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STARTUP E INVESTIMENTI NEL DECRETO RILANCIO

Startup e investimenti nel Decreto Rilancio

Rafforzamento del sistema delle start-up innovative nel Decreto Rilancio: ecco i dettagli

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Il 9 luglio la Camera ha approvato il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, c.d. “Decreto Rilancio”, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. 
Dopo il via libera della Camera, ora passa al Senato per l’approvazione definitiva. La maxi-manovra da 55 miliardi deve essere varata entro il 18 luglio, giorno in cui il Capo dello Stato sarà chiamato a firmare il decreto legge più imponente ed eterogeneo della storia repubblicana. Nei suoi 343 articoli, le materie di interesse spaziano dalla sanità al lavoro, dal fisco alla sicurezza, dalla famiglia agli enti territoriali, dalla giustizia alla pubblica amministrazione, ma solo per citarne alcuni dei più interessanti. 

Di particolare interesse è l’art. 38 del dl Rilancio, rubricato “Rafforzamento del sistema delle start-up innovative”, che elenca tutte le iniziative e nuove misure a sostegno dell’ecosistema startup e PMI innovative in Italia, per favorirne il rilancio post-Covid.

1 anno in più nel registro speciale delle imprese
Tra le novità, una proroga di 12 mesi del termine di permanenza delle startup innovative nella sezione speciale del registro delle imprese. Eventuali termini, previsti a pena di decadenza,  dall’accesso a incentivi pubblici e per la revoca dei medesimi sono prorogati di 12 mesi.

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1) Agevolazioni per investitori

Il DL Rilancio integra la disciplina agevolativa delle startup innovative contenuta nel D.L. n. 179/2012, aggiungendovi un nuovo articolo che prevede incentivi fiscali in regime de minimis all’investimento in startup e PMI innovative.
È prevista una nuova detrazione fiscale al 50%, fino a un tetto di spesa di 100mila euro (destinato a salire fino a 300mila euro nella legge di conversione del decreto), per le persone fisiche che investono in startup e PMI innovative, direttamente oppure tramite organismi di investimento collettivo che si concentrano prevalentemente su questo segmento.
L’investimento va mantenuto per almeno tre anni, in caso contrario si decade dal beneficio e si deve restituire quanto già utilizzato, con interessi legali.
In particolare, il nuovo articolo dispone che, a decorrere dalla sua data di entrata in vigore, in alternativa a quanto previsto dall’articolo 29, all’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si detrae il 50 per cento della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup innovative, direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in startup innovative.
La detrazione si applica alle sole startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese al momento dell’investimento.
La detrazione è concessa, ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato cd. “de minimis”, di cui al Regolamento (UE) n. 1407/2013.
Tale misura si va ad aggiungere alle precedenti misure volte a stimolare la partecipazione al capitale delle imprese innovative:
  • gli incentivi fiscali per investimenti effettuati da persone fisiche e giuridiche in start up e PMI innovative che si focalizza su un taglio di investimenti più elevato (agevolazioni fiscali del 30% fino a 1 milione di euro per le persone fisiche e del 30% fino a 1,8 milioni per le persone giuridiche)
  • il Fondo Nazionale di Innovazione, che interviene con investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di start-up, scaleup e PMI innovative.

2) Investor Visa for Italy

È stato previsto anche un potenziamento dell’agevolazione per favorire l’ingresso in Italia di imprenditori innovativi. 
Il visto per investitori, previsto dall’articolo 26 bis del d.lgs. 286/1998, viene concesso per investimenti in startup innovative pari ad almeno 250mila euro (prima il limite minimo era di 500mila euro). 
Si dimezza a 500mila euro, rispetto al precedente limite di un milione,  l’investimento minimo previsto in strumenti rappresentativi del capitale di una società costituita e operante in Italia che viene mantenuto per almeno due anni.

3) Ricerca e sviluppo

Il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo innovative, aggiornato dalla manovra 2020, è esteso alle spese per contratti di ricerca extra muros stipulati con startup innovative: l’agevolazione è al 12%, le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare.

4) Finanziamenti

Stanziati 10 milioni di euro per l’anno 2020 alla concessione in favore delle startup innovative di contributi a fondo perduto finalizzati all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative. con l’obiettivo di potenziare gli ecosistemi per l’innovazione. 
È previsto che si destini fino al 5 per cento di tali risorse al finanziamento di specifiche iniziative di:

a) di comunicazione sul sistema italiano delle startup, con specifica attenzione alle iniziative avviate al fine di fronteggiare l’emergenza Covid-19 e quelle finanziate con le predette risorse;
b) di promozione e valorizzazione delle attività delle imprese innovative, delle startup e del sistema di cui al comma 2 dell’art. 38, anche al fine di promuovere il raccordo tra imprese innovative e imprese tradizionali;
c) di informazioni relative alle iniziative condotte in questo settore in attuazione di quanto stabilito ai sensi del comma 2 dell’art. 38.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato di importanza minore, di cui al Reg. (UE) n. 1407/2013 (cd. de minimis), secondo condizioni e termini definiti con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge.

Inoltre, per le medesime finalità di rafforzamento sull’intero territorio nazionale degli interventi in favore delle startup innovative, sono previsti 200 mln di euro per il Fondo di sostegno al venture capital, destinati a sostenere investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso. E altri 200 mln del Fondo di garanzia PMI da destinare alle startup innovative.
Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, sono individuate le modalità di attuazione delle agevolazioni previste dal comma, compreso il rapporto di co-investimento tra le risorse statali qui stanziate e le risorse di investitori regolamentati o qualificati.
Infine, è istituito un nuovo Fondo per sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, denominato «First Playable Fund», al quale sono destinati 4 milioni per il 2020.
L’obiettivo è finanziare le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50% delle spese ammissibili, per un importo compreso da 10.000 a 200.000 euro per singolo prototipo. La legge fornisce una serie di dettagli sulle spese ammissibili, le imprese devono presentare domanda sulla base di procedure che saranno disposte da apposito decreto ministeriale.

5) Contributi per le startup della moda

L’articolo 38-bis autorizza la spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2020 destinati all’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili e nei limiti della predetta autorizzazione di spesa, al fine di sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori a livello nazionale, con particolare riguardo alle startup che investono nel design e nella creazione; promuovere giovani talenti nel settore del tessile, nella moda e degli accessori che valorizzano prodotti del Made in Italy di alto contenuto artistico e creativo. 

Più in dettaglio, si prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, al fine di: 

  • sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori a livello nazionale, con particolare riguardo alle startup che investono nel design e nella creazione; 
  • promuovere giovani talenti nel settore del tessile, nella moda e degli accessori che valorizzano prodotti del Made in Italy di alto contenuto artistico e creativo. 
Si è in attesa di un decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, per la definizione delle misure attuative.

Inoltre, si subordina l’efficacia delle predette misure all’autorizzazione della Commissione europea, ai sensi  dell’articolo 108, paragrafo 3, del TFUE.
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