Per fronteggiare la crisi energetica e l'aumento dei costi dei carburanti, il Consiglio dei Ministri nella seduta n 99 del 19 ottobre 2022, ha approvato un decreto legge con lo scopo di prorogare al 18 novembre 2022:
- la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti (aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio, e sui gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti);
- l'esenzione dell'accisa per il gas naturale per autotrazione;
- la riduzione dell'aliquota IVA (fissata al 5% per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione
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1) Che cos'è l'accisa
Al prezzo di vendita di un determinato prodotto contribuisce anche l'accisa (la più diffusa è quella sul prezzo dei carburanti). Lo stesso prezzo di seguito sarà maggiorato dall'IVA.
L'accisa è un'imposta indiretta fissa, che colpisce determinati bene (oli minerali, energia elettrica, alcolici, tabacchi) al momento della produzione o del consumo.
La natura di quest'imposta deriva da una complessa disciplina contenuta nel "Testo Unico sulle Accise" emesso con Decreto del 26 ottobre 1995 n 504.
La loro applicazione viene gestita dalle "Agenzie per le dogane e il monopolio".
Ecco che le accise pur incidendo su pochi prodotti riguardanti pochi settore industriali, sono di grande utilità per la casse pubbliche di un paese perché applicate su prodotti strettamente necessari alla vita quotidiana di ciascun cittadino.
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2) I vantaggi delle accise
L'accisa risulta essere sempre un incasso costante per i motivi suddetti e viene pagata immediatamente al momento del consumo. Infine, incide sulla quantità del bene prodotto e non sul valore dei beni.
Seppur quest'ultimo dovesse subire una variazione negativa, ciò non avrebbe ripercussioni sull'importo dell'accisa, mentre avrebbe rilevanza ai fini dell'IVA.
E' bene ricordare che le accise in Italia sono state introdotte sin dagli anni Trenta ma già dal 1995 non esistono più le singole accise (ora definite in modo unitario) sul costo del carburante in quanto gli aumenti avvenuti nel corso del tempo, da straordinari sono divenuti ordinari e strutturali, questo perché il gettito (quasi 24 miliardi di euro nel 2021) che deriva dall'accisa del carburante finanzia il bilancio statale nel suo complesso e non più specifiche attività.
Tale condizione rende impossibile l'abolizione selettiva di alcune accise come, a titolo esemplificativo, la "mitologica" accisa per la guerra dell'Etiopia cancellata da oltre ottant'anni.
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