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PARI OPPORTUNITÀ: INCENTIVI PER LAVORO FEMMINILE, STRUMENTO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Pari opportunità: incentivi per lavoro femminile, strumento contro la violenza di genere

Il 25 novembre il MEF e l'Agenzia delle entrate attivi contro la violenza di genere. Ecco un riepilogo delle misure a sostegno delle pari opportunità, strumento per il rilancio.

Ascolta la versione audio dell'articolo

Il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne sono partiti i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere per promuovere la prevenzione e l’eradicazione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze. 

La campagna, che si svolge ogni anno in tutto il mondo, si concluderà il 10 dicembre in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani.

Questa è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica.

L’ONU nel 2015 ha lanciato la campagna “UNiTE by 2030 to End Violence Against Women”, con l’obiettivo di:

  • promuovere nella società civile la sensibilizzazione sul tema,
  • invitare all’attivismo rispetto al superamento del problema,
  • condividere le conoscenze e le esperienze acquisite per la prevenzione e l’eradicazione della violenza sulle donne e le ragazze.

La campagna ONU, nota come “Orange the world”, ha nell’arancione, simbolo di un futuro luminoso e ottimista e libero da violenza, il filo conduttore che lega le varie iniziative ed eventi. I sedici giorni di attivismo sono noti anche come “orange days”.

Il Ministero dell’economia e delle finanze il 25 novembre scorso ha attestato sul proprio sito un attivo coinvolgimento tramite la propria comunità professionale agli obiettivi di sensibilizzazione sociale della campagna ONU lanciando l’iniziativa #orangetheMEF.

In occasione di questa iniziativa, su impulso del Comitato Unico di Garanzia del MEF e in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto il 21 maggio 2020 dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia e la Rete Nazionale dei Comitati Unici di Garanzia, viene messo in evidenza sulla home page del sito istituzionale del MEF il numero antiviolenza 1522.

L’Agenzia delle entrate ha partecipato al 25 novembre con “Vestiamoci di rosso” iniziativa già al secondo anno, promossa dal Cug delle Entrate e volta alla sensibilizzazione su questo tema.

Il MEF sottolinea che nell'impegno contro la violenza sulle donne riveste un ruolo di primo piano l’investimento sul lavoro e sulla valorizzazione dell’esperienza femminile.

Il sostegno all’indipendenza economica diventa leva per contrastare la violenza di genere e tutelare le vittime di questa piaga sociale resa ancora più grave dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19.

Vediamo alcune delle misure a disposizione.

1) Le misure del disegno di legge di bilancio 2021

Per attivare una maggiore produttività e competitività per il sistema economico del Paese, il disegno di legge di bilancio per il 2021 prevede un pacchetto di misure a favore dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile e dei servizi alla famiglia, vediamole:

  • sgravi contributivi per chi assume donne: nel biennio 2021-22 chi deciderà di assumere a tempo indeterminato una donna disoccupata potrà godere della decontribuzione al 100%, per un massimo di 6000 euro l'anno (la norma riguarda le assunzioni di donne disoccupate da almeno 6 mesi nelle regioni del Mezzogiorno e da almeno 24 mesi in tutta Italia). E' bene sottolineare che l'esonero contributivo integrale per chi assume donne non prevede limiti di età, vale per tutte le lavoratrici, anche al di sopra dei 35 anni. La misura, sperimentale per due anni, va ad aggiungersi alla decontribuzione al 100% per le assunzioni degli under 35, destinata sia agli uomini che alle donne.
  • sostegno all’impresa femminile: viene istituito il "Fondo a sostegno dell'impresa femminile", con una dotazione di 40 milioni di euro (20 per il 2021 e altrettanti per il 2022). Il fondo, che ha specifica attenzione ai settori dell'alta tecnologia, intende promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro tra la popolazione femminile e massimizzare il contributo, quantitativo e qualitativo, delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. La misura può prevedere vari tipi di intervento quali:
  • contributi a fondo perduto, 
  • finanziamenti agevolati o a tasso zero, 
  • assistenza all’attività imprenditoriale, 
  • investimenti nel capitale, 
  • azioni di comunicazione e promozione.

