Un testo edito da Maggioli Editore sia in formato cartaceo che e-Book tratta del regime sanzionatorio tributario con l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme per quanto possibile chiaro e comprensibile delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
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Per approfondire ti consigliamo il testo:
1) I riferimenti normativi del complesso sistema sanzionatorio
Come noto nel nostro ordinamento la violazione di obblighi tributari determina l’irrogazione di sanzioni che a seconda della gravità della violazione commessa, o per meglio dire in forza del maggiore danno che il contribuente ha arrecato o intendeva arrecare alla collettività, possono distinguersi in:
- sanzioni amministrative, ovvero sanzioni che vanno a colpire un illecito tributario amministrativo e che vengono irrogate dalla pubblica amministrazione;
- sanzioni penali, ovvero sanzioni che vanno a colpire un illecito tributario penale, quindi un vero e proprio reato, che vengono irrogate dall’Autorità Giudiziaria.
L’impianto sanzionatorio amministrativo si fonda su tre norme in vigore dal 1° aprile 1998, che riguardano:
- la riforma delle sanzioni amministrative per le violazioni in materia di imposte dirette, I.V.A. e riscossione dei tributi (D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471),
- i principi generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie (D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472),
- la riforma delle sanzioni amministrative per le violazioni in materia di tributi sugli affari, sulla produzione e sui consumi e di altri tributi indiretti (D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 473).
Tutte le fattispecie di reato tributario previste in Italia sono invece contemplate dal D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74.
Sia il sistema sanzionatorio amministrativo che quello penale sono stati rivisitati negli ultimi anni dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158.
Ulteriori ed importanti modifiche sono state apportate dal recentissimo Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla Legge 19 dicembre 2019, n. 157) e con riferimento ai temi trattati in questo libro, la disciplina penale tributaria è stata oggetto di numerosi cambiamenti. Le modifiche riguardano un tendenziale aumento delle pene delle diverse fattispecie criminose e in taluni casi l’introduzione di soglie di punibilità più basse.
Le novità, però, non si fermano qui.
Di particolare rilievo, infatti, risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata” (art. 240-bis c.p.), istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso (pertanto nei casi di estrema gravità quali l’associazione di tipo mafioso, la riduzione in schiavitù, la tratta di esseri umani e così via).
A ciò si aggiunge l’estensione del sistema di responsabilità degli enti previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 a determinate ipotesi delittuose previste dal D.Lgs. n. 74/2000, ovverosia alle seguenti fattispecie:
- “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”, previsto dall’art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000;
- “Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici”, previsto dall'art. 3 del D.Lgs. n. 74/2000;
- “Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”, per le ipotesi di cui ai commi 1 e 2-bis dell’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000;
- “Occultamento o distruzione di documenti contabili”, previsto dall'articolo 10 del D.Lgs. n. 74/2000;
- “Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte”, previsto dall'articolo 11 del D.Lgs. n. 74/2000.
Nel convincimento che l’attuale sistema fiscale italiano risulti eccessivamente frammentato e talvolta disomogeneo (il nostro sistema fiscale, come evidenziato da autorevole dottrina, necessita oramai della creazione di testi unici), attraverso la disamina del regime sanzionatorio tributario l’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme per quanto possibile chiaro e comprensibile delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
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