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E.S.G. FATTORI SOCIALI: UN’OPPORTUNITÀ PER LE P.M.I.

E.S.G. fattori sociali: un’opportunità per le P.M.I.

"ESG" sta per Environmental, Social e Governance: fattori sempre piu rilevanti nella gestione delle imprese anche di piccole dimensioni

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La sensibilità verso il futuro del nostro pianeta ha sollecitato le aziende a prendere in considerazione non solo il valore creato per gli “azionisti” quanto anche quello prodotto per tutti quei soggetti che dovrebbero ricevere benefici dalle attività di un’azienda: collettività, dipendenti, ambiente sociale, ambiente naturale, filiera dei fornitori, clienti, media ecc. 

Nascono quindi i fattori E.S.G. (Environmental, Social e Governance) che nel corso degli ultimi 15 anni sono stati adottati da istituzioni politiche, finanziarie e, a cascata, regolamentate da normative di vari Paesi.

Nel 2001 la Commissione Europea produce il “libro verde” sulla S.C.R. (Social Corporate Responsibility) nel quale si chiarisce che le aziende dovrebbero integrare, nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate, anche le preoccupazioni ambientali e sociali. 

Nel 2005, Kofi Annan riunisce un gruppo composto dai maggiori investitori mondiali con i quali fissa i principi fondamentali del SRI (Sustinable Responsible Investiment) che diventeranno la base degli investimenti E.S.G..

Nel 2015 l’ONU, con la sottoscrizione di 193 paesi, fissa in un’agenda (Agenda 2030) gli obiettivi per una crescita sostenibile ponendosi 17 obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2030, progettando di investire nel mondo entro il 2030 circa 7 trilioni di dollari di investimenti sostenibili (E.S.G.).

Nel nostro Paese dal 2016 le aziende quotate e le aziende del settore bancario/assicurativo sono tenute, in ragione del recepimento di una direttiva europea del 2014, a redigere una Dichiarazione Non Finanziaria (D.N.F.) contenente anche dati “qualitativi” relativi ai fattori ritenuti rilevanti dalla comunità internazionale. 

L’applicazione di tale normativa ha generato critiche a causa dell’assenza di uno standard comune e di una scarsa diffusione degli obblighi a tal punto da indurre le Istituzioni e la dottrina a studiare una sorta di informazione standard e un allargamento degli obblighi.

1) Fattori E.S.G. come vanno incorporati nella gestione delle PMI

Venendo a oggi, la UE ha adottato la proposta di Direttiva C.S.R.D. (Corporate Sustainability Reporting Directive) per modificare la precedente Direttiva con l’intento di ampliare la platea degli obbligati e chiarirne gli obblighi.

Con questa nuova Direttiva saranno vincolate a presentare la D.N.F. anche le aziende classificate come aziende di “grandi dimensioni”.

 Inoltre, e qui sta la grande innovazione, tali enti dovranno ricomprendere i dati anche delle cosiddette “supply chain”. 

Molte PMI italiane pur non superando i limiti, dovranno pertanto organizzarsi per predisporre i dati utili alla D.N.F. dei propri grandi clienti pena l’interruzione dei rapporti commerciali.

Il processo è lungo ma sicuramente l’obbligo si estenderà sempre di più ricomprendendo un numero sempre maggiore di aziende e fissando regole sempre più stringenti e specifiche. L’unica incognita è nel quanto dovremo attendere affinchè tale obbligo venga esteso alla globalità degli operatori. Quello che è certo è che, in un prossimo futuro, avremo regole precise su come predisporre la D.N.F. per i nostri clienti esattamente con regole similari a quelle con le quali oggi siamo tenuti a rappresentare nel bilancio d’esercizio i dati patrimoniali ed economici, a redigere la Nota Integrativa o la Relazione sulla gestione con contenuti puntualmente definiti dalla legge e dai principi contabili, in modo tale che i dati delle aziende siano facilmente comparabili tra di loro.

Gli E.S.G. dovranno essere presto ricompresi nei processi manageriali di controllo di gestione anche delle PMI aprendo la strada alla rilevazione e al controllo di fattori immateriali che oggi sfuggono alla tradizionale contabilità.

Adeguarsi alle nuove direttive della U.E. sulla D.N.F. è oggi una grande opportunità per introdurre nella quotidianità sistemi di controllo di gestione delle P.M.I. indicatori anche qualitativi. 

Ne consegue che i professionisti che oggi si occupano d’informativa finanziaria, dovranno ben presto integrare le loro conoscenze aggiungendo competenze per implementare nelle aziende proprie clienti sistemi di controllo di gestione dei fattori E.S.G. e tutti gli altri elementi strategici che in azienda garantiscono continuità e successo.

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