Questa estate e più precisamente a metà del mese di luglio il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco ha emanato l’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2021 – 2023.
Tra le priorità indicate nel documento del Mef, anche per il triennio 2021-2023 viene rinnovato l’impegno a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, soprattutto al fine di ridurre il tax gap (ovvero il rapporto tra il totale delle imposte che lo Stato dovrebbe incamerare e quelle che invece riesce ad incassare).
Per la riduzione del tax gap, il Ministro ha osservato come nei prossimi anni sarà necessario proseguire il monitoraggio dell’efficacia delle disposizioni attualmente vigenti[1] finalizzate al contrasto dell’evasione e delle frodi fiscali, oltre che rafforzando il contrasto ai fenomeni di elusione fiscale.
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1) Il contenuto dell'Atto di indirizzo per le verifiche fiscali
Come descritto nell’Atto di indirizzo, per rafforzare l’attività di contrasto all’evasione il Ministero dell’Economia e delle Finanza punterà a migliorare la qualità dei controlli, ottimizzando l’utilizzo dei dati acquisiti attraverso gli strumenti della cooperazione internazionale e perfezionando le tecniche di analisi e di valutazione del rischio di non compliance (ovvero il rischio legato a fenomeni evasivi/elusivi connessi alla mancata compliance tra contribuenti e Fisco), monitorando i comportamenti di soggetti ad elevata pericolosità fiscale.
Sul punto viene inoltre specificato che sarà necessario sfruttare le potenzialità che derivano dall’introduzione generalizzata della fatturazione elettronica, della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi nonché, più in generale, dal tempestivo incrocio delle informazioni presenti nelle diverse banche dati a disposizione.
Il documento ministeriale è di fatto suddiviso in due parti:
- nella prima sono descritti gli indirizzi generali e gli ambiti di azione ritenuti;
- nella seconda, invece, vengono indicati quelli che saranno gli obiettivi operativi rivolti a ciascuna componente dell’Amministrazione finanziaria: il Dipartimento delle Finanze e le varie Agenzie (Agenzia delle entrate, Agenzia delle entrate-Riscossione, Agenzia delle Dogane e Monopoli e Agenzia del Demanio), oltre ovviamente alla Guardia di Finanza.
Per gli aspetti più salienti del programma triennale della lotta all’evasione bisogna fare riferimento a quanto indicato nell’Allegato “A” annesso al documento ministeriale, con precipuo riguardo alle linee di indirizzo e agli ambiti di azione previsti per l’Agenzia delle entrate e per la Guardia di Finanza:
- tra le pianificazioni delle attività previste per l’Agenzia delle entrate per il triennio 2021 – 2023, nell’Atto di indirizzo del Ministro è stata indicata l’intensificazione delle azioni di “tempestiva individuazione, prevenzione e contrasto dei fenomeni di frode e di utilizzo indebito di crediti d’imposta e altre agevolazioni”, con particolare riguardo:
- alle frodi IVA intracomunitarie,
- alle frodi realizzate tramite l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti,
- alle frodi realizzate attraverso l’utilizzo di dichiarazioni d’intento ideologicamente false.
Per il contrasto a questi fenomeni evasivi, l’Agenzia delle entrate potrà contare su strumenti avanzati di analisi del rischio e sulle basi dati a propria disposizione, valorizzando a tal fine il patrimonio informativo dato dalla fatturazione elettronica e sfruttando le opportunità offerte dagli “analytics software” sviluppati a livello nazionale e comunitario.
Nel documento ministeriale viene inoltre specificato che per l’azione di prevenzione e contrasto alle frodi caratterizzate da operazioni transnazionali, soprattutto quelle riferite all’IVA, l’Agenzia delle entrate dovrà rafforzare l’utilizzo della cooperazione internazionale, specialmente gli strumenti introdotti con il Regolamento (UE) 2018/1541 nell’ambito del sistema multilaterale EUROFISC.
Oltre alle azioni mirate alla prevenzione e al contrasto di queste specifiche tipologie di frodi, l’Agenzia delle entrate sarà chiamata anche a identificare, traendo spunto dalle esperienze maturate nei Paesi OCSE e in quelli dell’Unione Europea, i nuovi fenomeni di evasione connessi al mondo dell’economia digitale ed in particolare a quelli riferiti allo sviluppo dei “crypto asset”.
In tal senso, nel documento ministeriale viene chiesto all’Agenzia delle entrate di individuare soluzioni che consentano all’Amministrazione finanziaria di conoscere i “flussi” dei dati delle transazioni poste in essere attraverso l’intermediazione delle piattaforme di exchange di criptovalute.
Inoltre, valorizzando il patrimonio informativo già esistente e a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, si punterà a predisporre opportune banche dati che potranno consentire il pieno sfruttamento delle informazioni anche mediante il ricorso a tecniche di “machine learning” e di intelligenza artificiale. Ciò al fine di puntare i riflettori dei controlli dell’Agenzia nei confronti di quei contribuenti che presentano indici di pericolosità fiscale e modulando le scelte dei controlli in funzione del livello di rischiosità del contribuente, privilegiando in tal modo un approccio differenziato per tipologia di soggetto da controllare.
