Quali sono, le modalità attraverso cui si concretizza la collaborazione tra brand ed influencer?
Nell'ebook di recente pubblicazione "Aspetti civilistici e fiscali degli Influencer" ne vengono individuati otto.
Autori dell'ebook edito da Maggioli Greco dott. Davide - Di Tanna dott.ssa Maria Lucia - Zambelli dott. Carlo dello Studio Cocchi & Associati .
Vediamole, in sintesi, una per una.
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Per approfondire ti consigliamo l'ebook ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DEGLI INFLUENCER.
1) Brand Ambassador e Branded Content
La prima, è senza dubbio quella del c.d. “Brand Ambassador”. Trattasi della tipica forma di ingaggio a medio lungo termine tra brand e influencer. Generalmente, il Brand Ambassador è un influencer con una conoscenza verticale ed approfondita dell’azienda che dovrà promuovere e di cui rispecchia valori ed ideali. Compito del “Brand Ambassador” è quello di diffondere l’immagine aziendale e di migliorare la sua c.d. “brand awareness” al fine di incentivare le vendite dei suoi prodotti.
Operativamente, il Brand Ambassador promuove periodicamente e ciclicamente il prodotto ed il brand, spesso facendolo diventare parte della propria vita quotidiana agli occhi della propria community.
La seconda tipologia di “ingaggio” e, forse, la più frequente per i c.d. “content creator” è quella che prende il nome di “Branded Content”. Trattasi di quelle forme di collaborazione ove l’azienda – tendenzialmente – richiede all’influencer la creazione di contenuti specifici, una tantum, in linea con lo stile e l’approccio tipico del dato influencer ed aventi ad oggetto la presentazione di un determinato prodotto dell’azienda o, per marchi in fase di lancio, la presentazione (il racconto) direttamente del brand.
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2) Campagna e regalo con contestuale unboxing
La terza tipologia di collaborazione tra brand ed influencer è, sicuramente, la “Campagna”. Trattasi di ingaggio che, rispetto al c.d. “branded content”, copre un arco temporale più lungo non riducendosi quindi ad attività di sponsorizzazione una tantum. Attraverso le campagne, infatti, l’influencer costruirà una vera e propria storia intorno al prodotto o servizio creando passo dopo passo contenuti “social” via via sempre più qualificanti del prodotto. La narrativa, tendenzialmente, parte dalla presentazione del prodotto e delle sue caratteristiche, per poi raccontarne l’utilizzo, l’esperienza e i risultati attraverso gli altri contenuti distribuiti nelle settimane o nei mesi successivi.
Quarta tipologia di match tra brand ed influencer è il “regalo con contestuale unboxing”. In questi casi, più che di collaborazione vera e propria si tratta di tentativi utilizzati dalle aziende per attirare l’interesse dell’influencer. Nella pratica, infatti, le aziende (in mancanza di un pregresso accordo con l’influencer) inviano gratuitamente dei prodotti al personaggio da loro selezionato nella speranza, appunto, che costui lo recensisca nei propri profili social. Recensione che tendenzialmente avviene attraverso la c.d. “unboxing” ovvero, l’apertura della box ricevuta e la recensione del cadeaux ricevuto indirizzata – ovviamente – ai propri followers. Tale tipologia di “collaborazione” viene riscontrata, nella pratica, con l’hashtag “supplied”.
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3) Testimonial ed eventi
La quinta forma di collaborazione tra brand e influencer è sicuramene quella del c.d. “Testimonial”. Trattasi di una forma di collaborazione simile a quella del Brand Ambassador ma che se ne distingue, tendenzialmente, per la durata e per la celebrità dei testimonial utilizzati. In genere, infatti, il testimonial viene ripreso in un solo spot pubblicitario oppure in una sola campagna pubblicitaria del brand, mentre il legame del Brand Ambassador può avere un carattere più “profondo, nel senso che egli tende ad avere un ruolo più attivo nella promozione del prodotto rispetto alla mera comparsa negli spot o in altri tipi di annunci.
Esempio di testimonial è stato, ad esempio, Lady Gaga, che ha indossato la leggendaria collana Tiffany di Audrey Hepburn nel film “Colazione da Tiffany” durante la serata degli Oscar 2019, con le ovvie ripercussioni positive sulla “brand image” e sulla “brand awareness”.
O ancora, si ricorda Rihanna per lo spot di Christian Dior.
E come non menzionare Leonardo Di Caprio nello spot pubblicitario per promuovere la Fiat 500 elettrica.
Sesta ipotesi di ingaggio di un influencer è la partecipazione ad eventi. Prevedere, infatti, la presenza di una celebrità ad un determinato party, festival, manifestazione o conferenza stampa dà la possibilità alle aziende di creare aspettativa, aumentare l’interesse intorno all’evento e, conseguentemente, attrarre più visitatori.
Il classico esempio è quello delle “ospitate” di personaggi famosi a serate in club o discoteche o spettacoli ed eventi televisivi, con “cachet” proporzionali all’importanza del singolo influencer.
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4) Contest e giveaway
Chi di noi, poi, non ha mai sentito parlare di “contest e giveaway”? Almeno tutti una volta. Bene, questa è senza dubbio un’altra ipotesi di collaborazione tra brand ed influencer. Nella nostra lista, la settima.
Trattasi, senza voler sembrare troppo banali, di “pseudo” concorsi a premio, anche se ai tecnici di influencer marketing non piace questo termine. Ma suvvia, noi siamo fiscalisti.
In pratica, grazie al giveaway organizzato on line o su un qualunque social, l’utente o il follower, in cambio di una piccola e facile azione (condividere un contenuto, mettere un like, compilare un form o altro) ha la possibilità di partecipare a un’estrazione che prevede come premio un gadget o un prodotto del brand, che l’azienda vuole promuovere. Trattasi, quindi, di una strategia di marketing che viene utilizzata dai brand per creare “brand awareness”, finalizzata a far conoscere il marchio e i prodotti e a portare traffico a un sito internet. E chi, se non l’influencer, dovrebbe essere “moderatore” di tali iniziative?
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5) Affiliazioni
Ultima forma di collaborazione da noi individuata è quella delle affiliazioni. In realtà tale tipologia di collaborazione non è mai fine a sé stessa ma sempre accompagnata, tendenzialmente, da una precedente collaborazione di Brand Ambassador. Con le affiliazioni, infatti, l’influencer oltre a ricevere i prodotti da sponsorizzare viene anche “incaricato” direttamente dall’azienda di dirottare il proprio pubblico sul sito internet di quest’ultima per far acquistare il dato prodotto sponsorizzato. Infatti, per tracciare il traffico e gli acquisti derivanti dalla sponsorizzazione degli influencer, le aziende utilizzano link di affiliazione personalizzati (detti anche di “referral”) che portano l’utente su una determinata pagina di atterraggio.
Tipico esempio che ci viene in mente è quello dei fitness influencer che nelle loro storie dopo aver raccontato quanto è buona, proteica, salutare la determinata barretta energetica della determinata azienda XY ci invitano poi a “cliccare” il link per acquistarla e, con il loro magico codice, accedere a fantastici sconti. Dai…diteci che non vi è mai capitato?!?!