Pubblicato in GU n 244 del 18 ottobre il Dl n 145, ossia il Collegato Fiscale alla manovra di bilancio con diverse misure per economia e fisco.
Tra le norme, vi è quella che introduce a certe condizioni la possibilità di rateizzare il pagamento dell'acconto IRPEF di novembre per il solo 2023 (Attenzione al fatto che la Riforma Fiscale dovrebbe prevedere di rendere definitiva questa possibilità).
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Acconto IRPEF novembre: posso rateizzarlo?
Nel dettaglio, l'art 4 del DL n 145/2023 prevede che:
- per il solo periodo d'imposta 2023,
- le persone fisiche titolari di partita IVA
- che nel periodo d'imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro,
- effettuano il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi INAIL,
- entro il 16 gennaio dell'anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all'articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
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Acconto IRPEF novembre: cosa prevede la Delega Fiscale?
E' bene sottolienare che con emendamento approvato in Commissione Finanza della Camera si vuole prevedere la possibilità di spalmare su più mensilità il pagamento del secondo acconto IRPEF dovuto dai titolari di partita IVA, come regola genarela.
Ticordiamo che tale opzione, da tempo obiettivo di una riforma fiscale, volta a garantire una distribuzione del carico delle imposte nel corso di più mesi dell’anno, trova spazio ora nella legge delega e vedremo i prossimi sviluppi in merito.
Per il momento ricordiamo che il testo dell'emendamento volto alla rateizzazione del secondo acconto IRPEF non dovrebbe modificare però le modalità di determinazione e di calcolo (storico e previsionale).
Il pagamento rateale anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre, da tempo ipotizzato, è orientato a garantire una distribuzione del carico fiscale nel corso dell’anno.
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