La relazione annuale dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) pubblicata il 17 aprile 2024 fa il punto sulle attività svolte e apre una riflessione sul funzionamento del mercato e sulle situazioni contingenti che possono ridurre la competitività del nostro paese e dell’Europa, sollecitando interessanti riflessioni sui meccanismi di politica industriale e funzionamento dei mercati che potrebbero aumentarne l’efficienza a tutela dei consumatori e delle imprese stesse.
In questo articolo si approfondiranno le annotazioni che l’AGCM ha svolto in tema di legalità.
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1) Rating di legalità: promuovere principi etici in azienda
L’autorità garante ci ricorda che “il rating di legalità costituisce un indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità da parte delle imprese. Introdotto in attuazione dell’art. 5-ter del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 e convertito, con modificazioni, dalla legge 18 maggio 2012, n. 62, lo strumento è volto alla promozione e introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali”.
L’AGCM nel ricordare il fondamento giuridico dell’istituto richiama alcune pronunce del TAR del Lazio secondo cui “la ratio alla base dell’istituto del rating è diversa da quella sottesa alla disciplina dei requisiti di ordine generale di cui al Codice dei Contratti pubblici” in quanto “l’attribuzione del rating intende promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, mirando ad incentivare le imprese che si distinguono nel rispetto della legge e nel perseguimento di obiettivi di legalità e di trasparenza, mediante l’introduzione di un sistema dell’affidabilità delle imprese, tale da incentivare una sana competizione concorrenziale tra le stesse” (TAR Lazio n. 8826/2023; TAR Lazio n. 14166/2023; TAR Lazio n. 15089/2023).
E ancora come l’attribuzione del rating “valorizza proprio la composizione della compagine e considera l'immagine di affidabilità e di integrità dell'ente che possa essere ritratta anche dalla posizione e dalle vicende che attengono ai soggetti che rivestono ruoli apicali nell'ambito dell’impresa” (TAR Lazio n. 12621/2023).
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2) Rating di legalità: come richiederlo e quali sono i benefici
Il rating di legalità può essere richiesto dalle imprese, a questo fino esiste una piattaforma ad hoc (https://www.agcm.it/servizi/webrating), che
- operano in Italia e
- sono iscritte presso il registro delle imprese da almeno due anni e
- hanno conseguito nell’anno precedente un fatturato non inferiore a due milioni di euro.
I benefici riconosciuti dalla legge alle imprese titolari del rating di legalità sono molteplici.
Il decreto del 20/2/2014 numero 57 emanato dal Ministero dell’Economia e dal Ministero dello Sviluppo Economico prevedeva due tipologie di incentivi;
- una facilitazione di accesso alle gare e agli appalti pubblici stabilendo dei punteggi riservati alle imprese che hanno il rating o garantendo preferenza nella formazione delle graduatorie e
- una semplificazione nell’accesso al credito bancario.
In particolare, riguardo a quest’ultima previsione l’art. 4 del citato decreto prevede che:
1. le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito alla impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti.
2. le banche definiscono e formalizzano procedure interne per disciplinare l'utilizzo del rating di legalità e i suoi riflessi su tempi e sui costi delle istruttorie.
3. le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all'andamento del rapporto creditizio.
Anche il nuovo codice degli appalti, il D.lgs. 36/2023, riconosce delle agevolazioni per le imprese che hanno il rating.
Specificamente il codice prevede, oltre alle riduzioni delle garanzie, anche:
- nell’art. 109 - (Reputazione dell’impresa) – che è istituito presso l’ANAC, che ne cura la gestione, un sistema digitale di monitoraggio delle prestazioni, quale elemento del fascicolo virtuale degli operatori. Il sistema è fondato su requisiti reputazionali valutati sulla base di indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili, nonché sulla base di accertamenti definitivi, che esprimono l’affidabilità dell’impresa in fase esecutiva, il rispetto della legalità, e degli obiettivi di sostenibilità e responsabilità sociale;
- nell’articolo 222 – (Autorità nazionale anticorruzione - ANAC) - al settimo comma che l'ANAC collabora con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato per la rilevazione di comportamenti aziendali meritevoli di valutazione al fine dell'attribuzione del rating di legalità delle imprese di cui all'articolo 5-ter del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il rating di legalità concorre anche alla determinazione della reputazione dell’impresa di cui all'articolo 109.
Occorre ricordare, anche, che l’articolo 1 del nuovo codice degli appalti precisa che: “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti perseguono il risultato dell'affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza”.
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3) Rating di legalità: l'accesso al credito bancario
Riguardo all’accesso al credito bancario la relazione dell’AGCM ricorda le annotazioni pubblicate dalla Banca d'Italia (BdI) circa l’effetto del possesso del rating di legalità; in un documento del 13/12/2023 la BdI riepiloga gli effetti positivi, evidenziando una crescita del 16% di imprese titolari di rating che sono state finanziate, a tutto vantaggio delle imprese “legali” nei rapporti con il sistema bancario.
Anche l’AGCM nella relazione del 17/4/2024 richiama il nuovo Codice dei contratti pubblici ricordando il riconoscimento alle imprese, in possesso del rating di legalità, di una riduzione dell’importo della garanzia nelle procedure aventi ad oggetto l’affidamento di servizi e forniture (vedi art. 106 D.Lgs. 36/2023).
La relazione annuale dell’Autorità conferma anche che l’appeal per il rilascio del rating è in forte crescita. Infatti, nel 2023 i formulari pervenuti per l’ottenimento del rating sono cresciuti di oltre il 30% rispetto al 2022 e si sono attestati a 8.536 richieste; alla data del 31 dicembre 2023 le imprese titolari di rating di legalità erano oltre dodicimila (12.313 per l’esattezza).
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4) Rating di legalità: i report dell'AGCM
L’AGCM fa un report anche per quanto riguarda i procedimenti di assegnazione del rating che sono stati svolti nel 2023; in totale sono stati 7.385 (al netto delle archiviazioni delle istanze improcedibili) e nell’ambito dei procedimenti conclusi in modo favorevole, le imprese che hanno conseguito per la prima volta il rating sono state 3.013 e quelle che hanno conseguito nuovamente il riconoscimento sono state 3.987 (di cui 1.261 casi a titolo di “rinnovo” e 2.726 di “attribuzione successiva”).
La cosa interessante è che per 218 imprese è stato disposto l’incremento del punteggio precedentemente attribuito.
Le tre regioni che presentano il maggior numero di imprese, con il rating legale, sono la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto.
In generale, i dinieghi sul rilascio hanno riguardato imprese che avevano riportato condanne per i seguenti reati:
- reati in tema di sicurezza sul lavoro per il 38% dei casi;
- reati tributari – contributivi per il 16% dei casi.
- reati ambientali per il 15% dei casi.
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5) Rating di legalità: quando può essere sospeso
Il rating di legalità può essere sospeso in caso di misure cautelari nell’ambito di procedimenti legali di carattere penale o revocato come ricorda ad esempio una pronuncia del TAR del Lazio in seguito alla mancata iscrizione di una società nelle c.d. White List di cui all'art. 1, comma 52 della l. 190/2012, in quanto misura assimilabile alle comunicazioni o informazioni interdittive antimafia, tutte volte nel loro complesso alla salvaguardia dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento dell’amministrazione pubblica (TAR Lazio, n. 5188/2023).
Il rating di legalità è uno strumento di assoluta importanza che può favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese che fanno dell’etica e della legalità un faro nello svolgimento della propria attività economica, un istituto che al contempo con la sua diffusione potrebbe essere in grado di marginalizzare e ridurre la criminalità economica, anche a vantaggio della concorrenza.
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