Revisione del sistema sanzionatorio e individuazione di misure di semplificazione, per rimuovere le criticità applicative rivenienti dall’impianto normativo delle discipline antiriciclaggio (D.lgs n° 231/07 e D.lgs n° 92/2017), nonché per favorire una maggiore collaborazione attiva dei soggetti obbligati.
È questa la “road map” intrapresa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (su impulso del Sottosegretario On. Sandra Savino), di concerto con le Associazioni rappresentative delle categorie economiche assoggettate alle disposizioni specifiche che, da ultimo, si sono riunite in un tavolo tecnico di confronto.
Di seguito ulteriori dettagli.
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1) Antiriciclaggio: proposte per revisione sistema sanzionatorio
Dopo una prima riunione tecnica avuta con i rappresentanti dei Consigli Nazionali di avvocati, commercialisti e notai, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha convocato anche le Associazioni di categoria rappresentative di Banche, Intermediari assicurativi, Operatori in Oro, Tributaristi e altri soggetti obbligati alle disposizioni antiriciclaggio per raccogliere nuove proposte finalizzate a migliorare gli impatti applicativi delle medesime disposizioni; il tutto, partendo da un auspicato processo di revisione del sistema sanzionatorio vigente.
Una delle principali richieste condivise dall’intera platea dei soggetti obbligati, infatti, è rappresentata dalla necessità di definire meglio i criteri per l'applicazione delle sanzioni amministrative in materia antiriciclaggio che, troppo spesso, rischiano di essere eccessivamente penalizzanti anche in caso di semplici violazioni di tipo formale e/o di irregolarità commesse in presenza di disposizioni di dubbia interpretazione a causa della mancanza di chiare linee guida e indicazioni di prassi.
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2) Antiriciclaggio: sistema di ravvedimento operoso obblighi antiriciclaggio
A fronte di tutto ciò, il citato Ministero sta valutando l’introduzione di specifiche soluzioni premiali volte a valorizzare la sopraggiunta compliance da parte dei soggetti obbligati, attraverso l’adozione di programmi di clemenza. Il riferimento specifico è ad un potenziale sistema di ravvedimento operoso (già previsto nell’ambito della normativa fiscale) per favorire l’adempimento spontaneo, quand’anche tardivo, degli obblighi antiriciclaggio. Tutto questo, altresì, prevedendo una rimodulazione verso il basso della sanzione eventualmente applicabile al soggetto aderente al sistema medesimo.
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3) Antiriciclaggio: soluzioni per criticità operative
Non passa, inoltre, in secondo piano, la concreta apertura manifesta dal MEF a raccogliere, dalle Associazioni presenti al tavolo tecnico in esame, specifiche proposte volte ad individuare misure di semplificazione e/o chiarificatorie delle disposizioni antiriciclaggio vigenti alla luce degli scenari contingenti.
Allo stato attuale, infatti, la disciplina specifica presenta svariate criticità di natura applicativa che rischiano, da un lato, di ostacolare, a livello generale e per tutti i soggetti obbligati, il raggiungimento dell’obiettivo di collaborazione attiva invocato dal Legislatore per la repressione dei fenomeni di riciclaggio e, dall’altro, di compromettere il regolare esercizio delle specifiche attività svolte con risvolti sanzionatori che, talvolta, possono mettere in serio pericolo la relativa continuità aziendale e operativa.
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4) Antiriciclaggio: Organismo di autoregolamentazione e operatori professionali in Oro
È il caso, ad esempio, degli Operatori Professionali in Oro di cui al D.lgs n° 231/07 e degli Operatori Compro Oro di cui al D.lgs n° 92/2017, in rappresentanza dei quali, A.N.T.I.C.O. - Associazione Nazionale Tutela Il Comparto Oro, ha formulato varie proposte di modifica alla disciplina antiriciclaggio a partire dalla necessaria istituzione di un Organismo di autoregolamentazione di settore che si dedichi alla diffusione di linee guida comportamentali conformi alle norme e che funga da strumento di raccordo tra Operatori e Istituzioni poste a presidio.
A tal riguardo, non sfugga che l’Unità di Informazione Finanziaria - UIF ha più volte osservato (rif. Quaderno n° 23/2023 e Presentazione del Rapporto per l’anno 2022) come il settore specifico necessiti di un’Autorità di riferimento per la produzione della c.d. “regolamentazione secondaria”, al pari delle altre categorie obbligate all’antiriciclaggio.
Per i medesimi Operatori in Oro, inoltre, la suddetta Associazione che ha presieduto attivamente il tavolo tecnico, ha rappresentato ulteriori proposte di modifica normativa al fine di superare le criticità applicative residuali riconducibili, tra l’altro,
- al corretto utilizzo del conto corrente dedicato,
- all’utilizzo del denaro contante,
- all’invio delle segnalazioni di operazioni sospette,
- alle modalità di conservazione dei dati e delle informazioni e
- all’impianto sanzionatorio specifico.
Per tutto quanto avanti esposto, dunque, occorre monitorare le prossime mosse che il Ministero dell’Economia e delle Finanze adotterà nell’ambito del processo di revisione dell’impianto normativo antiriciclaggio che si ritiene imprescindibile nell’interesse di tutti i soggetti chiamati in causa (a partire dagli Operatori obbligati e le Istituzioni preposte alle attività di controllo e repressione) e che, può in modo concreto, migliorare l’effettivo attecchimento dell’istituto di legge nel tessuto sociale, economico e finanziario.
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