Il Ministero del lavoro sta mettendo a punto il decreto attuativo per la patente a crediti previsto dalla legge 56 2024, di conversione del decreto PNRRR bis 19/ 2024 L'adempimento dovrebbe partire dal 1 ottobre 2024
Il 10 luglio si è tenuta una nuova riunione del tavolo con le parti sociali utile a proseguire nel percorso di attuazione del provvedimento che consentirà di dare piena applicazione a questo nuovo strumento di qualificazione delle imprese.
La prima bozza di lavoro del decreto ministeriale contiene in particolare:
- le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente,
- i contenuti informativi della patente,
- i presupposti e il procedimento per l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione dello strumento e di attribuzione dei crediti
- le modalità per il recupero dei crediti decurtati.
In particolare sale a 100 il totale dei punti iniziali.
Si conferma anche la possibilità di estendere la patente a crediti ad altri settori, dopo un primo periodo positivo di applicazione in edilizia.
Vedi le previsioni del decreto legge nell'articolo Patente sicurezza cantieri
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- Rapporto di lavoro in edilizia di M. Matteucci et al. (libro di carta 2023)
1) Patente a punti in edilizia: il giudizio dei sindacati
I sindacati dei lavoratori hanno espresso valutazioni abbastanza contrastanti sulla bozza, in generale piuttosto negative:
CGIL
Per la cgil si tratta dell 'ennesima occasione persa per dotare finalmente il Paese di un Piano straordinario di prevenzione, a partire da una vera lotta all’illegalità, in cui molte lavoratrici e lavoratori ad oggi sono costretti”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David giudica la proposta attuale di scarsa utilità in quanto "manca la prima misura da prevedere per rendere efficace la ovvero la qualificazione delle imprese all’ingresso".
Inoltre, osserva, " continua ad essere limitata ai soli cantieri mobili, e gli effetti si vedranno solo fra anni”.
Il sistema della patente a crediti è giudicato troppo farraginoso : i punti partono da 30, ma possono arrivare a 100, facili da guadagnare, difficili da perdere. Ribadiamo che nel caso di infortuni gravi e di gravi inadempienze gli ispettori del lavoro devono sospendere la patente”.
CISL
Il segretario confederale della Cisl Giorgio Graziani ed il segretario generale della Filca Cisl Enzo Pelle. hanno invece affermato di apprezzare “alcuni passi in avanti in relazione ad alcune nostre osservazioni poste nel precedente incontro, ad esempio :
- l' ulteriore riconoscimento del ruolo dei Rappresentati dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS e/o RLST) che sono stati inseriti tra i criteri qualificanti per aggiungere crediti per le imprese che insieme al medico competente permettono più di una visita all’anno.
- l'attenzione particolare anche alla qualificazione delle maestranze e alle esperienze del settore edile, anche dal punto di vista contrattuale.
Invece sulla prevista comunicazione formale ai rappresentanti da parte dell’impresa all’atto del rilascio della patente (entro i dieci giorni successivi) hanno ribadito la richiesta che questo avvenga almeno cinque giorni prima per poter aver correggere eventuali errori nell’autocertificazione dell’impresa stessa e quindi il rilascio erroneo della patente.
Critici anche sul punteggio massimo , troppo alto, e sui criteri legati alle azioni di recupero nel caso di superamento della soglia minima.
UIL
Molto decisa la stroncatura della UIL , nelle parole del segretario nazionali Bombaridieri e Veronese, che hanno affermato
Una patente a punti inutile che non farà chiudere nessuna impresa, anche quando questa contravvenisse gravemente a norme su salute e sicurezza sul lavoro.
"Si riconoscono fino a 100 punti alle imprese, il che - hanno precisato Veronese e Costa - non porterà alla sospensione della patente, per decurtazione dei crediti, neanche in caso grave di strage di lavoratori e lavoratrici, come quelle per le quali ci si è tanto indignati e addolorati in questi ultimi mesi.
Hanno osservato anche che il decreto attuativo mette su binari rigidi anche gli ispettori del lavoro per la sospensione dell'attività in caso di morti, infortuni gravi o misure di sicurezza inesistenti, a tutela esclusiva delle imprese. ... Il confronto tecnico su questo decreto attuativo ha dimostrato che la volontà del governo resta quella di non disturbare l'azienda, ma di proteggerla a qualsiasi costo, anche sulla pelle di lavoratrici e lavoratori che continuano a morire, a infortunarsi gravemente, a contrarre malattie professionali".
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