Entrambi i termini, Domicilio e residenza , sono utilizzati principalmente per fini fiscali e hanno poco a che vedere con i concetti di cittadinanza e nazionalità.
Vediamo le differenze fiscali tra residenza e domicilio in UK e analizziamo il concetto di Remittance.
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1) Residenza
La residenza è determinata da un numero svariati di fattori, includendo quanti giorni si passano nel Regno Unito, dove si lavora o dove si possiede una casa. Una persona può essere residente per fini fiscali in più di un paese e il suo status sara’ determinato da accordi fiscali tra le due nazioni.
La residenza è particolarmente rilevante per l’imposta sul reddito o Income Tax. La regola generale è che un residente UK è tenuto a pagare le rispettive tasse in Inghilterra su tutto il reddito e i guadagni provenienti da qualunque parte nel mondo. Un non residente in teoria è tenuto a pagare solo tasse in UK sul reddito e/o i guadagni provenienti da fonti di investimento nel Regno Unito ma questa regola generale è soggetta a molte eccezioni.
La residenza può anche essere rilevante nel determinare se un dipendente abbia o meno la possibilità di richiedere sgravi fiscali per alcune spese di viaggio connesse alla attivita’ lavorativa che svolge..
Test Residenza Legale o Statutory Residence Test (SRT)
Un test per la residenza legale è stato introdotto il 6 Aprile 2013 nel Regno Unito. Grazie a questo SRT, è possibile determinare se si è automaticamente non residenti eseguendo i seguenti sub-tests nel seguente ordine:
- il primo test (First automatic overseas test)– una persona è considerata non residente nel Regno Unito
- se ha passato meno di 16 giorni in UK durante l’anno fiscale (che va dal 6 Aprile fino al successivo 5 Aprile) e
- non era considerabile come residente in UK per uno o piu’ dei tre anni precedenti l’anno fiscale in analisi;
- il secondo test (Second automatic overseas test) – una persona è considerata non residente se è stata già considerata non residente durante i precedenti tre anni prima del relativo anno fiscale in esame e ha passato meno di 46 giorni nel Regno Unito durante l’anno fiscal di riferimento;
- il terzo test (Third automatic overseas test)– una persona è considerata non residente se ha lavorato a tempo pieno all’estero durante l’anno fiscale in esame e:
- ha passato meno di 91 giorni nel Regno Unito durante l’anno fiscal di cui sopra;
- il numero di giorni di lavoro in cui l’individui lavora per piu’ di 3 ore al giorno e’ meno di 31;
- non vi sono pause importanti da considerare nel lavoro svolto all’estero.
Altri requisiti dovranno essere presi in considerazione per quest’ultimo test, da analizzare in base alla propria situazione specifica.
Se non si soddisfa nessuno di questi requisiti, è possibile definire se si è automaticamente considerati residenti seguendo questi passaggi:
- il primo test (First Automatic UK test) – una persona è considerata residente in UK se ha passato piu’ di 183 giorni o più nel Regno Unito durante l’anno fiscale (come sopra riportato, in UK l’anno fiscale per gli individui va dal 06/04 di un anno allo 05/04 del relativo anno successivo);
- il secondo test (Second automatic UK test) – una persona è automaticamente considerata residente in UK per tutta o parte dell’anno fiscale e:
- c'è stato almeno un periodo di 91 giorni consecutivi in cui l’individuo disponeva di una casa nel Regno Unito
- almeno 30 di questi 91 giorni ricadono nell'anno fiscale in cui l’individuo disponeva di una casa nel Regno Unito ed era stato in quella casa per almeno 30 giorni in qualsiasi momento dell'anno;
- a quel tempo l’individuo non aveva una casa all'estero, o se disponeva di una casa all'estero, era presente in essa per meno di 30 giorni nell'anno fiscale di riferimento;
- il terzo test (Third automatic UK test) – una persona è residente UK se lavora a tempo pieno nel Regno Unito nell’anno fiscale sopra citato(soggetto a specifiche definizioni e altre disposizioni).
Se nessuno di questi sei test determina la eventuale residenza, dovra’ essere utilizzato il Sufficient Ties Test.
Se non si era residente nel Regno Unito in nessuno dei tre anni fiscali precedenti a quello che si sta considerando, si dovra’ verificare se si ha uno dei seguenti “tie” (o legami) col Regno Unito:
- legame familiare – family tie
- legame di sistemazione – accommodation tie
- legame lavorativo – work tie
- legame di 90 giorni 90 -day tie
Se si era residenti nel Regno Unito in uno o più dei 3 anni fiscali precedenti a quello che si considerando, si dovra’ anche verificare se si ha il cosidetto Country tie.
