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I PRINCIPI DI RENDICONTAZIONE NON FINANZIARIA NEL FRAMEWORK 2022: UN ESEMPIO

I principi di rendicontazione non finanziaria nel framework 2022: un esempio

I principi di rendicontazione non finanziaria, GRI, nel framework 2022: la dichiarazione non finanziaria, (DNF) e la misurazione dell'impatto sugli ESG, un esempio

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È noto che il D. LGS 254/2016 che disciplina la stesura della Dichiarazione non finanziaria, DNF, è la norma di riferimento per la corretta compliance del documento, sia per i soggetti che rientrano nel perimetro dell’obbligo: società di interesse pubblico e società quotate, che per le PMI che redigono l’informativa non finanziaria su base volontaria. Del resto, oramai è dato di fatto, che l’informativa non finanziaria, ha assunto un ruolo essenziale anche in altri impianti normativi: dagli adeguati assetti, alla crisi d’impresa, al Modello di organizzazione e gestione, MOG, agli EBA. 

L’aggiornamentoa giugno 2022- del framework dei principi di rendicontazione non finanziaria internazionali, generalmente accettatic.d. Global Reporting Initiative, GRI, ha rivisitato l’informativa generale per ambiti aziendali con lo standard GRI 2 con effettività da gennaio 2023 (documento di 57 pagine, ancora non tradotto in italiano che sostituisce il precedente GRI 102 del framework 2019) ed ha individuato  gli standard settoriali, (che il  framework 2019 non prevedeva) alcuni dei quali con effettività da gennaio 2024, in particolare: oil e gas, carbone, agricoltura, acquacoltura e pesca.

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1) Confronto nuova struttura del framework GRI 2022 con quello precedente del 2019

La tabella di sintesi che segue, mette a confronto la nuova struttura del   framework GRI 2022 con quello precedente del 2019:

GRI

framework 2022

Tipo in entrambi i framework

 

Descrizione

framework 2022

GRI

framework 2019

Descrizione

framework 2019

 

GRI 1-Foundation/ Fondazione 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STANDARD UNIVERSALI

       

 

Introduce lo scopo e il sistema dei GRI Sustainability Reporting Standards (GRI Standard) e spiega i concetti chiave per il reporting di sostenibilità. Specifica i requisiti e la reportistica ed i principi che le organizzazioni devono rispettare per riferire in conformità con gli standard GRI. GRI 1 è il primo Standard che le organizzazioni dovrebbero consultare per capire come utilizzare gli standard GRI.

 

GRI 101- principi di rendicontazione

Costituisce il punto di partenza per l'utilizzo dell'insieme dei GRI Standards e  definisce i Principi di rendicontazione per la definizione dei contenuti e della qualità dei reports.

Comprende anche le dichiarazioni specifiche necessarie alle organizzazioni che devono redigere un report di sostenibilità in conformità agli Standards, e a quei soggetti che utilizzano determinati GRI Standards per rendicontare informazioni specifiche.

 

GRI 2 - General Disclosure/Informativa generale 2021 con effettività gennaio 2022

Individua le informazioni che consentono alle organizzazioni di fornire informazioni sui propri report e pratiche; attività e lavoratori; governance; strategia, politiche e pratiche; e coinvolgimento degli stakeholder. 

Include le informazioni sul profilo e sulla scala delle organizzazioni e del contesto per comprendere il loro Impatti ambientali, sociali e governance

 

GRI 102- Informativa generale

È utilizzato per fornire informazioni di contesto su un'organizzazione e sulle sue pratiche di reporting di sostenibilità. Comprende informazioni sul profilo aziendale, sulla strategia, sull'etica e l'integrità, sulla governance di un'organizzazione, sulle pratiche di coinvolgimento degli stakeholder e sul processo di rendicontazione.

