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CUNEO FISCALE E BONUS FAMIGLIE: COSA PUÒ CAMBIARE NEL 2025

Cuneo fiscale e bonus famiglie: cosa può cambiare nel 2025

Riepilogo degli sgravi contributivi e fiscali in vigore e possibili novità per la legge di bilancio 2025. Cosa dice il ministro del lavoro Calderone

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Il governo italiano si prepara  la sfida della  prossima legge di bilancio con le consuete difficolta finanziarie dovute all' aumento record del debito pubblico, malgrado il buon gettito fiscale degli ultimi mesi  . 

Tra le questioni principali vi sono la necessità di confermare  nove misure chiave introdotte lo scorso anno, destinate a scadere il 31 dicembre 2024. Queste misure riguardano principalmente il sostegno ai lavoratori e alle famiglie, e la loro proroga o miglioramento richiederà un ingente stanziamento di risorse.

Oltre a queste misure, il governo dovrà affrontare il delicato tema delle pensioni, con proposte contrastanti all'interno della maggioranza riguardanti l'uscita anticipata e l'aumento delle pensioni minime. Leggi su questo anche Pensioni 2025: le prime anticipazioni

 La situazione è resa più complessa dalla necessità di allinearsi alle nuove regole del patto di stabilità europeo, che richiedono un piano pluriennale di spesa da presentare a Bruxelles entro il 20 settembre.

Vediamo di seguito i principali capitoli di spesa relativi al taglio del cuneo fiscale e ai vari bonus di aiuto alle famiglie  in vigore nel 2024 e  le importanti dichiarazioni del ministro del lavoro Calderone rese ieri 21 agosto al Meeting di Rimini,  da cui emergono le possibili novità per il 2025.

1) Bonus e sgravi a sostegno delle famiglie 2024: riepilogo

Le misure principali  di sostegno ai redditi delle famiglie includono, ad oggi :

  1. Taglio al cuneo fiscale: Beneficio per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, il cui rinnovo per il 2025 richiederà circa 9,4 miliardi di euro.
  2. Taglio IRPEF: Riduzione delle tasse per il ceto medio con l'accorpamento degli scaglioni, con la possibilità di un ulteriore abbassamento delle aliquote. La proroga costerebbe circa 4 miliardi di euro. Leggi per maggiori dettagli IRPEF 2024 le nuove aliquote
  3. Premi di risultato: l'agevolazione fiscale sui premi di produttività con imposta al 5%  coinvolge oltre 15.000 imprese e oltre 4 milioni di lavoratori. La conferma della misura richiederà 222,7 milioni di euro.
  4. Superdeduzione per l’occupazione: Superbonus fiscale del 120-130% per favorire l'occupazione stabile. Il governo stima un costo di 1,3 miliardi di euro per il 2025.
  5. Fringe benefit: L'aumento della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefits a 1.000-2.000 euro per i dipendenti senza o con figli ha  un costo stimato di 348,7 milioni di euro per la proroga.
  6. Sgravi per le lavoratrici madri:  l'esonero contributivo  per le lavoratrici madri di due o più figli ha avuto  un costo di 500 milioni di euro per il 2024. Nel 2025 dovrebbe ridursi grazie alla riduzione della platea solo alle madri con tre figli o più ma ci sono voci che il MEF intenda eliminarlo 
  7. Decontribuzione Sud: Sgravio contributivo per  tutti i dipendenti delle aziende del Sud Italia, la cui proroga fino al 2025 richiederà un aumento del bilancio di 2,9 miliardi di euro.
  8. Social card "Dedicata a te": Misura di sostegno al reddito per famiglie con ISEE basso pari a 500 euro  richiederà un rifinanziamento per il 2025 di 600 milioni di euro.
  9. Riduzione del Canone Rai: La riduzione del canone da 90 a 70 euro per tutti gli abbonati  per il 2024 è stata  finanziata con  430 milioni di euro.

A queste voci vanno aggiunti i numerosi bonus edilizi,   già in parte ridimensionati nel corso del 2024. Si parla ad esempio di un possibile addio al Bonus mobili.

Leggi anche Bonus casa 2024: gli sconti disponibili per ristrutturare.


Ti consigliamo: Bonus casa 2024: guida pratica alle detrazioni (eBook)

2) Welfare e occupazione: le intenzioni del ministro del lavoro

Durante il meeting di Rimini, il ministro del lavoro Calderone  è intervenuta cercando di rassicurare sul fatto che la prossima legge dibilancio , e il ddl lavoro in discussione saranno orientati a un rafforzamento della produttivià  senza intaccare gli aiuti al potere di acquisto dei lavoratori messi n campo finora Si sa pero che su questo l'ultima parola spetta al Ministro dell'economia che deve tirare le fila dal punto di vista finanziario, di tutte le esigenze dell'apparato statale

LAVORO 

Da punto di vista dell'occupazione Calderone ha evidenziato la necessità di agire sulle competenze per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, annunciando il lancio della terza edizione del Fondo Nuove Competenze per l'inizio dell'autunno. Questo investimento mira a potenziare la formazione professionale, tecnica superiore e aziendale, valorizzando le esperienze dei distretti produttivi, soprattutto in un contesto demografico preoccupante. Infatti, entro il 2040, l'Italia potrebbe vedere una riduzione significativa della popolazione in età lavorativa, con un impatto negativo potenziale sul PIL.

Per mitigare questi effetti, Calderone afferma che il governo intende aumentare il tasso di occupazione dal 62% al 68%, puntando sull'inclusione di donne e giovani nel mercato del lavoro, riducendo il numero di NEET (giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione). 

Per la produttività ha dichiarato che intende prorogare la riduzione dell'imposta sui premi di risultato 

WELFARE

In merito al welfare per le famiglie la titolare del dicastero del lavoro ha ribadito che chiederà di riconfermare tutte le misure  attualmente in vigore in particolare:

  • il bonus per le madri lavoratrici e
  •  il bonus contributivo (taglio del cuneo fiscale del 6/7%) per i redditi da lavoro dipendente fino a 35mila euro.

Ha inoltre sottolineato l'importanza di «sostenere la contrattazione collettiva e ancora di più quella di secondo livello, investire in welfare aziendale, in premialità, in fringe benefit», di fatto  spostando   quindi parte della responsabilità dei sostegni ai lavoratori dallo  Stato alle aziende.

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