In occasione del Seminario organizzato dalla Unità di Informazione Finanziaria lo scorso 21 novembre, le Istituzioni e le Associazioni del comparto aurifero si sono confrontate sulle principali problematiche rivenienti dall’applicazione delle misure contenute nei d.lgs n° 231/07 e n° 92/2017 che impattano sulla collaborazione attiva degli Operatori in Oro. Tra queste, sono emerse l’assenza di un Ente di riferimento di settore e la predisposizione di specifici programmi formativi in materia antiriciclaggio, nonché la reale esigenza di definire indicatori di anomalia ai fini delle segnalazioni di operazioni sospette effettivamente calibrati alle tipiche attività svolte dagli Operatori in commento.
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1) Settore oro: criticità applicative disposizioni antiriciclaggio
La prima parte del Seminario, dal titolo “La collaborazione attiva degli Operatori in Oro”, ha consentito di approfondire – grazie agli interventi dei rappresentanti di UIF, Guardia di Finanza, Banca d’Italia, Organismo Agenti e Mediatori (OAM) e MEF – una serie di tematiche legate al tema delle segnalazioni di operazioni sospette nel settore aurifero, nonché all’evoluzione del quadro normativo specifico con particolare riferimento ai nuovi scenari contenuti nell’Action Plan AML e alle modifiche alle Legge oro.
Interventi questi, che si sono concentrati, sia sulla rappresentazione di alcune evidenze delle attività ispettive condotte dalle Autorità preposte anche attraverso la presentazione di esemplificazioni pratiche, sia sull’analisi delle prossime novità in arrivo per il comparto aurifero con l’attuazione del Regolamento UE 2024/1624 e con le modifiche alla Legge n° 7/2000.
In particolare con il citato Regolamento, tutti i commercianti di metalli preziosi, pietre preziose e beni di elevato valore, compresi gli articoli di gioielleria o di oreficeria di valore superiore a 10 mila euro, saranno assoggettati alle misure di adeguata verifica, di conservazione e di segnalazione in modo uniforme in tutte l’UE; questo attraverso il riassestamento e allineamento delle disposizioni contemplate a livello nazionale nei decreti legislativi n° 231/07 e 92/2017. Con le modifiche alla Legge n° 7/2000, invece, si assisterà ad una sostanziale rimodulazione degli obblighi dichiarativi per le operazioni in oro (ridotte alla soglia rilevante di € 10.000), nonché alla migrazione dell’elenco degli Operatori Professionali in Oro, da Bankitalia a OAM (Organismo Agenti e Mediatori).
Oltre a tutto ciò, il Seminario ha dato spazio ad un confronto tra Istituzioni e Associazioni di categoria basato sull’esposizione delle principali criticità applicative rivenienti dalle disposizioni antiriciclaggio, riscontrate rispettivamente dagli Operatori Professionali in Oro e dagli Operatori Compro Oro; il tutto, a partire dall’assenza di un Organo di autoregolamentazione di riferimento per il settore specifico che emani un’adeguata regolamentazione secondaria, nonché la mancanza di programmi formativi standardizzati e qualificanti in tema di AML.
Il seguito delle analisi, inoltre, ha permesso di sottolineare ulteriori problematiche attinenti alle segnalazioni di operazioni sospette e alla connessa collaborazione attiva dei soggetti interessati che riflettono principalmente l’assenza di indicatori di anomalia specifici ed equamente calibrati all’operatività dei medesimi, nonché lo scarso contemperamento del principio di non tassatività e non esaustività dei medesimi indicatori che, molto spesso, trova riscontro in condotte ispettive con risvolti sanzionatori a carico degli Operatori in Oro; tanto, incentivando gli stessi all’invio generalizzato di segnalazioni talvolta prive di concreti elementi di sospetto con conseguenti impatti negativi sulle attività diagnostiche a carico della UIF.
L’evento, dunque, ha consentito di accrescere il confronto tra Istituzioni, Associazioni di categoria e Operatori di settore, ponendo le basi per ulteriori e future iniziative congiunte volte a potenziare la collaborazione attiva, nonché a rimuovere auspicabilmente le criticità contingenti in materia antiriciclaggio.
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