Il regolamento UE 1689/2024, meglio conosciuto come AI Act o regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, entrato in vigore nell’agosto 2024, introduce un quadro regolatorio ambizioso che, insieme al GDPR, ridefinisce i requisiti legali per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa.
Per i professionisti che operano in ambito fiscale, legale e di consulenza aziendale, queste normative rappresentano una sfida, ma anche un’opportunità per ampliare i servizi offerti ai propri clienti.
L’articolo esplora il ruolo dei professionisti nel garantire la conformità al nuovo regolamento, analizzando obblighi, sanzioni e strategie per aiutare le imprese a gestire la transizione normativa.
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1) AI Act e GDPR: un quadro normativo complementare
L’AI Act si affianca al GDPR per disciplinare l’utilizzo dell’IA, con un focus sulla tutela dei diritti fondamentali, la trasparenza e la sicurezza.
Per i professionisti, è cruciale comprendere come queste due normative interagiscono per supportare i clienti nella gestione di sistemi di IA.
Classificazione dei sistemi IA secondo l’AI Act:
- Rischio inaccettabile: sistemi vietati, come il social scoring, o l’uso di IA per manipolazione psicologica.
- Rischio alto: applicazioni come l’IA utilizzata in ambito sanitario, per l’assunzione del personale o nei sistemi di giustizia. Questi richiedono valutazioni di conformità, DPIA (Data Protection Impact Assessment) e supervisione umana.
- Rischio limitato: sistemi come chatbot o assistenti virtuali richiedono semplici avvisi di trasparenza.
- Rischio minimo: tecnologie a basso impatto, come filtri antispam, non necessitano di particolari adempimenti.
Il GDPR, invece, rimane il principale strumento per la gestione del trattamento dei dati personali, con obblighi come minimizzazione, liceità del trattamento e protezione dei diritti degli interessati.
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2) Gli obblighi per le imprese: il ruolo del professionista
Per le imprese che utilizzano l’IA, conformarsi all’AI Act e al GDPR significa implementare un sistema di governance robusto. I professionisti rivestono un ruolo fondamentale nel guidare i clienti attraverso questo percorso, assicurando che gli adempimenti normativi siano integrati nelle strategie aziendali.
Mappatura e valutazione dei sistemi IA. I professionisti possono offrire una nuova consulenza, aiutando le aziende a:
• Identificare tutti i sistemi IA utilizzati.
• Classificarli secondo le categorie di rischio dell’AI Act.
• Valutare il trattamento dei dati personali associato, per garantire il rispetto del GDPR.
Esecuzione di DPIA. L’articolo 35 del GDPR impone alle aziende di condurre valutazioni di impatto sui dati personali per i sistemi IA ad alto rischio. Il supporto dei professionisti può essere determinante nel:
• Redigere le DPIA.
• Identificare i rischi per i diritti e le libertà degli interessati.
• Proporre misure di mitigazione.
Supervisione dei processi di audit. Per i sistemi ad alto rischio, l’AI Act prevede audit periodici. I professionisti possono supportare le aziende nei seguenti adempimenti:
• Implementare controlli interni.
• Assicurare la tracciabilità delle decisioni prese dall’IA.
• Prepararsi a ispezioni delle autorità competenti.
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3) Rischi e sanzioni: cosa devono sapere i professionisti
Le sanzioni per la non conformità all’AI Act e al GDPR possono essere pesanti e richiedono un’attenzione particolare da parte dei consulenti.
AI Act. Il regolamento prevede multe fino a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato globale annuo per le violazioni più gravi, come l’uso di sistemi vietati o la mancata sorveglianza sui sistemi ad alto rischio.
GDPR. Il GDPR impone sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale annuo per violazioni legate al trattamento illecito dei dati personali o al mancato rispetto dei diritti degli interessati.
Impatto reputazionale. Oltre alle multe, la non conformità può danneggiare gravemente la reputazione di un’azienda. I professionisti possono aiutare i clienti a prevenire tali rischi attraverso una corretta gestione della compliance.
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4) Strategie per la compliance: il valore aggiunto del consulente
I professionisti devono proporre un approccio strutturato alla compliance, trasformando le sfide normative in opportunità per migliorare i processi aziendali.
Audit iniziale. Un primo passo fondamentale è l’esecuzione di un audit sui sistemi IA esistenti. Questo permette di:
• Identificare le lacune rispetto agli obblighi normativi.
• Pianificare gli interventi necessari per l’adeguamento.
Formazione del personale. La formazione interna è cruciale per garantire che tutti i dipendenti comprendano le implicazioni dell’AI Act e del GDPR. I professionisti possono organizzare corsi personalizzati, che includano:
• Principi fondamentali della normativa.
• Best practice per la gestione dei dati personali e dell’IA.
Monitoraggio continuo. La compliance non è un processo statico, ma in continuo divenire. I consulenti devono aiutare le aziende a implementare sistemi di monitoraggio e aggiornamento continui, per restare conformi alle normative anche in caso di evoluzioni tecnologiche o regolatorie.
Trasparenza e comunicazione. I professionisti devono assistere le aziende nel garantire la trasparenza verso clienti e utenti. Ad esempio:
• Fornire documentazione chiara sull’uso dei sistemi IA.
• Assicurare la possibilità di esercitare i diritti previsti dal GDPR, come l’accesso e la rettifica dei dati.
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5) Opportunità per i professionisti: oltre la compliance
L’introduzione dell’AI Act apre nuove opportunità per i professionisti, che possono ampliare i propri servizi offrendo consulenze specialistiche. Tra le possibilità:
- Progettazione di soluzioni IA conformi: collaborare con sviluppatori e aziende per creare sistemi IA che rispettino fin dall’inizio i requisiti normativi.
- Supporto strategico: aiutare i clienti a integrare l’IA in modo sicuro nei processi aziendali, sfruttando al massimo le potenzialità della tecnologia.
- Certificazioni e audit esterni: fornire servizi di certificazione per i sistemi IA ad alto rischio, un ambito in crescita grazie all’AI Act.
Conclusione
L’AI Act e il GDPR rappresentano una svolta nella regolamentazione delle tecnologie digitali, richiedendo un approccio rigoroso alla compliance. Per i professionisti, queste normative offrono una doppia opportunità: supportare i clienti nell’adeguamento e differenziarsi sul mercato con servizi altamente specializzati. Attraverso audit, formazione e consulenze strategiche, i professionisti possono non solo ridurre i rischi legali ed economici per le aziende, ma anche contribuire a promuovere un uso etico e trasparente dell’intelligenza artificiale, che valorizzi i diritti dei cittadini e la fiducia dei consumatori.
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