Per aprire un’azienda agricola o lanciare un progetto inerente un’azienda già operativa, oltre a tentare di superare il muro della burocrazia sono necessari importanti investimenti in particolare per l’acquisto delle attrezzature (trattori, trinciatrici, celle frigo e altro). Sulla base dell’idea progettuale è necessario valutare la possibile fonte di finanziamento nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale europeo. In questa direzione bisogna svolgere un lavoro capillare per trovare la strada da percorrere per reperire i fondi necessari iniziando dagli enti di settore e dagli uffici provinciali per poi passare alla regione, allo stato e a quelli dell’Unione europea.
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Sono generalmente 5 le principali fonti di finanziamento esistenti per sostenere un’impresa:
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1) Sono 5 le principali fonti di finanziamento per sostenere l'impresa agricola
1. Love capital
Per love capital, o FFF (family, friends, fools), si indica il capitale iniziale necessario per l’avvio e il primissimo sviluppo dell’impresa, generalmente raccolto tra:
- familiari;
- amici;
- soggetti “fools” vicini all’imprenditore (talmente “pazzi” da prestargli dei fondi per partire).
Questo tipo di finanziamento ha i suoi indubbi vantaggi, tuttavia, qualora le cose dovessero andare male, le ripercussioni in ambito familiare o all’interno della cerchia degli amici o conoscenti coinvolti potrebbero creare problemi.
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2. Crowdfunding
Il crowdfunding, o finanziamento collettivo, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che mette a disposizione il proprio denaro per sostenere le iniziative imprenditoriali di persone, imprenditori, startup e organizzazioni. È una pratica di micro finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Gli aspetti positivi di una campagna di crowdfunding sono molteplici: il primo, senza dubbio, è quello di raccogliere denaro per il progetto, il secondo è il grande ritorno, se sfruttato, in termini di marketing. Altri aspetti positivi sono legati alle detrazioni fiscali previste dalle norme 3. Gli aspetti negativi sono legati alla complessità della gestione di una campagna di crowdfunding e alla possibilità che la stessa possa poi fallire.
3. Finanza agevolata e contributi a fondo perduto
Con il termine “finanza agevolata” ci riferiamo a tutti quegli strumenti che il legislatore italiano e comunitario mette a disposizione delle imprese, dei professionisti, degli startupper e degli aspiranti imprenditori, che dovrebbero garantire condizioni di approvvigionamento finanziario più favorevoli di quelle reperibili sul mercato. In questa categoria rientrano:
- finanziamenti agevolati;
- contributi a fondo perduto;
- sgravi fiscali e contributivi;
- garanzie del credito;
- interventi nel capitale di rischio.
Conoscere bene le agevolazioni disponibili per l’impresa consente di cogliere opportunità molto importanti per crescere e investire. In questo testo stiamo affrontando questa modalità di strumento di finanziamento per le imprese agricole.
4. Banca e finanziamenti
Per un imprenditore, soprattutto se in fase di start-up o di espansione della propria attività, rivolgersi a una banca può essere una scelta (quasi) obbligata.
5. Capitale di rischio: seed investing, business angels, fondi di venture e private equity
L’investimento nel capitale di rischio rappresenta l’apporto che soggetti specializzati ed esterni all’impresa, quali business angels e venture capitalist, decidono di destinare in realtà aziendali o progetti che presentano, dopo adeguata valutazione, caratteristiche particolarmente interessanti in termini di futuri rendimenti.
2) I finanziamenti europei
L’opportunità rappresentata dai finanziamenti europei viene spesso sottovalutata dalle imprese italiane, soprattutto dalle start-up. Questo per via di alcune carenze organizzative-burocratiche nel processo di programmazione messo in atto dagli enti preposti e per la ridotta dimensione delle aziende dell’ecosistema italiano (generalmente composto in maggioranza da piccole e microimprese). Ricordiamoci: qualsiasi azienda può ottenere finanziamenti per più progetti di investimento nel corso di ogni ciclo di programmazione. Serve allora un approccio sistematico che permetta di individuare ciclicamente le opportunità disponibili e beneficiare così di nuovi contributi ogni anno.
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Per poter accedere ai finanziamenti (e utilizzarli correttamente) è fondamentale comprendere bene quali siano le differenze tra le varie tipologie di fondi, ma anche conoscere pro e contro di ciascuna tipologia di agevolazione, così da scegliere correttamente un fondo diretto piuttosto che un fondo indiretto, o viceversa. In linea generale, è opportuno sapere che sono previste tre modalità di gestione dei finanziamenti dell’UE:
1. gestione diretta: la Commissione europea gestisce il bilancio quando i progetti sono realizzati dai suoi servizi, presso la sede centrale, nelle delegazioni dell’UE o tramite le agenzie esecutive dell’UE;
2. gestione indiretta: i programmi di finanziamento sono gestiti indirettamente quando sono realizzati da paesi terzi, organizzazioni internazionali, agenzie per lo sviluppo o altri organismi. Le opportunità di finanziamento nell’ambito della gestione indiretta sono pubblicate da questi organismi di gestione;
3. gestione concorrente: la Commissione europea delega la gestione di alcuni programmi agli Stati membri nell’ambito di accordi di gestione concorrente. Ciascuno Stato membro prepara, in collaborazione con la Commissione europea, un accordo che stabilisce come verranno utilizzati i fondi nel corso di un periodo di finanziamento, di norma coperto da un quadro finanziario pluriennale. Gli Stati membri affidano la gestione dei fondi dell’UE principalmente ad autorità di gestione quali i ministeri e altri enti pubblici. Queste istituzioni hanno il compito di organizzare e pubblicare gli inviti a presentare proposte o le gare d’appalto. In pratica, l’80% circa dei finanziamenti dell’UE è gestito in regime di gestione concorrente.
Non è inutile sottolineare che i fondi europei raramente finanziano il 100% dei costi del progetto. Quindi, saranno escluse le realtà che non detengono la capacità finanziaria sufficiente per poter sostenere le spese non finanziate (in genere dal 20 al 50%).
I finanziamenti europei sono aiuti economici per i cittadini UE, quindi anche imprese, startup innovative, PMI, enti locali e regionali, amministrazioni centrali e organizzazioni no profit. Ogni programma finanziario prevede diversi requisiti di ammissibilità, budget e spese ammissibili, a seconda dei settori interessati e del numero di proposte.
I fondi europei vengono assegnati tramite bandi pubblici; per rispondere a un bando i potenziali beneficiari devono presentare una proposta progettuale, che verrà valutata dall’ente concedente e inserita (se ammissibile a livello formale) in una graduatoria, in base alla quale verranno distribuiti i fondi disponibili.
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