Il D.M. 5 agosto 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.197 del 23.08.2024, introduce i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali.
I CAM entreranno in vigore il 21 dicembre 2024 e rappresentano un passo significativo verso la sostenibilità ambientale nell'ambito degli appalti pubblici e la promozione dell’economia circolare.
L’allegato 1 del Decreto è suddiviso in tre capitoli:
- Premessa
- Criteri per l’affidamento del servizio di progettazione di infrastrutture stradali
- Criteri per l’affidamento dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento di infrastrutture stradali.
Di seguito ulteriori dettagli.
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1) CAM infrastrutture stradali: considerare i rischi ESG
Le stazioni appaltanti dovranno riporre particolare attenzione alle informazioni fornite dagli operatori (es: imprese di costruzione, fornitori di materiali, società di engineering) in merito a tutti gli aspetti non finanziari o ESG (ambiente, sociale, governance, sicurezza, e "business ethics"), valutati secondo metriche orientate alla stima dei rischi di impatti avversi futuri e comunicati in accordo a standard europei di rapporti di sostenibilità.
La recente approvazione del testo della Direttiva CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), che introduce l'obbligo di Due Diligence sociale e ambientale sui fornitori e degli standard di rendicontazione di sostenibilità ESRS cogenti, richiedono alle organizzazioni di considerare anche il livello di esposizione ai rischi ESG lungo le loro filiere di fornitura.
L'adozione della valutazione del livello di esposizione a questi rischi non finanziari nel contesto dei CAM persegue l'obiettivo di premiare gli operatori che implementano strategie sempre più allineate con il quadro normativo comunitario e, in ultima analisi, di aumentare l'attrazione di capitali pubblici e privati sulle opere da realizzare.
2) CAM infrastrutture stradali: il DIP e la circolarità dei prodotti da costruzione
Alcuni temi rilevanti nell'allegato 1 del Decreto sono il DIP e la circolarità dei prodotti da costruzione.
In particolare il DIP - Indicazioni per il Documento di indirizzo alla progettazione è un documento riguardante i criteri ambientali che, in base a quanto previsto dall'art. 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, costituiscono:
- criteri progettuali obbligatori che il progettista affidatario o gli uffici tecnici della stazione appaltante oppure l'operatore economico, utilizzano per la redazione del progetto fin dal livello di fattibilità tecnico-economica;
- clausole contrattuali obbligatorie che l'aggiudicatario dei lavori applica alla gestione del cantiere;
- criteri progettuali e clausole contrattuali, obbligatori, nel caso di affidamento congiunto di progettazione e lavori.
Per quanto riguarda invece la circolarità dei prodotti da costruzione, il progetto di nuova costruzione di strade prevede l'impiego di prodotti da costruzione con un contenuto minimo di materia recuperata, riciclata o di sottoprodotti, riferito al peso del prodotto finito, secco su secco, secondo le percentuali minime di seguito indicate, garantendo complessivamente le stesse prestazioni ottenibili con materiali di primo impiego. Nel caso di interventi su strade esistenti, la materia recuperata proviene, per quanto possibile dallo stesso corpo stradale oggetto di intervento.
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3) Il ruolo strategico dei CAM per la sostenibilità
I CAM sono definiti per promuovere soluzioni che riducono l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita delle infrastrutture, influenzando sia la progettazione che l’esecuzione dei lavori. Questi criteri sono inseriti nel contesto della strategia nazionale per l’economia circolare e allineati agli obiettivi del Green Deal europeo. Il loro rispetto è anche fondamentale poiché collegato ai progetti del PNRR, è infatti richiesto che lo sviluppo delle infrastrutture stradali sia in linea con rigorosi standard di sostenibilità ambientale.
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4) CAM infrastrutture stradali: applicazione obbligatoria e benefici
L’applicazione dei CAM, prevista dal Codice degli Appalti (art. 57, comma 2, Dlgs 36/2023), è obbligatoria per gli appalti pubblici. Questo garantisce un impatto positivo sia sulle imprese, che sono incentivate ad investire in tecnologie e pratiche più sostenibili, sia sulla qualità dei progetti pubblici, che si orientano sempre più verso modelli di economia circolare. Oltre a migliorare la qualità ambientale, i CAM aiutano la pubblica amministrazione a ottimizzare i costi a lungo termine, riducendo i consumi e promuovendo soluzioni innovative.
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5) CAM infrastrutture stradali: obiettivi di lungo termine per infrastrutture resilienti
Il decreto CAM per le infrastrutture stradali ha come obiettivo la promozione di pratiche innovative che rendano le infrastrutture non solo più sostenibili, ma anche più resilienti e accessibili a tutti entro il 2030. L'attenzione alla valutazione del ciclo di vita (LCA) e alla gestione dei rischi ESG (ambientali, sociali e di governance) sono parte integrante del nuovo approccio richiesto per progettare infrastrutture di qualità, pronte ad affrontare le sfide future.