 

GRI 3 - Material Topics/Argomenti materiali

Fornisce indicazioni dettagliate per le organizzazioni su come determinare gli argomenti materiali. Spiega anche come vengono utilizzati gli standard settoriali in questo processo. Gli argomenti materiali sono argomenti che considerano gli impatti più significativi dell'organizzazione sull'economia, l'ambiente e le persone, compresi gli impatti sul loro essere umano e i diritti.

 

 

GRI 103 – Modalità di gestione

È utilizzato per fornire informazioni su come un'organizzazione gestisce un tema materiale, e per ciascun tema materiale all'interno di un report di sostenibilità, compresi quelli coperti dai GRI standards specifici (serie 200, 300 e 400) e per altri topic materiali. L'applicazione del GRI 103 a ogni tema materiale consente all'organizzazione di fornire una spiegazione testuale del:

•  perché il tema sia materiale;

•  dove si verificano gli impatti (il perimetro di un tema);

•  come l’organizzazione gestisce gli impatti;

GRI 11- Oil and Gas sector

 

 

 

 

 

 

 

 

STANDARD PER SETTORE

Fornisce informazioni alle organizzazioni del settore petrolifero e del gas sui temi materiali. Si tratta di argomenti rilevanti per le organizzazioni del settore petrolifero e del gas sulla base degli impatti più significativi sull'economia, l'ambiente e le persone, compresi i loro diritti umani.

 

Non preesistente

 

GRI 12- Coal sector 

 

Fornisce informazioni alle organizzazioni del settore carboniero sui temi materiali. Si tratta di temi i rilevanti per le organizzazioni del settore carbonifero sulla base dei più significativi impatti sull'economia, sull'ambiente e sulle persone, compresi i loro diritti umani

 

 

 

Non preesistente

 

GRI 13 Agriculture, acuaqculture and fisching sector 2022

Fornisce informazioni per le organizzazioni nel settore agricolo, dell'acquacoltura e della pesca sugli argomenti materiali. Si tratta di temi rilevanti e significativi per le organizzazioni che operano nel settore per l’impatto sull’economia, l'ambiente e persone, anche sui loro diritti umani.

 

 

 

 

Non preesistente

 

GRI serie 200 da 201 a 207

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STANDARD SPECIFICI

Economia performance e tax 

È la prima serie degli standard specifici ed è utilizzata per rendicontare le informazioni sugli impatti di un’organizzazione correlati ai temi economici

 

 

 

 

 

 

 

    

 

 

 

Non modificati i contenuti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non modificati i contenuti

GRI serie 300 da 301 a 308

Temi materiali ambientali 

È la serie utilizzata per rendicontare le informazioni sugli impatti di un’organizzazione correlati ai temi ambientali

GRI serie 400 da 401 a 418 

Temi materiali Sociali 

È la serie utilizzata per rendicontare le informazioni in merito agli impatti sociali

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2) Lo standard universale GRI 2: le sezioni della disclosure generale ed i contenuti

Tra gli standard universali (come individuati schematicamente nella tabella sopra: GRI 1, GRI 2 e GRI 3), ai quali con un significato gerarchico fanno riferimento gli standard successivi settoriali e specifici, il GRI 2 individua le linee guida della disclosure generale del report di sostenibilità. Lo standard è strutturato in cinque sezioni ciascuna delle quali dedicata a più informative generali per ambito aziendale:

-sezione 1–contiene cinque informative o disclosure sull’organizzazione, l’attività per la stesura dei reporting di sostenibilità ed i soggetti inclusi nel reporting di sostenibilità;

-sezione 2 - contiene tre informative sull’attività dell’organizzazione, i dipendenti e gli altri lavoratori;

-sezione 3 - contiene tredici informative sulla struttura di governance, la composizione, i ruoli e la remunerazione;

-sezione 4 -contiene sette informative sulle strategie di sviluppo sostenibile, la politica e le attività per una condotta d’impresa sostenibile;

-sezione 5 - contiene due informative, sull’attività relazionale con gli stakeholders e le pratiche attuate con riferimento ai contratti collettivi dei dipendenti.

