Nel contesto delle società sportive, la figura del Responsabile contro gli abusi, le violenze e le discriminazioni (RcAVD) assume un ruolo cruciale per la tutela della sicurezza e dell’integrità dell’ambiente sportivo. Questo articolo analizza le potenziali responsabilità penali legate a tale incarico, esaminando le implicazioni normative e confrontandole con quelle dell’Organismo di vigilanza (OdV) previsto dal D.Lgs. 231/2001. Viene inoltre esplorata l’importanza di un'azione proattiva e diligente da parte dell’RcAVD per prevenire condotte illecite, proteggere l’ente e promuovere i valori etici all’interno delle società sportive.
L’approfondimento seguente è un estratto dal libro Safeguarding ruolo, funzioni e responsabilità
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1) Società sportive e la responsabilità penale del RcAVD
La possibile e astratta responsabilità penale del Responsabile contro gli abusi, le violenze e le discriminazioni (RcAVD), similmente a quella dell’Organismo di vigilanza (OdV) come delineato nel decreto legislativo n. 231/2001, solleva questioni complesse.
Il decreto, pur assegnando all’OdV funzioni di controllo e vigilanza sull’efficacia dei Modelli di organizzazione e gestione per prevenire la commissione di reati nell’ambito delle attività aziendali, non esplicita dettagliatamente le implicazioni penali dirette per i suoi membri in caso di mancata prevenzione dei reati. In assenza di disposizioni esplicite, anche per il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni appare possibile declinare le medesime considerazioni.
Estratto dal libro Safeguarding ruolo, funzioni e responsabilità
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2) Responsabilità penale RcAVD: contesto normativo
La responsabilità penale, nel contesto del D.Lgs. 231/2001, tende a concentrarsi sull’ente e sulla sua responsabilità amministrativa derivante da reati commessi dai soggetti in posizione apicale o dai subordinati, nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso. Tuttavia, la questione della responsabilità penale personale dei membri dell’OdV (e per analogia dell’RcAVD) può emergere in relazione alla loro condotta e alle modalità con cui esercitano le loro funzioni di vigilanza e controllo.
In particolare, nelle ipotesi che possiamo delineare come segue:
- concorso nei reati: un membro dell’RcAVD potrebbe teoricamente incorrere in responsabilità penale se agisse in concorso con altri, facilitando o contribuendo alla commissione di un reato. Questo scenario presupporrebbe un’azione dolosa mirata a commettere il reato o a favorirne l’esecuzione;
- omissione di vigilanza: pur essendo la responsabilità penale diretta per omissione di controllo non esplicitamente prevista dal D.Lgs. 231/2001 per i membri dell’OdV, una gravissima negligenza o omissione nell’esercizio delle funzioni di vigilanza, che risultasse in un danno significativo, potrebbe teoricamente sollevare questioni in termini di responsabilità per omissione, soprattutto in settori regolati da specifiche normative (es. sicurezza sul lavoro);
- violazione di altre normative: in alcuni casi, la condotta dei membri dell’RcAVD potrebbe ricadere sotto l’ambito di applicazione di altre normative penali, ad esempio in materia di trattamento dei dati personali (con riferimento al GDPR) o di sicurezza sul lavoro, dove specifici obblighi e violazioni possono tradursi in responsabilità penale individuale.
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3) Responsabile contro gli abusi, le violenze e le discriminazioni: ruolo cruciale nelle società sportive
L’incarico del Responsabile contro gli abusi, le violenze e le discriminazioni (RcAVD), possiamo affermare, rivestirà un’importanza cruciale nelle società sportive, non soltanto per garantire il rispetto e la sicurezza all’interno dell’ambiente sportivo ma anche per navigare le complesse acque della responsabilità legale, sia civile che penale, e extracontrattuale. Ogni ambito di responsabilità – civile (contrattuale ed extracontrattuale) e penale – mette in luce sfide specifiche e richiede un’attenta gestione delle funzioni affidate all’RcAVD per minimizzare i rischi di implicazioni legali e promuovere un ambiente sportivo basato sui valori etici fondamentali.
Le corrette interpretazione e applicazione del ruolo dell’RcAVD, assimilabile e integrabile a quello dell’Organismo di vigilanza previsto dal decreto legislativo n. 231/2001, evidenziano l’importanza di un’azione proattiva e diligente nel prevenire condotte illecite e nel gestire efficacemente ogni segnalazione o indicazione di rischio. Tali azioni non solo contribuiscono a salvaguardare gli interessi dell’ente ma rappresentano anche un baluardo fondamentale per la tutela dei diritti e della dignità di tutti gli individui coinvolti nell’ambito sportivo.
La delineazione delle responsabilità penali sottolinea ulteriormente la necessità per l’RcAVD di operare con la massima diligenza, prudenza e adesione ai principi di legalità e di etica professionale. Sebbene la responsabilità penale diretta per omissione di controllo non sia espressamente delineata dal Legislatore, le modalità con cui l’RcAVD esercita le sue funzioni possono avere un impatto significativo sulla sua valutazione legale ed etica.
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4) Scegliere il soggetto a cui affidare l’incarico di RcAVD
In questo contesto, i requisiti di autonomia, professionalità ed indipendenza devono diventare essenziali per le società sportive nella scelta del soggetto a cui affidare l’incarico di RcAVD. La selezione di un individuo che incarni tali qualità è fondamentale, non solo per assicurare l’efficacia del ruolo, ma anche per instaurare un clima di fiducia e rispetto reciproco all’interno dell’ambiente sportivo. Queste qualità permetteranno all’RcAVD di agire con autorità professionale e, se vogliamo, morale preservando l’integrità della disciplina sportiva e proteggendo l’ente, quale “formazione sociale ove si svolge la personalità dell’individuo”, da potenziali danni reputazionali e legali.
In conclusione, l’incarico dell’RcAVD richiede un equilibrio tra elevata competenza legale, sensibilità etica e capacità di gestione del rischio. Le società sportive devono quindi ponderare attentamente queste caratteristiche nella selezione del responsabile, riconoscendo il ruolo critico che questa figura svolge nella promozione di un ambiente sportivo sicuro, rispettoso e conforme ai più alti standard etici e legali.
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