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LAVORO DA REMOTO E NOMADI DIGITALI: COME FUNZIONA IL NUOVO VISTO?

Lavoro da remoto e nomadi digitali: come funziona il nuovo visto?

Chi sono i nomadi digitali? le nuove regole per il lavoro altamente qualificato da remoto con il NOMAD DIGITAL VISA Italiano

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E' stato pubblicato pochi giorni fa il decreto ministeriale che istituisce lo speciale visto di ingresso in Italia  per i lavoratori nomadi digitali,   ma chi sono e cosa  si intende  lavoro altamente qualificato da remoto? 

Facciamo un po' di chiarezza  sui termini utilizzati per il nuovo trend  del lavoro "agile" che si svolge  senza vincoli in paesi stranieri ed è   sempre più diffuso nel mondo e vediamo le principali  novità del decreto.

1) Nomadi digitali la nuova tendenza del lavoro all'estero

A seguito del sempre maggiore utilizzo delle tecnologie digitali come  strumenti di lavoro  da molti anni si è diffusa la possibilità di lavoro fuori dalla sede aziendale,  prima con il "telelavoro"  poi con lo smart working o lavoro agile , esploso in particolare durante la pandemia da COVID 19. 

Anche dopo il termine dell'emergenza la modalità di lavoro senza vincoli di luogo e di tempi predefiniti è rimasta molto attiva e presente in modo massiccio  in particolare nelle grandi aziende.

Per i datori di lavoro infatti lo smart working è risultato spesso vantaggioso in termini di  minori costi aziendali mentre i lavoratori ne apprezzano la  possibilità di  migliore conciliazione tra vita e lavoro.

Va anche ricordato che l'eliminazione delle barriere doganali in Europa e la diffusione di una mentalità comunitaria tra le giovani generazioni   già da tempo aveva favorito  una maggiore mobilità lavorativa nel nostro continente 

E' sempre più diffuso dunque  in tutto il pianeta in particolare il fenomeno dei nomadi digitali ovvero i lavoratori qualificati,  professionisti ,  imprenditori ma anche dipendenti  di grandi  aziende, specialmente  multinazionali oppure di  organizzazioni non governative   che possono svolgere le loro prestazioni senza una base fissa di lavoro e si spostano seguendo  sia regimi fiscali favorevoli  che preferenze personali  o esigenze familiari  e non ultime le  agevolazioni amministrative.

Si parla ad esempio  di workation per definire  lunghi periodi di lavoro in località di vacanza  ma  ci sono anche scelte piu a lungo termine.

Secondo le agenzie specializzate come Nomad embassy ad esempio,  sono sempre piu diffusi i trasferimenti in Portogallo,  Spagna  Malesia,  Malta,Grecia, Ungheria, Brasile e Repubblica Ceca ma anche in  Thailandia,  che, ad esempio   garantisce l'ingresso e la permanenza agli stranieri addirittura per 10 o 20  anni per chi ha redditi sopra i 15mila o 40mila dollari e/o   lavora per una multinazionale

Il lavoro digitale nomade è caratterizzato infatti  da alta qualificazione e da reddito significativo che solitamente consente di ottenere  agevolmente visti di ingresso e di lavoro  quasi ovunque nel mondo.  

2) Digital Nomad Visa per l'ingresso in Italia

In questa ottica si inserisce il nuovo decreto del ministero dell'interno che ha istituito il digital nomad visa che consente  l'ingresso in iIalia di lavoratori  extracomunitari, al di fuori delle quote di ingresso definite con i decreti flussi 

Vedi il testo del decreto in Nomadi digitali e lavoro da remoto decreto in GU

Il decreto era atteso dal 2022 quando il D.L. 4  (c.d. Sostegni-ter), aveva escluso la necessità del nulla osta al lavoro per cittadini di Paesi terzi che svolgono attività lavorativa altamente qualificata in Italia da remoto.

In questo modo si intende favorire l’ingresso in Italia di lavoratori  qualificati ,   spingendo la competitività  del nostro paese nel  contesto lavorativo globale, in un ottica che è  comune anche ai regimi fiscali agevolati per   i cosiddetti impatriati che rientrano in Italia dopo una permanenza all'estero.

Leggi in proposito Regime impatriati 2024 le novità in GU 

Per approfondire vedi il completo e book  I regimi fiscali dei lavoratori impatriati

3) Nomadi digitali e lavoratori da remoto digitali: differenze e requisiti

Il decreto ministeriale del 9 marzo 2024distingue:

  • NOMADE DIGITALE è il lavoratore autonomo 
  • LAVORATORE DA REMOTO è il lavoratore dipendente che svolge le mansioni in smart working 

e specifica che per entrambi no è richiesto il nulla osta provvisorio ma sono necessarie le seguenti condizioni:

   a) dispongano di un  reddito  minimo  annuo   non inferiore  al  triplo  del  livello o  previsto  per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria  circa  25mila euro , maggiorati in caso di familiari a carico 

    b) dispongano di una assicurazione sanitaria per cure  mediche  e  ricovero ospedaliero valida per il  territorio  nazionale  e  per  il periodo del soggiorno; 

    c)  dispongano  di  una  idonea  documentazione   relativa   alle  modalita' di sistemazione alloggiativa; 

    d)  dimostrino  un'esperienza  pregressa  di  almeno   sei   mesi  nell'ambito  dell'attivita'  lavorativa  da  svolgere   come   nomade  digitale o lavoratore da remoto; 

    e) presentino il  contratto  di  lavoro  o  collaborazione  o  la  relativa  offerta  vincolante,  se  lavoratori  da  remoto,  per   lo  svolgimento di una attivita' lavorativa che richiede il  possesso  di uno dei requisiti di cui all'art. 27-quater,  comma  1,  del  decreto  legislativo 25 luglio 1998, n. 286. 

Il decreto specifica  quindi le modalità di richiesta del visto e del permesso di soggiorno.

4) Nomadi digitali: regime fiscale e previdenziale.

IL DM  si occupa in fine del trattamento fiscale e previdenziale, e specifica che ordinariamente  gli obblighi dei lavoratori stranieri  soggetti alla legislazione fiscale e sociale di un Paese terzo, sono regolati dalle convenzioni bilaterali in materia fiscale e di sicurezza sociale stipulate tra l’Italia e il Paese interessato. In mancanza di tali convenzioni, si applica la normativa italiana. Cio vale anche per i lavoratori nomadi digitali 

Questi ricevono quindi con il permesso di soggiorno il codice fiscale italiano e , se lavoratori autonomi dovranno richiedere un numero di partita IVA.


Fonte immagine: Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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