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MICA: IL PRIMO REGOLAMENTO EUROPEO CRYPTO

MiCA: il primo regolamento europeo crypto

Le norme europee per regolamentare le criptovalute. Che cos'è il MiCA? MiCA e stablecoin. MiCA e Proof-of-Work. MiCA, NFT e DeFi. Supervisione e responsabilità.

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Nel corso dell’estate 2022, l’Unione Europea ha definito due importanti accordi riguardanti le normative antiriciclaggio (TFR) e la disciplina delle criptovalute (MiCA).

Diversi aspetti sono in piena evoluzione, perciò nel tempo potrebbero esserci delle modifiche e integrazioni da parte del legislatore.

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1) Che cos'è il MiCA?

Acronimo di Markets in Crypto-Assets, il MiCA è un insieme di norme prodotte dall’Unione Europea atte a regolamentare il settore delle criptovalute.

Con l’aumento della partecipazione e dei capitali investiti, è naturale che il legislatore si interessi a un certo tema.

Il MiCA è stato pensato principalmente per tutelare l’utente finale e migliorare la stabilità finanziaria e potrebbe anche diventare lo standard di riferimento mondiale in tema di regolamentazione crypto.

2) MiCA e stablecoin

Il recente collasso dell’ecosistema di Terra e UST non ha fatto altro che giustificare ancor di più la necessità di regole definite e stringenti per quanto riguarda le stablecoin.

Le stablecoin, per chi non lo sapesse già, sono criptovalute che mantengono il loro valore ancorato a quello di un altro asset, dal dollaro all’oro. Ad esempio, Tether USDT ha il valore peggato (pegged) alla moneta americana, cioè 1 USDT=1 $.

Un punto saliente è quello sulle riserve delle aziende che emettono le stablecoin. Queste dovranno infatti essere protette in caso di insolvenza, passaggio fondamentale se si vuole andare verso l’adozione di massa delle criptovalute.

Da evidenziare è anche il cap giornaliero di 200 milioni di euro in transazioni per le stablecoin più importanti. Tutto è orientato alla massima prudenza. 

3) MiCA e Proof-of-Work

Bitcoin e le criptovalute Proof-of-Work sono salve: l’Unione Europea stava infatti valutando il ban totale delle criptovalute basate sul mining.

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4) MiCA, NFT e DeFi

I Non-Fungible Tokens sono esclusi dalle norme del MiCA.

Questo vale solo per gli utenti finali: marketplace di NFT e piattaforme varie dovranno invece rispettare determinati requisiti, fra cui spicca l’ottenimento di una licenza dedicata.

Il MiCA inoltre non interverrà sulla DeFi, tuttavia nel 2023 la Commissione Europea produrrà un report sulla finanza decentralizzata in seguito al quale saranno considerate eventuali modifiche al MiCA.

5) Supervisione e responsabilità

Gli incarichi di supervisione degli attori crypto sono affidati principalmente a due organi: 

  • ESMA, acronimo di European Securities and Markets Authority.
  • EBA, sigla della European Banking Authority. 

Le autorità potranno imporre restrizioni sull’emissione di token da parte die fornitori di servizi crypto come gli exchange.

Viene prevista la creazione di un registro degli operatori crypto non autorizzati a lavorare nell’UE mentre la supervisione delle realtà più piccole sarà di competenza delle autorità nazionali.

Il regolamento europeo sul tema della responsabilità è chiaro: i fornitori di servizi crypto sono responsabili dei danni e viene data massima attenzione alla protezione degli utenti dai rischi di insolvenza.

Le norme contenute nel MiCA non si limitano a quanto riportato sopra sebbene gli elementi degni di nota sono questi, a cui se ne aggiungono altri di minore importanza o da definire meglio.

L’applicazione del MiCA è prevista dopo 18 mesi, fanno eccezione le realtà legate alle stablecoin, dove le tempistiche si riducono a 12 mesi dall’entrata in vigore.

 

Si può concludere che l’Unione Europea attraverso il MiCA cerca di adeguarsi ad uno scenario in continuo aggiornamento tecnologico intervenendo in maniera imperfetta ed incompleta evitando però di distruggere in partenza un settore che potrebbe portare crescita e capitali sul territorio europeo.

Leggi anche: TFR: la normativa antiriciclaggio UE in ambito crypto-asset

Fonte immagine: Foto di Icons8_team da Pixabay
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