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L'INFORMATIVA DI BILANCIO DA RENDERE SULLE ATTIVITÀ IMMATERIALI SECONDO LO IAS 38

L'informativa di bilancio da rendere sulle attività immateriali secondo lo IAS 38

Lo IAS 38 nel disciplinare i criteri per la rilevazione delle Attività Immateriali, detta anche le linee guida da seguire per dare la corretta informativa

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Nell’ambito dei principi Contabili Internazionali lo IAS 38 nel disciplinare i criteri per la rilevazione delle Attività Immateriali, detta anche le linee guida da seguire per darne la corretta informativa in bilancio

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1) L'applicazione dello IAS 38 alle attività immateriali

Lo IAS 38 si applica alle attività immateriali, intendendo per tali quelle immobilizzazioni che sono costituite da attività non monetarie identificabili e prive di consistenza fisica. Tali attività devono generare dei benefici economici futuri e il loro costo deve essere determinabile attendibilmente.

Ai fini di una corretta informativa di bilancio lo IAS 38 elenca una serie di informazioni che bisogna riportare in merito a ciascuna classe di attività immateriali, distinguendo tra attività generate internamente e attività acquisite da terzi. Lo stesso Principio ci fornisce una definizione di classe, precisando che è da intendere come tale ciascun gruppo di attività che presenta natura e utilizzo similare e ne fornisce anche alcuni esempi quali:

a) i marchi;

b) le testate giornalistiche e i diritti di utilizzazione di titoli editoriali;

c) i software;

d) le licenze e i diritti di franchising;

e) i diritti di autore, i brevetti e gli altri diritti industriali;

f) ricette, formule, modelli, progettazioni e prototipi; 

g) attività immateriali in via di sviluppo.

Dunque per ciascuna classe di attività immateriali bisogna indicare nelle Note al bilancio:

  1. il valore contabile lordo e l’ammortamento accumulato all’inizio e alla fine dell’esercizio oltre alle perdite subite per riduzione di valore;
  2. i metodi di ammortamento adottati: a tal proposito si ricorda che Il metodo di ammortamento deve rispecchiare le modalità con cui l’attività immateriale produrrà benefici economici per l’impresa e qualora non sia possibile determinare in maniera attendibile tale tempistica, bisogna procedere con l’ammortamento a quote costanti;
  3. le voci di conto economico in cui è stato contabilizzato l’ammortamento;
  4. le vite utili, distinguendo tra quelle definite (finite useful life) e quelle indefinite (indefinite useful life): a tal proposito si ricorda che sono da considerarsi a  vita utile indefinita quelle attività per le quali non esiste un limite prevedibile all’arco temporale entro il quale ci si aspetta che generino benefici economici  e che pertanto non sono ammortizzate, anche se comunque vanno sottoposte al test di impairment almeno una volta all’anno. Inoltre, per le attività a vita utile indefinita bisogna indicare il valore contabile ed occorre riportare le valutazioni effettuate dal management nello stabilire per l’appunto che tale attività ha una vita utile indefinita. Nel fornire queste motivazioni l'entità deve descrivere quali fattori hanno svolto un ruolo significativo nel giungere a tale determinazione. 

E’ necessario inoltre riportare nelle Note al bilancio una riconciliazione del valore contabile delle attività immateriali all’inizio e alla fine dell’esercizio, indicando:

  1. l’ammontare degli ammortamenti contabilizzati nell’esercizio;
  2. le differenze nette di cambio dovute alla conversione degli importi in valuta estera nella valuta di redazione del bilancio;
  3. gli incrementi o i decrementi che hanno avuto origine dall’utilizzo del modello della rideterminazione del valore e dalle perdite derivanti dalle riduzioni di valore rilevate o stornate secondo quanto stabilito dallo IAS 36 - Riduzione di valore delle attività;
  4. gli incrementi, con separata indicazione di quelli originati da sviluppo interno o da operazioni di aggregazioni di imprese o da attività acquisite separatamente;
  5. le attività classificate come possedute per la vendita in base a quanto disposto dall’IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate;
  6. le altre variazioni del valore contabile intervenute nell’esercizio.

Lo IAS 38 stabilisce che dopo la rilevazione iniziale occorre valutare le attività immateriali utilizzando il metodo del costo (cost model) o il metodo della rideterminazione del valore (revaluation model). Secondo il modello del costo un’attività immateriale dopo la sua iscrizione iniziale va rilevata al costo al netto degli ammortamenti e delle perdite di valore, mentre secondo il modello della rideterminazione, dopo la rilevazione iniziale un’attività immateriale deve essere iscritta al suo fair value (valore di mercato) al netto di ammortamenti e perdite di valore. Un serie di informazioni vanno riportate nelle Note al bilancio se si è optato per questa seconda metodologia ed in particolare bisogna indicare per ogni singola classe di attività immateriali:

  1. la data in cui è stata effettuata la rideterminazione;
  2. il valore contabile delle attività immateriali per le quali si è proceduto alla rideterminazione;
  3. il valore contabile che sarebbe stato rilevato contabilizzato se le attività rideterminate fossero state valutate con il modello del costo;
  4. l’ammontare dell’eccedenza di rivalutazione che fa riferimento alle attività immateriali all’inizio e alla fine dell’esercizio con l’indicazione delle variazioni dell’esercizio e dell’esistenza di qualsiasi restrizione alla distribuzione agli azionisti.

Invece, per le attività acquisite usufruendo dell’erogazione di contributi pubblici e rilevate al fair value bisogna indicare:

  1. il valore contabile;
  2. il fair value che è stato rilevato per queste attività;
  3. il modello di valutazione utilizzato dopo la rilevazione iniziale.

Lo IAS 38 prescrive altresì che occorre dare informativa circa l’esistenza e i valori contabili di attività che sono sottoposte a vincoli nel diritto di utilizzo e di quelle che sono state date in garanzia a fronte di passività.

Occorre fornire indicazioni circa l‘ammontare degli impegni contrattuali esistenti per l’acquisto di attività immateriali e bisogna indicare gli importi complessivi delle spese di ricerca e sviluppo rilevate nel conto economico della società che redige il bilancio. 

Lo IAS 38 fa richiamo allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori che richiede che vada indicata la natura e l'ammontare di una variazione in una stima contabile che abbia un effetto significativo. Tale variazione può originare da cambiamenti avvenuti nella valutazione della vita utile o nel metodo di ammortamento o nei valori residui.

Infine, le entità sono incoraggiate, ma non obbligate, a fornire anche le seguenti informazioni nelle Note al bilancio:

  1. una descrizione delle attività immateriali controllate dall’azienda, ma che non sono state rilevate come tali in quanto non soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 38;
  2. una descrizione delle attività immateriali che sono completamente ammortizzate al termine dell’esercizio cui il bilancio si riferisce, ma che risultano ancora in uso.

2) Articoli dello stesso autore

La valutazione delle attività immateriali secondo lo IAS 38

Leggi anche gli articoli sui Principi Internazionali pubblicati sul sito della Revisione Legale .

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Fonte immagine: Foto di Darkmoon_Art da Pixabay
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