Entro il 31 marzo 2019 le PMI che si sono quotate in un mercato regolamentato, o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, devono presentare la domanda per la concessione del credito d’imposta per i costi di consulenza sostenuti e finalizzati all’ammissione alla loro quotazione. L'agevolazion è costituita da un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2018 alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, entro il 31 dicembre 2020, fino a un massimo di 500.000,00 euro.
Il processo di quotazione comporta due tipologie di costo: i costi fissi di consulenza, ai quali si applica il credito di imposta, e i costi variabili di collocamento, esclusi dall’agevolazione. Le principali determinanti dei costi di consulenza sono la struttura, la dimensione e la complessità aziendale. Alcuni chiarimenti sono stati forniti anche dall'Agenzia delle Entrate con il principio di diritto 19/2018 dove è stato precisato che "i costi legati all’ammissione alla quotazione possono considerarsi inerenti all’attività dell’impresa quotanda, non assumendo rilievo ostativo la circostanza che l’operazione avvenga tramite OPV e, dunque, senza aumento di capitale."
In generale, sono ammesse al credito di imposta l’insieme delle attività necessarie per determinare la fattibilità di IPO e supportare la società idonee nel processo di ammissione. In particolare, tra le voci di costo direttamente connesse all’attività rientrano:
- lo studio di fattibilità di IPO
- i costi dell’Advisor finanziario per il supporto all’imprenditore nel processo di IPO
- l’attività di due diligence[1] (finanziaria e di business)
- il documento di ammissione da parte del Nominated Advisor
- la due diligence legale e fiscale realizzata dallo studio legale e fiscale
- il giudizio emesso sul bilancio aziendale e la comfort letter da parte della società di revisione
- commissioni (fee) per il Listing verso Borsa Italiana e Monte Titoli.
Sono incluse tutte le attività di Investor Relations e comunicazione finanziaria, gestite dall’IR & Financial Communication Advisor, che facilitano i rapporti con gli investitori e la raccolta nell’ambito del collocamento oltre a garantire la massima visibilità all’equity story aziendale presso gli investitori istituzionali e la stampa economico finanziaria.
I costi di Collocamento, variabili, sono legati al collocamento degli strumenti finanziari (i titoli) sul mercato e dipendono all’ammontare dell’offerta sulla base di una percentuale sulla raccolta complessiva di capitale. Tali costi sono esclusi dal credito d’imposta.
Tabella - TIPOLOGIA COSTI IPO
ATTORI |
ATTIVITÀ |
TIPOLOGIA COSTO |
ADVISOR FINANZIARIO |
- Studio di fattibilità di IPO - Supporto all’imprenditore nel processo di IPO |
Fisso |
NOMAD |
- Due diligence (finanziaria e di business) e Documento di Ammissione
- Collocamento |
Fisso
Variabile |
SOCIETA’ DI REVISIONE |
- Giudizio sul Bilancio aziendale - Comfort Letter |
Fisso |
ADVISOR DI IR |
- Comunicazione finanziaria regolamentata - Gestione delle Investor Relations |
Fisso |
STUDIO LEGALE E FISCALE |
- Due diligence legale e fiscale |
Fisso |
BORSA ITALIANA E MONTE TITOLI |
- Listing Fee |
Fisso |
Fonte: IR Top – Osservatorio AIM Italia
[1] La due diligence è definita da Borsa Italiana come “l’attività di acquisizione delle informazioni necessarie per la preparazione della documentazione richiesta dalla prassi operativa e dalla normativa in merito ad una operazione di emissione di strumenti finanziari”.