L’Agenzia dovrà utilizzare in maniera sistematica e mirata anche le informazioni e i dati di fonte estera (anche di natura finanziaria), sempre con l’obiettivo di:
- contrastare i fenomeni evasivi, in questo caso di natura internazionale,
- contrastare l’illecita detenzione di patrimoni e attività finanziarie fuori dei confini nazionali (in violazione delle norme sul monitoraggio fiscale),
- contrastare le fittizie residenze all’estero (quindi i casi di esterovestizione).
Secondo le indicazioni contenute nell’Atto di indirizzo del Mef, sarà dato impulso alle richieste mirate a far luce sulla titolarità effettiva di specifiche operazioni con l’estero o rapporti alle stesse collegati e saranno utilizzate, sempre in modo mirato e sistematico, le informazioni del “Country-by-Country reporting”, sia presentati all’Agenzia sia ricevuti dall’Agenzia tramite lo scambio automatico di informazioni, ai fini dell’analisi di rischio di elusione delle multinazionali con fatturato mondiale superiore ai 750 milioni di euro.
Per effettuare un’azione di contrasto all’evasione fiscale puntuale e mirata e per agevolare il coordinamento delle attività anche a livello territoriale, nel documento ministeriale viene chiesto all’Agenzia delle entrate di rafforzare le iniziative congiunte con la Guardia di Finanza e con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
- con riferimento, invece, alle indicazioni fornite nell’Atto di indirizzo alla Guardia di Finanza, il Corpo di Polizia, caratterizzato dalla competenza generale su tutta la materia economico finanziaria, dovrà orientare la propria azione alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni illeciti più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale, anche mediante mirate attività d’intelligence e di analisi.
L’attenzione del Corpo dovrà essere rivolta, prioritariamente, nei confronti dei fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dell’Unione europea, dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, quali:
- le frodi tributarie (soprattutto di tipo organizzato, con particolare riguardo a quelle in materia di IVA),
- le forme più perniciose di evasione fiscale internazionale (come l’esterovestizione della residenza fiscale, le stabili organizzazioni non dichiarate e l’occultamento di patrimoni all’estero),
- l’elusione fiscale,
- l’economia sommersa,
- il lavoro nero e irregolare
- i fenomeni di illegalità collegati.
Per contrastare le diverse casistiche sopra elencate, alla Guardia di Finanza viene chiesto di valorizzare i dati acquisiti con le indagini di polizia giudiziaria e di polizia economico-finanziaria, l’attività di intelligence, l’analisi di rischio mediante le banche dati, l’uso di sistemi di intelligenza artificiale (anche in ottica predittiva), il controllo economico del territorio e i canali di cooperazione internazionale, accedendo su richiesta ai dati derivanti dallo scambio automatico obbligatorio per fini fiscali.
Per il triennio 2021 – 2023, mediante l’Atto di indirizzo il Ministro Daniele Franco chiede alla Guardia di Finanza di svolgere anche “analisi di rischio congiunte con l'Agenzia delle Entrate, anche sulla base delle informazioni ricevute nell’ambito dello scambio automatico in materia fiscale, tanto per finalità di mappatura dei fenomeni evasivi, quanto per la predisposizione di piani d’intervento integrati, assicurando il proprio contributo allo spontaneo adempimento degli obblighi tributari attraverso un idoneo interscambio informativo con la stessa Agenzia, funzionale, tra l’altro, ad evitare sovrapposizioni e duplicazioni d’intervento”.
Tra le diverse indicazioni che il Ministro dedica al Corpo di polizia nel documento in esame, viene chiesto alla Guardia di Finanza di proseguire con l’azione di contrasto al contrabbando di TLE (tabacchi lavorati esteri) e con il contrasto alle frodi nel settore doganale e delle accise e agli illeciti in materia di giochi e scommesse, sempre in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A ciò si aggiunge la richiesta di orientare i piani operativi della forza di polizia al contrasto della criminalità economico – finanziaria, svolgendo azioni di prevenzione e repressione delle truffe e degli illeciti in materia di spesa pubblica (comunitaria e nazionale) e della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione.
Oltre a questi indirizzi, nel documento del Mef viene chiesto alla forza di polizia economico – finanziaria anche di proseguire:
- l’azione di contrasto all’accumulo di ricchezze e patrimoni non giustificati da fonti lecite nei confronti di persone fisiche e giuridiche, anche sotto forma di “beni rifugio”,
- il contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo,
- i controlli sulle movimentazioni transfrontaliere di valuta,
- le attività ispettive nei confronti dei soggetti sottoposti agli obblighi antiriciclaggio.
Nell’Atto di indirizzo sono presenti diverse altre indicazioni dedicate alla lotta all’evasione che la Guardia di Finanza dovrà porre in essere nel periodo 2021 – 2023, ma fra le numerose azioni previste nel documento del Mef risalta la richiesta del Ministro Franco di rivolgere una particolare attenzione ai fenomeni di usura a danno delle famiglie e delle imprese in crisi, oltre agli illeciti di natura fallimentare, proprio in ragione anche dei possibili effetti dell’emergenza sanitaria sul contesto socio economico.
[1] Nel documento del Mef vengono menzionate le disposizioni su cui punterà il monitoraggio in argomento: quelle introdotte in tema di indici sintetici di affidabilità (ISA), quelle riguardanti l’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi, oltre agli interventi contenuti nel decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124 relativi al settore dei carburanti e al settore dei giochi, nonché all’inasprimento delle pene per i grandi evasori.