La divisione ereditaria è una fase essenziale e critica nell’ambito successorio:
- essenziale, perché nella comunione ereditaria il diritto di dividere l’eredità è previsto dall’ordinamento (art. 713 c.c.), salvo casi particolari (clausola testamentaria che impedisce la divisione per massimo cinque anni, cfr. art. 713 comma III c.c.);
- critica, perché foriera di molteplici problematiche di natura giuridica e non giuridica.
Come noto, in presenza di una pluralità di eredi, e salvo che il testatore non abbia già provveduto in sede di testamento a dividere la propria eredità, tra i coeredi sorge una comunione ereditaria.
Ad una comunione ereditaria consegue che il singolo coerede è proprietario di una quota ideale della massa ereditaria: se si vuole fare in modo che ciascun coerede sia pieno ed esclusivo proprietario di singoli beni caduti in successione, occorre fare una divisione ereditaria totale o parziale.
Ti consigliamo per approfondire l'ebook: Come scrivere un testamento |
1) Soluzioni per dividere l’eredità
Le strade per dividere l’eredità, quando possibile (ossia quando non ci sono le eccezioni di cui all’art. 713 c.c.), sono sostanzialmente tre:
- la divisione volontaria o contrattuale: è un vero e proprio contratto tra coeredi, dove ciascuno di essi vede attribuirsi il controvalore in beni della propria quota ideale. Per semplificare al massimo: se in successione abbiamo tre eredi e tre immobili, ciascuno avrà il proprio immobile e salvo eventuale conguaglio in denaro per appianare eventuali differenze tra loro. L’accordo può anche avere natura transattiva, quando in quella sede i coeredi appianano eventuali controversie tra loro incardinate o da incardinare, aventi ad oggetto la successione ereditaria;
- la divisione mediata, ossia quella perfezionatasi nell’ambito del procedimento di mediazione ex D.L. 28/2010 presso un Organismo di mediazione, autorizzato dal Ministero, alla presenza di un mediatore professionale. La divisione ereditaria perfezionatasi davanti al mediatore ha due caratteristiche importanti: in primo luogo, essa è condizione di procedibilità per eventuali successive domande avanti al competente tribunale aventi ad oggetto una successione ereditaria. In buona sostanza, non si può fare causa se prima non si è tentata la mediazione. In secondo luogo, esistono diversi sgravi e benefici di natura fiscale per chi attiva, o finanche perfeziona, una mediazione;
- la divisione giudiziale, quando le parti non sono riuscite a trovare una soluzione contrattuale alla loro controversia. La divisione giudiziale, in questo momento storico, è davvero l’extrema ratio: sia per i costi di giustizia ed onorari, sia per le tempistiche, sia per la sostanziale insoddisfazione che spesso le parti hanno all’esito del tutto.
Dello stesso autore si consiglia ebook: Come scrivere un testamento |
2) Perché è importante la pianificazione ereditaria
Il legislatore, dunque, in maniera lungimirante ha deciso di rendere il percorso avanti il tribunale il più difficile possibile: sia nell’interesse delle parti, che del sistema in generale.
In quest’ottica, dunque, si comprende bene del perché una pianificazione ereditaria sia essenziale: in sua assenza il rischio più alto non è solo quello di far litigare gli eredi tra loro, ma anche quello di rendere gli stessi parzialmente o totalmente insoddisfatti dell’esito finale.
Le recenti notizie, inerenti i profili successori di persone note, hanno reso ancora più evidente il fatto che solo l’assistenza legale di un professionista (o di più professionisti) permette a chi vuole disporre per il futuro della propria eredità di massimizzare i benefici per gli eredi che gli sopravviveranno.
Il testamento, pertanto, se scritto tecnicamente bene, risulta ancora oggi lo strumento migliore per gestire la propria eredità.
Dello stesso autore si consiglia ebook: Gestire l'eredità |