Il reddito di libertà è una misura a favore delle donne vittime di violenza istituito dal decreto Rilancio 2020 . Prevede un contributo economico mensile erogato dall'INPS alle donne ospiti di centri di violenza per favorire l'uscita e un nuovo inizio in autonomia all'esterno.
Il contributo intende infatti aiutare nelle spese di affitto, oltre che nelle spese necessarie per la vita quotidiana e per la scuola dei figli eventualmente presenti. Per riceverlo bisogna rivolgersi direttamente ai servizi sociali del proprio comune che trasmettono la richiesta all'INPS.
Un messaggio Inps di ieri 13 settembre 2022 fa presente che le domande presentate che ancora non hanno avuto riscontro per esaurimento dei fondi sono in corso di elaborazione, grazie ad ulteriori 9 milioni di euro stanziati da un Decreto del presidente del consiglio dei ministri e da ulteriori stanziate direttamente da Regioni e Province Autonome.
Le persone interessate riceveranno conferma tramite mail o sms (a seconda del recapito fornito al momento della domanda). Consigliabile verificare presso il Comune la situazione specifica della propria Regione.
Di seguito un riepilogo delle istruzioni sul Reddito di libertà contro la violenza sulle donne.
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1) Reddito di libertà: importo, cumulabità
Si ricorda che il reddito di libertà è un contributo economico per le donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali .
L'importo è pari a euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mensilità e ha l 'obiettivo di garantire una maggiore autonomia nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza anche di fuori dei centri di protezione.
Il Reddito di libertà è destinato in particolare al
- riacquisto di una autonomia personale ( spese di affitto per un alloggio autonomo, per l'uscita dal Centro antiviolenza ) e
- spese per il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/figlie minori.
Va sottolineato che:
- il bonus è cumulabile con altri strumenti di sostegno come il Reddito di cittadinanza, Reddito di Emergenza NASPI e altre misure di sostegno economico dei Comuni e delle Regioni
- l'Inps può procedere eventualmente alla revoca del contributo erogato, qualora dovessero intervenire motivi ostativi al mantenimento .
- Va richiesto tramite i servizi sociali dei Comuni in cui risiede l'interessata.
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2) Reddito di libertà: requisiti e domande
Sono destinatarie del reddito di liberta le
- donne vittime di violenza e accolte nei centri riconosciuti dalle Regioni
- residenti in Italia
- con cittadinanza italiana, comunitaria o
- extracomunitaria con permesso di soggiorno o lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Le domande vanno inviate per il tramite dei Comuni. Vedi maggiori indicazioni qui: Reddito di libertà: cos'è , come si richiede
3) Istruzioni agli enti locali per integrare i Fondi
Con il messaggo n. 1073 2022 l'INPS aveva fornito le istruzioni per l'incremento dei fondi per il Reddito di Libertà (Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, istituito dall’articolo 105-bis del D.L. n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 77 del 2020) da parte di Regioni e provincie autonome.
Le risorse attribuite a ciascuna Regione/Provincia autonoma dallo Stato infatti possono essere incrementate dagli stessi enti locali con risorse proprie, trasferite direttamente all’INPS, previa presentazione di apposita istanza di incremento del budget, da trasmettere all’indirizzo PEC della Direzione centrale Inclusione sociale e invalidità civile [email protected].
L’accoglimento della richiesta della Regione/Provincia autonoma si perfezionerà con il versamento della somma integrativa sul conto corrente di tesoreria centrale n. 20350, IBAN IT70L0100003245350200020350, intestato a questo Istituto, con campo causale: “Reddito di Libertà Dpcm 17 dicembre 2020 - Regione/Provincia autonoma ______”.
L’Istituto utilizzerà tali risorse per la gestione delle domande presentate nella stessa Regione/Provincia autonoma e non accolte per insufficienza della quota di stanziamento statale assegnato alla Regione/Provincia autonoma medesima (cfr. il messaggio n. 4352 del 7 dicembre 2021).
L’Istituto provvederà, quindi, all’erogazione, in unica soluzione, delle prestazioni sulla base delle domande presentate, a favore delle beneficiarie , fino a esaurimento della provvista, salvo ulteriori successivi stanziamenti .
Con un nuovo messaggio 2453 del 16 giugno l'istituto precisa che sta procedendo all'istruzione delle domande rimaste insoddisfatte utilizzando le risorse delle regioni e province.
L'ordine che viene seguito è quello di inserimento della domanda nella piattaforma online dell’INPS (non la data di sottoscrizione del modulo cartaceo in Comune da parte dell'Interessata.)
L’eventuale accoglimento verrà comunicato all’interessata utilizzando i dati di contatto indicati in domanda (il numero di cellulare ovvero l’indirizzo e-mail).
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