Viene inoltre incrementato di 15 milioni il fondo rotativo per il sostegno all’imprenditoria femminile in agricoltura, previsto nella Legge di bilancio per il 2020 e che prevede la concessione di mutui a tasso zero in favore di aziende agricole condotte da imprenditrici donne. Presso il MISE, Ministero dello sviluppo economico è istituito il Comitato Impresa Donna con specifiche attribuzioni quali quelle di contribuire ad attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo, condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa; formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia; contribuire alla redazione della Relazione annuale sulle attività svolte da presentare al parlamento

  • assegno unico universale: il Fondo per l’assegno unico viene incrementato di 3 miliardi per il 2021 e fra i 5 e i 6 miliardi dal 2022. Le famiglie riceveranno così un assegno per ogni figlio da 7 mesi a 21 anni di età. Rimane confermato per tutti i bambini nati o adottati da 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 l’assegno di natalità (il cosiddetto bonus Bebè) per i dettagli si legga Assegno Unico figli: la legge di bilancio 2021 stanzia le risorse
  • potenziamento asili nido: intento della norma del disegno di legge di bilancio è quello di favorire la presenza della donna nel mondo del lavoro che incrementa, pertanto si prevede 100 milioni per il 2022 fino a 300 milioni annui a regime dal 2026, nelle risorse del Fondo di solidarietà comunale per il potenziamento dei posti disponibili negli asili nido. Con lo stesso obiettivo, vengono prorogati per il 2021 il “bonus asili nido” e il congedo di paternità di 7 giorni. Viene inoltre previsto un fondo di 20 milioni destinato ai “caregiver” familiari”.

Per un pprofondimento sulle misure per assunzioni agevolate si legga Agevolazioni assunzioni 2020: i bonus in tempo di COVID

2) Microcredito di libertà

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia insieme con:

  • Abi, 
  • Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), 
  • Ente Nazionale per il Microcredito 
  • Caritas Italiana 

annuncia la definizione del Protocollo d’intesa per l’istituzione del cd. “Microcredito di libertà”, strumento finanziario utile e necessario per l’emancipazione economica delle donne che hanno subito violenza.

Il Protocollonasce dalla proposta della Ministra Bonetti rivolta a definire uno specifico strumento finanziario con l’obiettivo di supportare e accompagnare le donne colpite da violenza e assistite dai Centri Antiviolenza in un percorso di liberazione e re-introduzione nelle comunità attraverso l’emancipazione economica. 

Il Protocollo prevede l’attivazione di un sistema di microcredito dedicato all’emancipazione delle donne vittime di violenza maschile da forme di sudditanza economica.

Il microcredito imprenditoriale potrà essere garantito dal Fondo di garanzia per le PMI nella misura massima prevista dalla legge oggi il 90%

I finanziamenti di microcredito sociale saranno invece garantiti al 100% da un nuovo fondo di garanzia costituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità (Fondo di Garanzia per il Microcredito di Libertà) con una dotazione iniziale di 3 milioni di euro.

Il microcredito di libertà è uno strumento concreto che consente alle donne vittima di violenza di raggiungere l’emancipazione economica che è il necessario presupposto per immaginare un nuovo percorso di vita e l’ABI, in rappresentanza del settore bancario, ha ritenuto di dare il proprio contributo per rendere l’iniziativa rapidamente operativa.

3) Alcune misure già in corso previste dalla legge di Bilancio 2020

Sgravi per l'imprenditoria e lo sporto femminile

Per l’anno 2020 è stato Istituito un fondo rotativo, con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni per la concessione di mutui a tasso zero a favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici del settore, attraverso investimenti nel comparto e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

I mutui sono concessi nel limite di 300.000 euro, per una durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento.

Nell’ambito dello sport femminile professionistico e per estendere alle atlete le condizioni di tutela previste dalla legge sulla prestazione di lavoro sportivo, le società sportive femminili sono esonerate dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per gli anni 2020, 2021 e 2022.

Vengono prorogati da tre a sei i mandati in cui trovano applicazione, per gli organi apicali delle società quotate, le disposizioni in tema di tutela del genere meno rappresentato.

Viene modificato il criterio di riparto degli amministratori e dei membri dell'organo di controllo, volto ad assicurare l'equilibrio tra i generi, prevedendo che quello meno rappresentato debba ottenere almeno due quinti degli amministratori eletti (il 40% invece del precedente 33%).

Bonus Bebè

Il Bonus Bebè viene esteso per ogni figlio nato o adottato fino al 31 dicembre 2020, diventa una prestazione ad accesso universale ma modulata a seconda delle fasce di reddito, fino ad un massimo di 160 euro al mese. Le somme stanziate sono circa 350 milioni di euro per il 2020 e 410 milioni per il 2021.

4) Le misure anti covid a sostegno delle famiglie

Bonus per acquisto servizi di baby sitting: 

  • con il Decreto “Cura Italia” è stato introdotto un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo di 600 euro, da utilizzare per prestazioni effettuate per il 2020 a decorrere dal 5 marzo. 
  • con il Decreto Rilancio il voucher sale da 600 a 1.200 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi) e può essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi, potenziati a loro volta con il rifinanziamento del Fondo per le politiche della famiglia, da 150 milioni di euro. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, con uno stanziamento di circa 680 milioni, il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi).