Ciascuno dei legami ha un proprio insieme di condizioni o criteri qualificanti ad esso collegati.
La residenza UK è quindi determinata da:
- il numero dei legami rilevanti per il contribuente per ogni anno fiscale;
- quanti giorni il contribuente ha passato nel Regno Unito.
In generale, più giorni un contribuente passa nel Regno Unito, meno ties deve soddisfare per essere considerato non residente. Il calcolo finale è influenzato anche da quando un contribuente è arrivato nel paese o ha lasciato il Regno Unito durante l’anno fiscale, e se è stato residente in UK in uno dei tre precedenti anni fiscali.
Dal punto di vista dei ties, se un contribuente che non è stato residente UK nei tre precedenti anni fiscali vuole calcolare se sarà considerato residente nel Regno Unito nel corrente anno fiscale dovrà considerare che se passa:
- meno di 46 giorni nel Regno Unito, è automaticamente considerato non residente;
- tra i 46 e 90 giorni nel Regno Unito, è considerato residente in UK solo se soddisfa tutti i quattro sopra riportati ties;
- tra i 91 e 120 giorni nel Regno Unito, è considerato residente in UK se soddisfa almeno tre dei quattro ties;
- tra 121 e 182 giorni nel Regno Unito, è considerato residente in UK se soddisfa almeno due dei quattro sopra riportati ties;
- 183 giorni o più in UK, è automaticamente considerato residente UK e i ties non sono considerati.
Un giorno passato nel Regno Unito è abitualmente definito come un giorno in cui il contribuente è stato all’interno di esso o le sue acque territoriali a mezzanotte. Esistono alcune eccezioni alla regola, come nel caso in cui la partenza dal Regno Unito di una persona sia ritardata da malattia (ad esempio il Covid) o gravi sviluppi politici inaspettati.
Proprio l’avvento del sopra riportato Covid ha cambiato, in alcuni casi, alcuni elementi della normativa in esame.
Un contribuente è generalmente considerato residente o non residente UK per l’intero anno fiscale.
Esiste un’eccezione conosciuta come ‘trattamento dell’anno diviso’ (Split Year Treatment) grazie al quale un contribuente può essere considerato residente UK per parte di un anno fiscale e non residente per il resto del suddetto anno.
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2) Domicilio
Il domicilio è la nazione riconosciuta come patria naturale del contribuente. È possibile avere un solo domicilio alla volta. Il domicilio nel Regno Unito può essere di origine, scelta o dipendenza. Il tipo più comune è il domicilio d’origine, ovvero la nazione che rappresentava il domicilio del proprio padre (fatte salve alcune eccezioni) e in cui si vive o si intende ritornare in futuro.
Il domicilio è particolarmente rilevante per l’imposta di successione in UK. Una persona domiciliata in UK è tenuta a pagare una tassa di successione sulla sua intera eredità ovunque si trovi nel mondo. Un ‘non-dom’ – individuo il cui domicilio non è nel Regno Unito – è tenuto a pagare una tassa di successione solo per le proprietà ed eredità presenti in UK.
Il domicilio è inoltre rilevante per calcolare le imposte sul reddito e le imposte sulle plusvalenze sul reddito e guadagni all’estero dei residenti in UK non-domiciliati.
3) Remittance
Il residente in UK non domiciliato può optare tra due diversi regimi di imposizione fiscale:
- Tassazione standard su tutto il reddito ovunque prodotto nel mondo (World Wide taxation – arising basis);
- Tassazione di quanto guadagnato all’estero e trasferito (remitted) in UK (Remittance basis).
La scelta del regime deve essere effettuata annualmente entro il 31 Gennaio nella dichiarazione dei redditi.
E’ quindi possibile per un anno fiscale scegliere la prima opzione e l’anno successivo optare per la seconda; il contribuente può scegliere anno per anno l’opzione maggiormente confacente alla propria situazione.
Da notare e’ il fatto che l’opzione di essere tassato in base alla remittance basis è gratuita solo per i primi sei anni di residenza in Inghilterra, dal settimo anno in poi ha un costo (remittance fee) in base agli anni di permanenza:
- £30,000 se il contribuente e’ stato residente per 7 degli ultimi 9 anni;
- £60,000 se il contribuente e’ stato residente per 12 degli ultimi 14 anni.
Nel caso in cui si consideri come opzione la remittance basis, comunque si perdera’ la possibilita’ di utlizzare la soglia di non tassazione per i redditi prodotti nel Regno Unito o UK persona allowance (£12,570 annui) e la soglia di non tassazione per le plusvalenze derivanti da vendita di assets o CGT annual exemption (£12,300).