La nuova determinazione direttoriale delle Dogane posticipa nuovamente la scadenza per l'invio telematico dei documenti relativi ai prodotti soggetti ad accisa, fornendo ulteriore tempo per adeguarsi alle nuove procedure informatizzate.
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1) e-DAS ed e-AD e invio telematico: proroga necessaria
Con la determinazione direttoriale prot. 345801/RU dell’11 giugno 2024 è stato previsto un nuovo rinvio relativo all’obbligo di presentazione in forma telematica del documento e-DAS e e-AD. Come è noto, Il primo documento serve a scortare i prodotti assoggettati ad accisa (assolta) per la movimentazione in ambito nazionale, il secondo, invece, è utilizzato per la circolazione in sospensioni di imposta dei prodotti soggetti alle imposte indirette previste dal Testo Unico delle Accise (TUA).
L’obbligo di presentazione dei suddetti documenti in forma esclusivamente telematica è stato fissato al 1° novembre 2025. Invero, deve rilevarsi che l’applicazione dell’obbligo in esame è stato già più volte differito, da ultimo, con la determinazione direttoriale prot. n. 130294/RU del 7 marzo 2023, era stato previsto il differimento al 1° luglio 2024 per l’e-AD e al 1° ottobre 2024 per l’e-DAS.
Nello specifico, la proroga è stata ritenuta necessaria dalle Dogane al fine di definire specifiche procedure per l’emissione dell’e-DAS nazionale per il trasporto di gas di petrolio liquefatti per carichi non predeterminati anche in relazione alla disciplina prevista per i destinatari non censiti.
Allo stesso modo le Dogane hanno ritenuto opportuno prorogare i termini di attuazione dell’obbligo di presentazione dell’e-AD per valutare gli effetti sul sistema di informatizzazione dei movimenti e dei controlli con particolare attenzione alla telematizzazione relativa agli oli lubrificanti e bitumi.
In generale, deve rilevarsi che l’esigenza di avviare e definire al meglio un processo di informatizzazione nella movimentazione dei prodotti sottoposti ad accisa nasce dalla volontà del legislatore di arginare fenomeni elusivi. Pertanto, l’informatizzazione impatterà sempre più su tutti gli operatori che sono parte dei processi di produzione, trasformazione e deposito dei beni sottoposti ad accisa.
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