Con il quaderno antiriciclaggio n° 15, elaborato dall’UIF nell’ambito della collana “Analisi e Studi” in materia di contrasto dei fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l’Unità di Informazione Finanziaria ha condotto un approfondito studio sulle società cartiere individuando un indicatore che sintetizza alcune delle più significative caratteristiche delle stesse, relative alla struttura produttiva, al personale, all’esposizione finanziaria, nonché alla capacità reddituale.
Il tutto, quindi, è stato necessario al fine di individuare un indicatore che possa rappresentare un utile strumento per diverse tipologie di analisi volte, sia a definire gli illeciti fiscali e i fenomeni di riciclaggio, sia ad escludere le imprese fittizie da analisi di settore o di performance.
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1) Gli ambiti e le caratteristiche delle società cartiere
Nello specifico le società cartiere, oggetto di analisi da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria nel quaderno citato, rappresentano imprese emittenti fatture per operazioni inesistenti consentendo a imprese produttive di utilizzarle ai fini di evasione fiscale, indicando in bilancio costi inesistenti, nonché ai fini di riciclaggio o per altri scopi illegali. Tali società, secondo quanto emerge dal quaderno UIF, operano in ambiti economici molto eterogenei tra di loro tra cui il settore edile, il commercio di autoveicoli, di beni a contenuto tecnologico, di metalli preziosi, e altri settori specifici; di recente, infatti, sono state individuate, anche sulla scorta delle dichiarazioni oro in possesso della UIF (UIF, 2019), cartiere estere nel settore degli operatori professionali in oro.
Ciò detto, alla base del processo di individuazione dell’indicatore in questione, l’Unità di Informazione Finanziaria, ha condotto, in prima analisi, uno studio volto all’individuazione delle società cartiere e delle relative caratteristiche e prerogative, basandosi sulle informazioni ricavate dai documenti del Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), da alcune sentenze della corte di Cassazione, nonché dalle evidenze delle analisi sulle Segnalazioni di Operazioni Sospette - S.O.S.
2) Gli indicatori delle società cartiere
Tanto, infatti, ha reso possibile la “costruzione” di un indicatore sintetico mediante l’aggregazione di diversi indici di bilancio, atti a fornire informazioni circa l’effettiva riconducibilità di imprese “x” a una società cartiere, che si indicano di seguito:
a) qimmat = immobilizzazioni materiali/attivo: descrive la struttura operativa e produttiva della società. Il quoziente varia fra 0 e 1 e tende a zero se le immobilizzazioni materiali sono minime o nulle rispetto al totale dell’attivo, caso tipico delle cartiere;
b) qonfin = interessi e altri oneri finanziari/ricavi: il quoziente rappresenta il costo dell’indebitamento ed è una proxy dell’indicatore “debiti verso banche/passivo”. L’utilizzo di tale proxy si è reso necessario in quanto la voce “debiti verso banche” non è presente nei bilanci redatti in forma abbreviata visto che i debiti non vengono distinti tra di loro se non per la durata (entro e oltre l’esercizio).
c) qpatr = (capitale sociale versato + riserve nette)/passivo: descrive l’investimento diretto da parte dei soci nella società. Le cartiere si caratterizzano per un ridotto capitale sociale e scarse riserve, segno dell’assenza di progettualità imprenditoriale.
Ai fini dell’identificazione di eventuali falsi positivi o falsi negativi, i due indici elementari qonfin e qpatr devono essere considerati assieme in quanto rappresentano il primo una proxy dell’assenza/presenza di debiti bancari e il secondo un indicatore dell’assenza/presenza di capitale proprio apportato nella società. La lettura congiunta di entrambi gli indici riduce quindi le possibilità di falsi positivi e falsi negativi.
d) qacco = valore assoluto[(1 - (acquisti netti + costi per servizi e godimento di beni di terzi)/ricavi)]: le cartiere presentano ingenti ricavi, a causa dell’emissione di fatture, ma anche costi rilevanti per restituire i fondi ricevuti dalle imprese a favore delle quali emettono fatture. La forte correlazione fra costi e ricavi è, tra l’altro, una delle caratteristiche delle cartiere individuate dal lavoro di Fabrizi et al. (2017).
e) qclav = spese per il personale/ricavi: le cartiere si caratterizzano per un vorticoso volume d’affari in assenza di personale dipendente. Un valore prossimo allo zero di quest’indicatore è indicativo di una società che fattura in assenza di personale, elemento tipico delle cartiere.
L’individuazione di tale indice sintetico, infine, ha consentito all’Unità di Informazione Finanziaria di effettuare una prima verifica empirica dello stesso finalizzata a comprenderne la reale efficienza; questo, mediante il confronto tra il dettaglio delle imprese estratte dal CERVED (ordinate in base all’indicatore), con l’elenco delle società contenute nelle Segnalazioni di Operazioni Sospette trasmesse dal 2016 al 2019 (ordinate in base al reato di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo). Analisi che definisce un valore dell’indicatore in questione a cui corrisponde una probabilità “ragionevolmente alta” che l’impresa oggetto di eventuale analisi sia effettivamente una “cartiera”.
Tuttavia, occorre sottolineare che i risultati della suddetta verifica empirica sono da considerarsi ancora preliminari e richiedono ulteriori approfondimenti che permetterebbero, a tutti gli effetti, di raffinare l’indicatore mediante l’utilizzo di metodologie che consentano di testare la robustezza statistica dell’indicatore sintetico e dei singoli indici elementari che lo compongono.