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IL RISCHIO PENALE NEI BONUS EDILIZI

Il rischio penale nei bonus edilizi

Bonus edilizi: conoscere le situazioni patologiche che possono configurare un reato. Misure cautelari reali e personali con esempi e casi pratici.

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L’e-Book Il rischio penale nei Bonus edilizi dopo una breve introduzione sulle principali agevolazioni fiscali legate al mondo dell’edilizia e ai relativi meccanismi che consentono di ottenere la detrazione fiscale (detrazione diretta, sconto in fattura o cessione del credito), pone l’attenzione su quelle situazioni patologiche che possono sfociare nella configurazione di un reato (tributario o meno).

La disamina delle possibili condotte illecite connesse ai bonus fiscali in materia edilizia operata in questo e-book si basa anche sulle indicazioni contenute nelle recenti Comunicazioni dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), istituita presso la Banca d’Italia.

Il testo affronta, inoltre, il tema dell’adottabilità, da parte dell’Autorità Giudiziaria, di misure cautelari reali (i vari tipi di sequestro) e personali (come la custodia cautelare in carcere) e fornisce, infine, alcuni esempi di casistiche particolari.

Gli autori sono il dott. Giuseppe Di Franco e il dott. Gabriele Izzo.

Di seguito un breve estratto rimandando per approfondimenti alla lettura completa dell’e-book.

1) Condotta illecita: fatture gonfiate negli interventi edili

Con il termine sovrafatturazione si individua quel particolare fenomeno (meglio conosciuto come “fatture gonfiate”) attraverso il quale vengono indicati in fattura importi superiori rispetto a quelli realmente corrisposti

Anche questo fenomeno, al pari della documentazione fiscale falsamente attestante interventi mai resi, rientra nell’alveo dei reati tributari e più precisamente nella connotazione di “operazione inesistente”.

Questa evidenza è stata sottolineata anche dalla Corte di Cassazione che, nel riaffermare un orientamento giurisprudenziale oramai consolidato, ha ricordato come la sovrafatturazione (ovvero l’indicazione in fattura o in un documento avente valore probatorio ai fini fiscali di un importo superiore a quello effettivamente corrisposto) rientra a pieno titolo tra i reati penali tributari e nel caso esaminato dai giudici nello spettro del delitto previsto dall’art. 2 del D.lgs. n. 74 del 2000 (“Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”).

Quindi, posto che in virtù del dettato normativo tributario i documenti relativi ad “operazioni inesistenti” sono riconducibili a:

  • documenti emessi a fronte di operazioni non realmente avvenute (in tutto o in parte),
  • documenti che indicano soggetti diversi da quelli effettivi,
  • documenti che indicano corrispettivi o imposta sul valore aggiunto in misura superiore a quella reale (sovrafatturazione),

nel caso sottoposto all’attenzione dei giudici di legittimità l’aver indicato elementi passivi fittizi (riferibili appunto alla sovrafatturazione in argomento) nelle dichiarazioni dei redditi ed IVA ha comportato, in capo all’agente, la commissione del reato tributario rientrante nella fattispecie di cui al citato art. 2, proprio perché “oggetto della repressione penale è ogni tipo di divergenza tra la realtà commerciale e la sua espressione documentale”.

Si consiglia per approfondire l'e-book : Il rischio penale nei bonus edilizi (eBook 2023)

Con esplicito riguardo, poi, al particolare meccanismo fraudolento in commento, va ricordato che la sovrafatturazione costituisce anche il presupposto per la configurabilità della fattispecie prevista dall’art. 8 del D.lgs. n. 74/2000 (“Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”).

E proprio sulla configurabilità dell’ipotesi delittuosa di cui al citato art. 8 vale la pena ricordare che sempre la Cassazione ha statuito che “Il delitto previsto dall'art. 8 del D.lgs. n. 74 del 2000 […] ha inteso colpire ogni tipo di divergenza tra la realtà commerciale e la espressione documentale di essa e non soltanto la mancanza assoluta della operazione. La falsa fatturazione quantitativa è punita non solo nel caso in cui la divergenza tra il reale ed il rappresentato è totale, ma anche quando è parziale e l'operazione economica si sia effettivamente verificata tra i soggetti indicati in fattura, ma in termini minori rispetto al dichiarato”.

