il sostegno  alle retribuzioni dei lavoratori  dipendenti  con i redditi medio bassi . Il pacchetto di misure  costa oltre 15 miliardi di euro.

 Tra gli interventi principali ipotizzati 

  • Conferma del taglio del cuneo contributivo: fino a 7 punti per retribuzioni fino a 25.000 euro e 6 punti fino a 35.000 euro, con un costo di 9,4 miliardi, garantendo un aumento medio di circa 100 euro al mese a 14 milioni di lavoratori.
  • Rimodulazione delle aliquote IRPEF:  il vicepremier Tajani  e la Lega chiedono la riduzione da quattro a tre aliquote IRPEF, con un possibile abbassamento dell'aliquota intermedia dal 35% al 33% e innalzamento del limite a 60.000 euro, coinvolgendo circa 8 milioni di lavoratori per un costo di 4 miliardi.
  • Tassazione al 5% per i premi di produttività: conferma della riduzione per importi fino a 3.000 euro e redditi fino a 80.000 euro, che già interessa 4,4 milioni di lavoratori.
  • Bonus mamme: l'incentivo per le lavoratrici madri con almeno due figli è in scadenza a fine anno, ma il governo conferma  l'intenzione  di prorogarlo,  come preannunciato dalla ministra del lavoro Calderone.
  • Fringe benefit: si prevede un ampliamento dei beni e servizi esentasse per i lavoratori, con soglie che potrebbero aumentare fino a 2.000 euro per tutti i dipendenti, senza distinzioni legate alla presenza di figli e  includendo  la detassazione dei contributi per la sanità integrativa.
  • Lavoro pubblico: possibilità di trattenere in servizio il personale della PA oltre i 67 anni, fino a un massimo di 70 anni, per attività di tutoraggio e affiancamento dei giovani. si prevedono infatti anche circa 350mila nuove assunzioni nel pubblico impiego.

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4) Le misure effettivamente approvate il 15 ottobre 2024

Come anticipato  ai  sindacati dal  ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti  qualche giorno fa, il comunicato governativo del 16 ottobre conferma , senza fornire dettagli: 

  • il taglio del cuneo fiscale del 6/7 % che diventa misura strutturale, cioè senza scadenza  e 
  • la riduzione delle aliquote Irpef a tre, rendendole strutturali
  • la superdeduzione IRES  al 120%  per tre anni per le nuove assunzioni 2026-2027
  • le agevolazioni  per le assunzioni di giovani e donne nelle regioni del Sud
  •  soglie differenziate per i fringe benefit per tutti gli aventi diritto, e  maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. 
  • Tassazione agevolata al 5 per cento dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.

 Inoltre, è stato confermato  l'impegno ad aumentare i fondi per la sanità  per 3 miliardi e ad assicurare le risorse per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.

Sul piano macroeconomico, il governo mira a ridurre il rapporto deficit/PIL sotto il 3% entro il 2026.


Fonte immagine: Governo italiano
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