Il rating aziendale, così come il rating finanziario, è solitamente espresso su una scala crescente, dove il livello più basso, corrispondente ad una situazione di default, è rappresentato con le lettere C o D, mentre quello più alto, ossia la massima affidabilità, viene indicato con la lettera A.
La banca attribuisce un rating all'impresa con lo scopo di avere a disposizione una valutazione (effettuata dalla stessa banca o da istituti esterni) sulla probabilità che gli venga restituito il capitale dato a prestito. Il rating esprime tramite una votazione alfanumerica la capacità della società di ripagare i debiti calcolabndo la probabilità di futura solvenza dell'impresa. In base all'esito del rating le banche decidono:
- Se l'impresa sia meritevole o meno di ottenere credito;
- Quale importo può essere concesso;
- Le condizioni del finanziamento(tasso di interesse e tempi di rientro)
Per quanto riguarda il calcolo del rating, le modalità con cui questo avviene sono ovviamente celate per evitare esso prevede una procedura molto complessa che si basa su:
- analisi quantitative: si basano su dati ufficiali come i bilanci degli ultimi 3 anni sui quali verranno effettuate analisi sugli indici, e sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria. Si prendono in considerazione anche eventuali segnalazioni alla Centrale dei Rischi e a elementi pregiudizievoli riscontrabili nei pubblici registri.
- analisi qualitative, si basa su analisi come :L’andamento e l’evoluzione storica dell’impresa; l’organigramma aziendale e il management;l’evoluzione del settore e lo studio del mercato;Il piano di sviluppo (business plan);la presenza di un efficace sistema di controllo di gestione.