Congedi parentali

per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, il Decreto “Cura Italia” ha previsto il diritto a fruire per i figli di età non superiore ai 12 anni di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione. Con il Decreto Rilancio, con uno stanziamento complessivo di 660 milioni di euro, la durata del congedo è stata estesa da quindici giorni a un periodo continuativo o frazionato fino a trenta giorni complessivi, mentre il periodo di fruizione è stato esteso dal 3 maggio fino al 31 luglio 2020.

Lavoro agile:

fino alla cessazione dello stato di emergenza da Covid-19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dal lavoro o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali. 

Per i datori di lavoro pubblici, fino alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato.

Per un approfondimento sullo smart working si legga Smart working post COVID: com'è, come cambia

5) La violenza contro le donne: importante problema di sanità pubblica, oltre che violazione dei diritti umani.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. 

Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. 

Ecco i numeri della violenza contro le donne forniti dal Ministero della Salute:

Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.

In Italia i dati ISTAT mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.

Secondo il Rapporto Istat 2018 sulle vittime di omicidi il 54,9% degli omicidi di donne sono commessi da un partner o ex partner, il 24,8% da parenti, nell’1,5% dei casi da un’altra persona che la vittima conosceva (amici, colleghi, ecc.)   

Questi dati evidenziano le gravi dimensioni del fenomeno, che costituisce un rilevante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.

Violenza e accessi delle donne in Pronto Soccorso

Nel triennio 2017-2019, secondo le risultanze dell’analisi condotta dal ministero della Salute e dall’Istat sugli accessi delle donne in Pronto soccorso le donne che hanno avuto almeno un accesso con l’indicazione di diagnosi di violenza sono 16.140 per un numero totale di accessi nell’arco del triennio pari a 19.166.

Dai dati è emerso che le stesse donne nell’arco del triennio hanno effettuato anche altri accessi in Pronto Soccorso con diagnosi diverse da quelle riferibili a violenza. 

E' necessario sottolineare che tra gli effetti dell’emergenza COVID-19 è da segnalarsi un aumento del consumo di alcol nel medio e lungo periodo, importante fattore di rischio diretto, per il suicidio, ma anche indiretto, perché possibile trigger di violenza domestica.

I servizi del Sistema sanitario nazionale italiano

In Italia il Servizio Sanitario Nazionale garantisce alle donne, alle coppie e alle famiglie, le prestazioni e i servizi finalizzati alla prevenzione, all’individuazione precoce e all’assistenza nei casi di violenza di genere e sessuale.

Sono state adottate le specifiche Linee Guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza.  Poiché spesso, però, la violenza rimane nascosta, al fine di individuarne il più rapidamente possibile i segni è importante rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari che entrano in contatto con le vittime, mediante specifici programmi di formazione.

A tal fine, nel periodo 2019-2020, il Ministero della Salute, con l’Istituto Superiore di Sanità, ha aggiornato ed esteso a tutti i Pronto Soccorso presenti sull’intero territorio nazionale il Programma di Formazione a distanza (FAD) “Prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso le reti territoriali” precedentemente messo a punto ed erogato in quattro Regioni italiane Il corso fruibile attraverso la piattaforma www.eduiss.it, è stato indirizzato ai professionisti sanitari e agli assistenti sociali dei Pronto Soccorso impegnati in interventi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza per le donne che subiscano violenza.

Contatti utili per le vittime di violenza

Chi è vittima di violenza può contattare i seguenti numeri telefonici e/o App dedicate e/o strutture indicate:

  • numero rosa gratuito antiviolenza e anti stalking 1522 che fornisce assistenza e supporto tutti i giorni 24 ore su 24.
  • App 1522,  disponibile su IOS e Android, che consente alle donne di chattare con le operatrici. E' possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.
  • App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo. Tramite questa App è possibile trasmettere in tempo reale messaggi agli operatori della Polizia di Stato. È possibile telefonare direttamente dall’App al numero unico di emergenza 112; nel caso questo non sia attivo risponderà la sala operativa 113 della Questura.
  • Centri Antiviolenza. Consulta la Mappa dei centri anti-violenza per trovare quello più vicino.
  • Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. G
  • Farmacie, per avere informazioni se non si ha la possibilità di contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso.
  • Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se hai subito violenza sessuale.
  • 112 in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica, se si è vittima di violenza psicologica, se si sta fuggendo con i figli, se il maltrattante possiede armi.
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