Il CNDCEC con un altra lettera indirizzata al Vice MInistro Leo datata 30 ottobre, insiste sulla proroga per il CPB in scadenza oggi.
I Commercialisti sottolineano che:
- il quadro normativo di riferimento ancora non definitivo,
- i chiarimenti di prassi in costante aggiornamento,
- il generale malfunzionamento dei servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate degli ultimi giorni,
sono motivi sufficienti per ottenere lo slittamento del termine in scadenza.
Il Presidente Elbano de Nuccio ha specificato come i commercialisti abbiamo evidenziato un blocco totale nel pomeriggio del 28 ottobre dei sistemi informatici dell'ADE e lo scarto di numerosi modelli F24 di versamento, con cui i contribuenti stanno provvedendo a versare le imposte sostitutive dovute per il ravvedimento per gli anni pregressi.
Tutto ciò induce a chiedere uno slittamento di almeno 10 giorni del termine (ai sensi dell'art 1 del DL n 498/61 convertito in Legge n 770/61).
Nella missiva si cita come il provvedimento su indicato, specifichi che “qualora gli uffici finanziari non siano in grado di funzionare regolarmente a causa di eventi di carattere eccezionale, non riconducibili a disfunzioni organizzative dell’Amministrazione Finanziaria, i termini di prescrizione e di decadenza nonché quelli di adempimento di obbligazioni e di formalità previsti dalle norme riguardanti le imposte e le tasse a favore dell’erario, scadenti durante il periodo di mancato o irregolare funzionamento, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla data in cui viene pubblicato”.
Dall’ANC Associazione Nazionale Commercialisti arriva la richiesta di una “congrua remissione in termini di tutti i versamenti i cui termini di scadenza siano stati compromessi”.
Si resta fiduciosi di notizie certe dal Governo e dalla Agenzia delle Entrate, nel frattempo di seguito il riepilogo dei reiterati appelli di proroga da parte dei professionisti.
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1) Concordato preventivo biennale: sciopero dei commercialisti in mancanza di proroga
Con un comunicato stampa congiunto le Associazioni nazionali dei commercialisti ANC – ANDOC – FIDDOC – UNICO avevano proclamato l’astensione collettiva nazionale della categoria dalle ore 24:00 del giorno 30 ottobre 2024 alle ore 24:00 del giorno 7 novembre 2024 per i Modelli Dichiarazione Redditi 2024.
Il comunicato specificava che la decisione è stata determinata dalle richieste rimaste inascoltate, più volte reiterate al Governo, di un provvedimento di proroga del termine del 31 ottobre 2024 per l’adesione da parte dei contribuenti alla proposta di concordato preventivo biennale formulata dall’Agenzia delle Entrate.
Il 23 ottobre, il Vice Ministro Leo aveva espresso il definitivo no alla proroga del termine in oggetto per stringenti necessità legate alla legge di Bilancio 2025 che ha cominciato il suo iter verso il Parlamento.
Ricordiamo che anche il 15 ottobre i Presidenti delle Associazioni specificavano: “l’inadeguatezza della scadenza del nuovo adempimento, amplificata dall’incertezza normativa che ha caratterizzato gli aspetti applicativi del provvedimento” e segnalano anche “le correlate difficoltà per i contribuenti di valutare adeguatamente le conseguenze che comporta l’adesione o meno al nuovo strumento di compliance”.
Secondo i Commercialisti, la mancata proroga della scadenza ha determinato un grave nocumento all’attività svolta dagli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, i quali sono stati privati di un tempo congruo per poter illustrare compiutamente ai contribuenti assistiti il nuovo CPB, a seguito anche delle recenti modifiche normative.
Veniva anche lamentato che:
- nelle ultime ore si sono sommate difficoltà tecniche di accesso al cassetto fiscale,
- sono stati riscontrati dai tecnici numerosi errori nei dati messi a disposizione dall’AdE, relativamente al ravvedimento speciale 2018-2022.
La gravità della situazione era testimoniata anche dal comunicato rilasciato da Assosoftware, dove anch’essa denuncia la totale inadeguatezza di tempi e strumenti.
Inoltre, il presidente De Nuccio aveva incalzato sulla richiesta con una missiva indirizzata ai vertici del MEF e dell’Agenzia delle Entrate per ribattere la necessità non solo dei tecnici ma anche dei numerosi clienti che non hanno avuto il tempo di valutare a pieno l'adesione alla misura agevoltaiva.
In una videoconferenza Leo ribadiva il no al differimento del CPB.
In particolare, in un incontro "virtuale" con le associazioni dei commmecialisti Leo specificava che: “Sono ben consapevole delle difficoltà che stanno incontrando i commercialisti con il concordato preventivo biennale, ma ci diventa impossibile, per situazioni oggettive legate alla legge di bilancio, aderire alla vostra richiesta di differire il termine del 31 ottobre”.
Si resta ora in attesa di notizie certe in merito al CPB in scadenza oggi 31 ottobre.