Un ebook pubblicato da Maggioli Editore nella collana Fisco e Tasse Tax credit cinema (eBook 2021) si pone l'obiettivo di fornire un quadro generale e completo delle varie agevolazioni fiscali previste nel settore della produzione cinematografica e relative alla concessione di crediti di imposta.
Il cinema è, come autorevolmente osservato, un’espressione multiforme poiché “un film è contemporaneamente un prodotto commerciale, in quanto risultato di investimenti economici che si rivolgono ad un mercato; un prodotto culturale, in quanto capace di riflettere una serie di usi e costumi, visioni del mondo, valori, affetti, passioni e idiosincrasie della società da cui provengono coloro che li hanno realizzati e coloro ai quali sono destinati; infine è un’opera d’arte, in quanto in essa possono essere riconosciuti quegli attributi di particolare pregio, influenza o rarità che attivano la possibile inclusione nel circuito del valore intrinseco, ovvero della tutela, della formazione, del canone e così via” (Cfr. CUCCO – MANZOLI, Il cinema di Stato – Finanziamento pubblico ed economia simbolica nel cinema italiano contemporaneo, Il Mulino, 2017).
Gli autori esperti della materia sono Giuseppe Napoli [1] e Lorenzo Sacchetti [2]
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1) Le agevolazioni per il settore cinematografico
Come noto, l’intero settore è assoggettato a una specifica tutela statale, orientata, grazie anche a strumenti di sostegno finanziario, a favorire il consolidarsi dell’industria cinematografica nazionale nei suoi diversi ambiti, a garantire il pluralismo dell’offerta, a promuovere le coproduzioni internazionali, la circolazione e la distribuzione della produzione cinematografica e audiovisiva, italiana ed europea, in Italia e all’estero.
Più in dettaglio, tra gli obiettivi principali dell’azione di tutela, vi è il concreto finanziamento del cinema e delle altre arti e industrie (tutte espressioni del panorama audiovisivo nazionale) posto in essere dal competente Dicastero della cultura, attraverso la “Direzione Generale Cinema e Audiovisivo” che opera mediante il riconoscimento di contributi (cc.dd. “automatici” o “selettivi”) o iniziative di promozione cinematografica o audiovisiva, nonché e in modo particolare, attraverso specifici incentivi e agevolazioni fiscali sotto-forma di crediti d’imposta.
L’analisi svolta nell'ebook Tax credit cinema è sviluppata intorno alle vantaggiose forme di credito d’imposta rivolte ai soggetti operanti nel settore del cinema, impegnati nella produzione e nella post-produzione cinematografica, audiovisiva, web, nella distribuzione e nell’esercizio cinematografico (sale cinematografiche), ma anche con riguardo alle previste agevolazioni per l’attrazione di investimenti da parte di soggetti esteri e italiani estranei al settore del cinema.
Infatti, ai sensi della vigente disciplina, a qualsiasi impresa finanziatrice estranea al settore cinematografico è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 20% degli apporti in denaro versati a titolo di investimento di rischio per la produzione di film di nazionalità italiana di lungometraggio, in esecuzione di contratti di Associazione in partecipazione stipulati con produttori indipendenti italiani, fino all’importo massimo annuo di euro 1.000.000 per impresa e di euro 2.000.000 per gruppo di imprese. Inoltre, tale aliquota può arrivare al 40% nel caso di apporti in denaro eseguiti per la produzione di opere che abbiano ricevuto i contributi selettivi da parte del competente Dicastero.
Si tratta, in primo luogo, di opportunità imprenditoriali, aperte a ogni impresa, connesse al possibile riconoscimento dei vantaggi economici derivanti dall’Associazione in partecipazione con imprese di settore e, in secondo luogo, della possibilità di fruire di un credito di imposta da utilizzare in compensazione nel modello F24 per il pagamento delle somme dovute a titolo fiscale e previdenziale.
Vista l’importanza del tema e la necessità di evitare l’irrogazione di eventuali sanzioni, è stata anche riservata ampia attenzione alle modalità di concessione dei crediti di imposta in esame, con particolare riguardo alla disciplina di regolazione dei finanziamenti cc.dd. “esterni”, fornendo importanti indicazioni per la corretta applicazione - prevista dalla disciplina di riferimento – della normativa relativi agli istituti dell’ “Associazione in partecipazione” e della “Cointeressenza”, ex artt. 2549 e 2554 c.c..
[1] Professore a contratto di Diritto Processuale Tributario presso l’Università Luiss Guido Carli e docente presso la Scuola di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Dottore commercialista e Revisore legale.
[2] Appartenente all’Amministrazione finanziaria. Autore di numerosi articoli e monografie in materia tributaria.
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