Nella Risposta a Interpello 167 del 1 agosto 2024 l'Agenzia chiarisce tassazione delle retribuzioni e TFR il caso di un contribuente che ha trasferito la propria residenza dall'Italia ai Paesi Bassi, lavorando sia all'estero che in smart working in Italia .
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1) Lavoro dipendente per Fondazione olandese in Italia: iI caso
L'istante dichiarava di aver trasferito la propria residenza dall'Italia in Olanda, con iscrizione all'AIRE nel mese di giugno dell'anno X e che, per tale periodo d'imposta, è da considerarsi fiscalmente residente in Olanda.
Fino al suo trasferimento in Olanda , per i 6 anni precedenti ha lavorato in Italia come dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato per una società olandese e pagando le imposte l'anno successivo in sede di predisposizione della dichiarazione dei redditi.
Nello stesso anno a seguito della cessazione del rapporto di lavoro subordinato con la società olandese, ha ricevuto da tale società il trattamento di fine rapporto.
Il contribuente ha chiesto all'Agenzia delle Entrate se sia necessario presentare la dichiarazione dei redditi in Italia per l'anno del trasferimento, considerando sia la retribuzione percepita fino a giugno sia il TFR erogato dalla società olandese.
La questione si pone in quanto il contribuente è stato fiscalmente residente in Olanda per parte dell'anno e ha svolto attività lavorativa in Italia per un datore di lavoro non residente.
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2) Lavoro dipendente per società olandese in Italia: la risposta dell'Agenzia
In generale, l'Agenzia ricorda che stante la prevalenza del diritto convenzionale sul diritto interno, come previsto dall'art. 15 della Convenzione Italia - Olanda, le retribuzioni relative ad un'attività di lavoro dipendente possono essere tassate anche nel Paese in cui tale attività è svolta, se diverso da quello di residenza.
Tuttavia, è ripristinata la potestà impositiva esclusiva dello Stato di residenza, qualora vengano soddisfatte, congiuntamente, le seguenti condizioni:
• il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo che non oltrepassa un totale di 183 giorni nel corso dell'anno fiscale considerato;
• le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di lavoro che non è residente nell'altro Stato;
• l'onere delle remunerazioni non è sostenuto da una stabile organizzazione o da una base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.
Con riferimento al TFR, in assenza di una specifica disposizione nella Convenzione Italia - Olanda, l'A-genzia precisa che gli Stati possono ricondurre la disciplina degli emolumenti erogati ai dipendenti al momento della cessazione dell'impiego nell'ambito dei redditi di lavoro subordinato (art. 15, Convenzione) ovvero nell'ambito delle pensioni private (art. 18).
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3) Lavoro dipendente per società olandese in Italia: conclusioni
Sul caso specifico l 'Agenzia delle Entrate ha concluso che le retribuzioni percepite fino a giugno sono tassabili esclusivamente nei Paesi Bassi.
Per il TFR, invece, la parte maturata durante il periodo di residenza in Italia è tassabile in Italia, mentre quella maturata nell'anno del trasferimento è tassabile nei Paesi Bassi.
In particolare con riferimento al trattamento di fine rapporto, l'agenzia precisa che la Convenzione - , come, peraltro, il Modello OCSE di Convenzione per eliminare le doppie imposizioni, non contiene una disposizione specifica per gli emolumenti erogati ai dipendenti al momento della cessazione dell'impiego consentendo a ciascuno Stato membro dell'OCSE di poter ricondurre le suddette prestazioni nell'ambito di applicazione :
- dell'articolo 15, relativo ai redditi di lavoro subordinato, ovvero
- dell'articolo 18, riguardante le pensioni private.
Nella risoluzione 1° agosto 2008, n. 341/E, seppur riguardante l'applicazione della Convenzione stipulata con la Germania,è stato stabilito che per quanto concerne
l'Italia, il TFR ha sostanzialmente natura di retribuzione, seppur differita, motivo per cui è stato ricondotto nell'ambito applicativo dell'articolo 15 della Convenzione.
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