In questo contributo, non essendo possibile una disamina per ogni singola sezione dello standard, a titolo esemplificativo si rappresenta la disclosure relativa alla retribuzione totale annua (paragrafo 2-21 dello standard GRI 2[1]) finalizzata ad analizzare l’impatto della politica di retribuzione aziendale in termini di governance e social, con riferimento ad un determinato anno, e confrontabile tra anni diversi.

3) Il paragrafo 2-21 del GRI 2 e la politica di remunerazione

Lo standard definisce la retribuzione totale annuale come la somma di ogni forma di: “stipendio, bonus, premi azionari, premi di opzioni, piani di incentivazione non equity, variazione del valore della pensione ed ogni forma di guadagno o compenso forniti nel corso di un anno”, e ne esprime la significatività non finanziaria attraverso il confrontano di due grandezze numeriche determinate acquisendo i dati dalla disponibilità dei flussi informativi aziendali contabili e non contabili. In particolare, detti dati si riferiscono a:

  • lo stipendio base, che viene definito dal principio come la somma di denaro garantito a breve termine; 
  • la retribuzione complessiva aziendale, quale somma dello stipendio base e delle indennità in denaro, bonus, commissioni, partecipazione agli utili e altre forme di pagamenti variabili;
  • la retribuzione complessiva diretta, che è la somma della retribuzione complessiva e del valore equo totale di tutti gli incentivi annuali a lungo termine: premi di stock option, azioni o quote vincolate, azioni o unità di performance stock, azioni fantasma, diritti di apprezzamento delle azioni e premi in denaro a lungo termine.

Il principio individua due ratio:

il primo misura il rapporto di compensazione totale annuo, così calcolato:

 

Annual total compensation for the organization's highest paid-individual

_____________________________________________________________

Median annual total compensation for all of the organization's employees excluding the

highest-paid individual

 

il secondo misura la variazione del rapporto di compensazione totale annuo, così calcolato:

 

Percentage increase in annual total compensation for the organization's highest-paid

individual

_____________________________________________________________

Median percentage increase in annual total compensation for all of the organization's

employees excluding the highest-paid individual Guidance

 

 

Il risultato dei due quozienti è finalizzato ad evidenziare e comprendere l’impatto delle politiche retributive sulla disparità ed i relativi driver.

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4) Alcune considerazioni sul risultato finale dei due ratio e l’adeguatezza dei flussi informativi aziendali

Il rapporto di compensazione totale annuo, così come la variazione, potrebbero non essere sufficienti da soli a comprendere la disparità retributiva e i suoi driver. In alcuni casi, i rapporti retributivi possono essere influenzati dalle dimensioni dell'organizzazione, dal numero dei dipendenti, dal settore di appartenenza, dalle strategie e dalle politiche dell’occupazione (ad esempio, sull’occupazione avranno incidenze diverse scelte di affidamento su lavoratori in outsourcing o su dipendenti part-time, o l’alto grado di automazione), o dalla volatilità valutaria. O ancora, la differenza di disparità constatata nel corso degli anni, può essere il risultato di una variazione della politica retributiva dell'organizzazione o del livello di compensazione per la persona o il dipendente più retribuito, o per il cambiamento nella metodologia di calcolo (ad esempio, calcolo del totale annuale medio dei compensi, inclusioni o esclusioni) o per un miglioramento dei processi di raccolta dei dati. 

Tutte queste considerazioni/limiti sono superabili attraverso l’istituzione di adeguati flussi informativi aziendali, ovvero l’azienda deve essere organizzata e capace di segnalare le informazioni in modo contestuale e favorire la disponibilità immediata agli estensori dell’informativa che devono interpretare i dati e comprendere come sono stati compilati. 

[1] Pag 32 del GRL 2: General Disclosure 2021.

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