In ultimo va evidenziato che sul medesimo crinale della sovrafatturazione qualitativa (quindi riguardante un maggiore prezzo fatturato rispetto a quello corrisposto), la Suprema Corte ha stabilito che anche la sovrafatturazione quantitativa (quindi non afferente il prezzo, ma la maggiore quantità di beni o servizi fatturati) è punita penalmente e ciò non solo quando la difformità tra la situazione reale e la rappresentazione documentale è totale, ma anche quando tale divergenza si presenta in modo parziale, visto che l’operazione a cui fa riferimento il documento è effettivamente avvenuta tra i soggetti indicati in fattura, ma in termini quantitativi minori rispetto al dichiarato.

Nel riportare la casistica qui esaminata al tema del presente e-book, la sovrafatturazione (inesistenza oggettiva relativa) può aversi, ad esempio, in tutti quei casi in cui gli interventi edili sono stati effettivamente eseguiti, ma per beneficiare di un maggiore credito di imposta rispetto a quello realmente spettante, oppure per far rientrare nella spesa anche interventi non ricompresi tra quelli contemplati dall’agevolazione fiscale, le fatture emesse attestano:

  • interventi effettivamente eseguiti, ma nella realtà per quantitativi inferiori a quelli indicati in fattura (sovrafatturazione quantitativa), oppure
  • interventi effettivamente eseguiti, ma nella realtà per importi inferiori a quelli maggiorati indicati in fattura (sovrafatturazione quantitativa).

In questi casi, i giudici di Piazza Cavour ricordano che “oggetto della repressione penale è ogni tipo di divergenza tra la realtà commerciale e la sua espressione documentale, tenuto conto del coefficiente di insidiosità che si connette all'utilizzazione della falsa fattura”.

Per approfondimenti si consiglia la lettura completa dell'e-Book: ll rischio penale nei bonus edilizi

Ti consigliamo:

Visita il Focus dedicato alle Ristrutturazioni Edilizie, Superbonus 110%, Cessione del Credito in continuo aggiornamento

2) Indice: Il rischio penale nei bonus edilizi

Premessa
1. I principali bonus edilizi
 1.1 Ecobonus
 1.2 Bonus facciate
 1.3 Superbonus 110%
2. Vantaggi fiscali
 2.1 Fruizione diretta della detrazione
 2.2 Sconto in fattura
 2.3 Cessione del credito
 2.4 Piattaforma cessione crediti
3. Principali novità introdotte dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38 di conversione, con modificazioni, del Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11
 3.1 Divieto di acquisto dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi da parte della Pubblica Amministrazione
 3.2 Divieto di esercitare l’opzione per fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito
 3.3 Esonero dalla responsabilità solidale per il cessionario
 3.4 Compensazione dei crediti d’imposta con i debiti fiscali
4. Quadro generale delle possibili condotte illecite fiscali
 4.1 Dolo specifico di evasione
 4.2 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
 4.3 Concetti di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
 4.4 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
 4.5 Concetto di “mezzi fraudolenti”
 4.6 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
 4.7 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
 4.8 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
 4.9 Indebita compensazione
5. Situazioni patologiche che possono configurare un reato
 5.1 Interventi fatturati e non effettuati
 5.2 Interventi effettuati e sovraffatturati
 5.3 Interventi effettuati da soggetto diverso dall’emittente fattura
 5.4 Utilizzo in compensazione di credito non spettante o inesistente
6. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
7. Prescrizione nei reati tributari
8. UIF – Fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite
 8.1 Comunicazione del 10 novembre 2020
 8.2 Comunicazione del 11 febbraio 2021
 8.3 Comunicazione del 11 aprile 2022
9. Ulteriori ipotesi di reato configurabili
 9.1 Associazione per delinquere
 9.2 Truffa e truffa aggravata
 9.3 Indebita percezione di erogazioni pubbliche
 9.4 Riciclaggio
 9.5 Autoriciclaggio
 9.6 Abusiva attività finanziaria
10. Misure cautelari reali adottabili
 10.1 Sequestro preventivo diretto
 10.2 Sequestro preventivo per equivalente
 10.3 Sequestro preventivo in capo al terzo estraneo al reato
 10.4 Sequestro dei crediti come prodotto del reato e sequestro impeditivo
 10.5 Sequestro dei crediti nel cassetto fiscale
11. Misure cautelari personali adottabili
 11.1 Misure coercitive
 11.2 Misure interdittive
12. Casi pratici
Appendice normativa

  • DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34 (articoli 119, 121 e 122-bis)
  • Documenti di prassi
  • Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 24/E dell’08 agosto 2020
  • Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 30/E del 22 dicembre 2020

 

Per approfondimenti si consiglia la lettura completa dell'e-Book: Il rischio penale nei bonus edilizi.

Fonte immagine: Fisco e Tasse
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