Le conferenze della sera sono sempre molto istituzionali, tenute in quella grande sala di Palazzo, con le bandiere patrie alle spalle degli oratori. Dopo la mezz’ora di esposizione istituzionale avete capito come funziona realmente il decreto liquidità?
Quali sono le condizioni dei prestiti erogati?
Questi sono alcuni dei contenuti previsti dal decreto liquidità secondo quanto riportato da uno schema dell'intervento, che appare suddiviso in quattro parti:
- una parte dedicata alle imprese;
- una seconda alle persone fisiche che svolgono attività d'impresa, arti o professioni;
- una terza per gli enti territoriali;
- una quarta per le banche.
Proviamo a far arrivare al lettore qualche indicazione operativa, così che possa effettuare una eventuale scelta consapevole.
1) Le condizioni temporali per la restituzione e le garanzie
Sei sono gli anni per rientrare delle esposizioni creditizie, supportate da condizioni burocratiche agevolate e semplificate per un'erogazione rapida delle somme richieste. Le lungaggini caratteristiche di queste procedure sono agevolate con la presentazione della valutazione antimafia che può avvenire anche successivamente al rilascio del prestito.
La parte del fondo di garanzia destinato alle imprese prevede l'estensione dell'intervento alle imprese fino a 499 dipendenti, con una garanzia al 100% fino a 800 mila euro complessivi, con restituzione a 6 anni e "valutazione economica finanziaria e andamentale".
Il prestito può arrivare fino a 5 milioni con garanzia fino a 6 anni, senza valutazione. In questi casi sono previsti meccanismi di erogazione rapida, con la presentazione della valutazione antimafia da integrare successivamente.
Per le persone fisiche che gestiscono attività impresa, arti o professioni - in pratica per le partite Iva - e per le piccole imprese sono previsti importi fino a 25.000 euro, con garanzia al 100% nella misura massima del 30% del fatturato 2019 o 2018. In questo caso il rilascio della garanzia è automatica con la valutazione in capo alla banca in base ai dati economico finanziari.
Quindi per i prestiti fino a 25mila la garanzia dello Stato sarà al 100%, senza valutazione del credito. Anche per prestiti fino a 800mila euro la garanzia è al 100%, ma con una valutazione della solvibilità. Così il ministro Patuanelli: "La garanzia sarà al 90% per i prestiti fino a cinque milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia di Confidi e con una valutazione che tiene conto solo della situazione pre-crisi Covid19".
2) Cosa è previsto per banche e Regioni
È poi previsto che gli enti territoriali - le regioni e i comuni - che vogliono unire le forze per aiutare i territori e garantire le aziende locali possano contribuire con risorse proprie.
L'ultima misura è per le banche che aiutano le imprese, con un intervento sui portafogli di finanziamenti per imprese a rischio. Tre i punti: l'aumento dell'ammontare massimo del portafoglio a 500 milioni; ammissione senza valutazione del merito di credito; garanzia al 90% sulle tranche junior, quelle più rischiose.
3) I tassi di interessi sui prestiti da Coronavirus
Il tasso applicato è minimo, con una maggiorazione dello spread bancario di 0,5 punti base. Anche in questo caso la restituzione del prestito può avvenire in più tempo, fino a sei anni.
4) Gli interrogativi sul decreto liquidità
Null’altro,per ora, vi è da aggiungere alle indicazioni che arrivano dal decreto in questione.
Molto invece possiamo chiedere che sia chiarito.
In modo particolare ci possiamo interrogare relativamente al nostro comportamento italiano che tende a chiedere in caso di bisogno, ma si dimentica di restituire in condizioni di benessere.
Nel caso di insolvenza post Covid 19, quali saranno le condizioni di recupero, da parte dello Stato, degli eventuali crediti andati in sofferenza? Gli stessi verranno esecutati o verranno aggiunti al debito pubblico a carico di tutta la cittadinanza, anche quella ignara e lontana da tali meccanismi fraudolenti?
Un secondo quesito è quello relativo alle condizioni bancarie.
I prestiti sono lasciati al normale tasso di interesse di prestito al quale sembra aggiungersi lo spread caratteristico di queste transazioni. Non era il caso di prevedere condizioni di erogazione differente a fronte di una situazione che ordinaria proprio non è?
Ed in ultimo non possiamo non notare come a queste condizioni il decreto liquidità sia un fallimento strutturale di mentalità.
Invece che riprodurre in grandi numeri una erogazione assistenziale come quelle effettuate dal passato dall’attuale Governo, andava orientato il prestito alle aziende, non condizionandolo al normale mercato del denaro, ma andava posto su un piano elevato di impronta economico-produttiva, tale da generale lavoro ed occupazione anche solo emergenziale. In questo modo si sarebbero generate due condizioni fondamentali: una maggiore probabilità di restituzione dei crediti ed una erogazione non assitenzialista, ma produttiva che avrebbe generato un tessuto più elastico e reattivo, maggiormente pronto per la fase di convalescenza del Paese.