Con il nuovo Dpcm firmato dal Presidente Conte, illustrato nella Conferenza stampa del 26 aprile 2020 ed inerente alle nuove misure previste a partire dal 4 Maggio – fine della “reclusione coatta” ed inizio della Fase 2 secondo il Dpcm del 10 aprile 2020 -, la domanda sorge spontanea anche nel mondo delle startup: quali potranno riprendere l’attività?
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1) Chi potrà riaprire dopo il 4 maggio
Nel Dpcm del 26 aprile 2020 è stato pubblicato finalmente anche l’allegato 3, ovvero l’elenco dei codici ateco delle aziende che potranno riaprire le porte dei propri uffici dal 4 maggio.
Ma nel mondo delle startup, quali sono i codici ateco più utilizzati? Di seguito l’elenco:
- 47.91.10 G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli > Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) > Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet
- 62.01.00 J – Servizi di informazione e comunicazione > Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse > Produzione di software non connesso all’edizione
- 63.11.30 J – Servizi di informazione e comunicazione > Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici > Hosting e fornitura di servizi applicativi (ASP)
- 63.12.00 J – Servizi di informazione e comunicazione > Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici > Portali web
Ecco che, secondo l’allegato 3, tutte le startup con i medesimi codici ateco potranno essere operanti dal 4 maggio, tranne probabilmente il codice ateco 47.91.10, assente nella lista – per loro il Premier ha prospettato un rientro più graduale.
Eppure, nella tabella del documento tecnico pubblicata dall’Inail, che illustra nel dettaglio le misure di contenimento del contagio da Coronavirus da adottare nei luoghi di lavoro durante la cosiddetta “Fase2”, il codice ateco 47.91.10 viene classificato come “attivo” con classe di rischio “Medio-Bassa”, mentre per i codici della categoria J 62-63 la classe è quotata “Bassa”- da considerare come “punteggio” migliore.
Comunque, per il codice 47 lo scenario nei pochi giorni vicini al 4 maggio potrebbe sempre cambiare, come espresso proprio nell’art.2 del Dpcm del 26 aprile 2020: «l’elenco dei codici di cui all’allegato 3 può essere modificato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze».
Ora, il dato non dovrebbe essere così preoccupante, proprio perché le startup, soprattutto le innovative, appartengono ad una categoria di impresa che nella quarantena tra tutte le aziende ha potuto operare meglio di altre lavorando ed incarnando lo “spirito” dello Smart Working.
È giusto pure sottolineare che una delle caratteristiche fondamentali della startup è il legame tra “connessione” tecnologica e professionale: i diversi ruoli, professioni e qualifiche entrano in contatto fra loro coinvolgendo le relazioni tra colleghi di reparti diversi in maniera dinamica e tempestiva, creando un insieme di idee e contenuti che mai avrebbero potuto trovare un terreno così fertile e che molte aziende stanno incominciando a notare – magari per adottare strutture simili a favore del proprio business.