Quando serve l'autocertificazione per gli spostamenti?
L'Italia, fino al 30 aprile, resta divisa in:
in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni (art 1 comma 1 del DL n 30/2021 e art 1 comma 2 del DL n 44/2021).
Secondo il Decreto Draghi restano vietati gli spostamenti tra Regioni per tutto il mese di aprile e resta confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5.
Dovendosi spostare durante il coprifuoco oppure fuori del territorio regionale per motivi di lavoro, salute, necessità/urgenza occorre l'autocertificazione.
Scarica qui l'autocertificazione per gli spostamenti
Sul sito del Governo sono disponibili le risposte alle domande frequenti dei cittadini, vediamo quelle relative all'autocertificazione.
Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autodichiarazione?
Zona Arancione:
Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Si ricorda poi che, ai sensi del Dpcm, sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Sarà possibile attestare la legittimità dello spostamento anche mediante autodichiarazione, che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali.
Scarica qui l'autocertificazione per gli spostamenti
La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.
Zona rossa:
Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato.
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La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.
Come posso sapere se uno dei miei spostamenti rientra tra quelli ammissibili per “motivi di necessità”?
Zona rossa e arancione
La valutazione circa l’eventuale sussistenza di motivi di necessità, in ciascuna vicenda concreta, rispetto alle variegate situazioni che possono verificarsi, resta rimessa all’Autorità competente indicata dall’articolo 4, comma 3, del Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (che, per le violazioni delle prescrizioni dei Dpcm, è di norma il Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della Legge 24 novembre 1981, n. 689.
Per conoscere il dettaglio delle regole in vigore dal 7 aprile e fino al 30 aprile introdotte dal nuovo Decreto Legge n 44 del 1 aprile leggi Le misure restrittive dal 7 al 30 aprile: il testo del Decreto in Gazzetta Ufficiale