In materia di spesometro, se il consumatore finale effettua un acquisto superiore a 3.600 € pagandolo con carte di credito, di debito o prepagate, la segnalazione di tale operazione all’Agenzia delle Entrate è posto a carico degli operatori finanziari.
Il comma 41 dell’articolo 23 della Manovra correttiva 2011 pone a carico degli operatori finanziari che emettono carte di credito, di debito o prepagate, l’obbligo di comunicazione delle operazioni effettuate nei confronti di contribuenti non titolari di partita Iva ai fini del c.d. “spesometro” di importo superiore ai 3.600 euro.
Per poter ottenere una carta di credito, un bancomat o una prepagata, infatti, occorre comunicare al gestore il proprio codice fiscale, e quindi di fatto a ciascuno strumento di pagamento di questo tipo sono associati i dati fiscali del titolare. Per evitare che questi dati siano nuovamente richiesti al momento del pagamento viene dunque posto a carico della società di gestione dello strumento stesso di pagamento l’obbligo di comunicazione relativamente agli acquisti effettuati.
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