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IL BILANCIO AL 31/12/2005 DELLE COOPERATIVE E I REQUISITI PER LA MUTUALITÀ

Il bilancio al 31/12/2005 delle cooperative e i requisiti per la mutualità

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La riforma del diritto societario ha introdotto molti elementi di novità nella disciplina delle società cooperative.

Per chi fosse interessato all\'intera disciplina delle Cooperative è in vendita sul sito di Fiscoetasse la "Guida delle Società Cooperative" dello stesso autore.

1) Elementi di novità

La riforma del diritto societario ha introdotto molti elementi di novità nella disciplina delle società cooperative. Tra questi, pare senz'altro opportuno sottolineare innanzi tutto:
  • la distinzione tra società cooperative a mutualità prevalente (cui risultano applicabili le disposizioni fiscali di maggior favore previste per la cooperative) e quelle sprovviste di tale requisito, con contestuale specificazione a livello codicistico dei parametri in funzione dei quali individuare le nozione di “mutualità prevalente”;
  • l'introduzione di maggiori incombenze in capo agli amministratori;
  • la previsione della possibilità di costituire un “gruppo di cooperative”;
  • l'estensione alle cooperative della facoltà di emissione di strumenti finanziari, fino ad oggi riservata alle sole società per azioni.

2) Cooperative a mutualità prevalente e non

Posto che le cooperative sono società con scopo mutualistico, esse si distinguono tra:

  • cooperative a mutualità prevalente;
  • cooperative a mutualità non prevalente (o meramente sussidiaria).

La distinzione è di assoluta rilevanza perché solo alle cooperative a mutualità prevalente (purchè iscritte nell\' apposito Albo) si applicano le disposizioni fiscali di carattere agevolativo, mentre le altre sono soggette alla normativa tributaria secondo le normali modalità previste per le società di capitali con scopo di lucro.
Il nuovo art. 2512 individua i casi in cui è possibile parlare di “mutualità prevalente”.
Il nuovo art. 2513 stabilisce i parametri quantitativi con riferimento ai quali è possibile verificare la sussistenza o meno della “mutualità prevalente” in capo alla cooperativa.
Il nuovo art. 2514 elenca una serie di previsioni statutarie che devono necessariamente essere inserite nello statuto delle cooperative a mutualità prevalente (tale obbligo attiene alla possibilità di ottenere l\'iscrizione nell\'Albo delle cooperative a mutualità prevalente e, conseguentemente, fruire delle agevolazioni fiscali previste per le cooperative a mutualità prevalente, piuttosto che attenere alla validità dello statuto medesimo).

Per godere dei benefici strettamente connessi alle agevolazioni tributarie devono essere presenti le condizioni contenute nell\'art. 26 del D.Lgs. C.P.S. n. 1577/1947 che si intitola “I requisiti delle cooperative a mutualità prevalente”.

In aggiunta a quanto sopra esposto emerge la necessità che vi sia inoltre la prevalenza dei rapporti in favore dei soci o la prevalenza delle prestazioni lavorative dei soci. Le cooperative sociali in ogni caso, purché rispettose della loro legge istitutiva (L. 381/1991), sono ritenute cooperative a mutualità prevalente, indipendentemente dall\'osservanza dei parametri precedenti. Le cooperative agricole per la loro specifica attività svolta misurano la prevalenza tra la quantità o il valore dei prodotti conferiti dai costi ove il requisito sussiste se dette quantità o il valore complessivo superano il 50% del totale della quantità o valore dei prodotti.

In base all\'art. 2513 co. 1, amministratori e sindaci dovranno documentare nella nota integrativa al bilancio “la condizione di prevalenza”, e dovranno “evidenziarlo contabilmente”. Anche i sindaci devono documentare il rispetto della mutualità nella nota integrativa anziché nella propria relazione.

Secondo il nuovo art. 2545-octies c.c. la qualifica di cooperativa a mutualità prevalente si perde quando:

  • la cooperativa non rispetta per 2 esercizi consecutivi le condizioni di prevalenza;
  • la cooperativa modifica lo statuto, escludendo in tutto o in parte le clausole obbligatorie ex art. 2514 c.c. (in questo caso la perdita dello status di cooperativa a mutualità prevalente decorre dall\'esercizio nel corso del quale si sono apportate le modifiche statutarie in questione).

Appurata la perdita di tale qualifica, gli amministratori devono redigere un apposito bilancio volto a determinare il valore effettivo del patrimonio, con il parere favorevole del revisore esterno e la verifica senza rilievi di una società di revisione.

Le cooperative che per due esercizi consecutivi non rispettano i requisiti della mutualità prevalente, ovvero modificando i vincoli mutualistici, non possono beneficiare delle agevolazioni fiscali. La perdita della mutualità prevalente produce effetti sostanziali a partire dal secondo esercizio nel quale non vengono rispettate le condizioni di prevalenza.

La data del 31 dicembre 2005 può essere decisiva per le cooperative che per due anni consecutivi non hanno rispettato i limiti richiesti per rientrare nella mutualità prevalente.

In pratica le cooperative che non hanno rispettato la prevalenza nei rapporti con i soci per gli esercizi 2004 e 2005, alla fine del secondo esercizio, saranno automaticamente escluse dalle cooperative a mutualità prevalente e dovranno osservare i seguenti adempimenti

  • predisposizione del bilancio straordinario
  • determinazione delle imposte sul reddito senza usufruire delle agevolazioni
  • Adeguamento dello statuto, se necessario, e iscrizione nell'Albo delle cooperative diverse da quelle a mutualità prevalente.

Il bilancio straordinario, dovrà essere costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa.

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