Docente universitaria ed esperta di politiche del welfare, Consigliera nazionale di parità del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Componente Comitato Consultivo della Commissione Europea per le politiche di genere- Coordinatrice Gruppo Pari opportunità-UNI-Ente nazionale certificazione-Componente comitato paritetico per l’applicazione della legge 150/2009 nella PA.
Collabora con diverse testate specialistiche in materia di lavoro e politiche sociali ed è autrice di testi .
Premio Solidarietà LILT Città di Latina – 9 Ottobre 2008-Premio Marisa Bellisario Donne Motore di sviluppo-Mela d’Oro
La ricerca sui differenziali salariali e il Gender Pay Gap (GPG) per sesso in Italia negli ultimi anni ha fatto notevoli passi in avanti, sulla scia di una ricca letteratura internazionale e di una altrettanta dinamica iniziativa di atenei e centri istituzionali che hanno identificato i differenziali salariali come una delle componenti in cui si articola il patto di genere in Italia, le sue peculiarità e variazioni. Inoltre, sebbene in Europa il differenziale retributivo di genere si attesti su una media del 18% ed anche in Italia i dati rispecchino fedelmente questa tendenza, la percezione del fenomeno nell’opinione pubblica locale resta molto scarsa, così come povero è il dibattito, a tutti i livelli, sul gender pay gap.
Un intervento del Consigliere nazionale di Parità sulle misure per l'occupazione contenute nellla manovra.
L’eta’ delle donne per andare in pensione sarà di 65 anni ma solo dal 2028 . L’aumento è graduale a partire dal 1 gennaio 2016
Testo Unico sull'apprendistato: continua l'iter per l'approvazione del Testo Unico
Contributi in favore di aziende che realizzano in favore dei propri dipendenti azioni positive orientate alla conciliazione tra familgia e lavoro
Congedi e permessi - Iniziative per sostenere le politiche di conciliazione del lavoro e famiglia
L’attuale organizzazione del lavoro deve mettere al centro del sistema delle proprie politiche la “conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro”, l’erogazione di nuovi servizi, determinanti non solo nel sostenere la presenza femminile nel mondo del lavoro, ma anche ad abbattere i costi sociosanitari delle patologie derivanti da stress lavoro correlato che, nei prossimi venti anni, si valuta costituiranno la seconda voce della spesa sanitaria nazionale.
Fornire elementi di conoscenza in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, alla luce delle disposizioni vigenti in Italia è un obiettivo per il quale si lavora su parecchi fronti.
Avviso comune del Ministero del lavoro e di tutte le parti sociali sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro. Individuati una “batteria di strumenti”come bussola di riferimento per sostenere l’organizzazione del lavoro e conciliare le esigenze delle imprese con le esigenze delle persone e in particolare per sostenere l’occupazione femminile
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