Alcune amministrazioni regionali hanno pubblicato in questi giorni documenti con indicazioni per la tutela della salute negli ambienti di lavoro (non sanitari) e per il contenimento del contagio da Coronavirus . Alleghiamo in fondo all'articolo ad esempio :
- la circolare della Regione Veneto "COVID-19: indicazioni per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari del 3 marzo 2020
- le Faq per AZIENDE E LAVORATORI di regione Lombardia ASL Insubria
- la nota dell'azienda sanitaria di Bologna " Misure di contenimento del Covid-19 nei luoghi di lavoro" del 6.3.2020.
Vediamo un riepilogo delle principali raccomandazioni per i datori di lavoro indispensabili per affrontare questo delicato momento di emergenza Coronavirus.
1) Contatti, esposizione, contagio: gestione dipendenti a rischio
Posto che negli ambienti di lavoro come ovunque ora va evitato il contatto che comporti rischi di contagio , va innazitutto precisato cosa si intende per contatto stretto.
Il Contatto stretto ad alto rischio di esposizione si ha nei casi di:
▪ una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
▪ una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (es. stretta di mano);
▪ una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19
(es. toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
▪ una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore di 15 minuti;
▪ una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (es. aula, sala riunioni, sala d’attesa, veicolo) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
▪ un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID-19 o personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni senza
mascherina e guanti o con DPI non idonei;
▪ una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri
dell’equipaggio
Vediamo alcuni casi pratici con la gestione operativa raccomandata :
- Lavoratore con sintomatologia respiratoria, anche lieve, o lavoratore asintomatico che riferisce di essere stato nei 14 giorni precedenti a contatto stretto con un caso di COVID-19 che si presenta al lavoro:
non adibire ad attività lavorativa; deve essere fornita e fatta indossare tempestivamente una mascherina chirurgica e deve essere data indicazione di tornare e rimanere a casa (evitando lmezzi di trasporto pubblici) e di contattare il proprio Medico o ASL anche ai fini della certificazione dello stato di malattia; finché il soggetto permane
all’interno dell’azienda, si deve assicurare che rimanga il più possibile lontano e isolato dagli altri
- Lavoratore che durante l’attività lavorativa sviluppa febbre e sintomi respiratori (tosse e difficoltà respiratoria):
gli addetti al primo soccorso aziendale, dovranno indossare e far indossare al soggetto una mascherina chirurgica, far allontanare dai locali eventuali altri lavoratori o utenti presenti e contattare il 118.
- Lavoratore asintomatico durante l’attività lavorativa che successivamente a casa sviluppa febbre e sintomi respiratori (tosse e difficoltà respiratoria):
non è previsto alcun adempimento a carico del Datore di lavoro (o suoi collaboratori), se non collaborare con l’azienda sanitaria territorialmente competente mettendo a disposizioni le informazioni per la ricostruzione di eventuali contatti.
- Lavoratore in procinto di recarsi all’estero in trasferta lavorativa:
disporre che il Servizio di Prevenzione e Protezione acquisisca le informazioni più aggiornate sulle aree di diffusione del SARS-CoV-2 disponibili attraverso i canali istituzionali e valutare, in collaborazione con il Medico Competente, il rischio associato alla trasferta prevista. Il lavoratore deve essere informato in merito alle
disposizioni delle autorità sanitarie del paese di destinazione.
- Lavoratore in procinto di rientrare dall’estero da trasferta lavorativa:
va informato tempestivamente il Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente, per l’adozione di ogni misura necessaria, compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva. - Si precisa che il lavoratore che rientra al lavoro dopo un periodo di assenza per malattia non necessita di
alcuna specifica certificazione, ad eccezione dei periodi superiori a 60 giorni continuativi, come già previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
- Qual è il ruolo del medico competente?
Oltre a rendersi disponibile per informare i lavoratori sull’emergenza epidemiologica da COVID-19 e sulle precauzioni da adottare, è importante ai fini generali della prevenzione una massima collaborazione tra il Datore di Lavoro ed il Medico Competente, con particolare riguardo ai lavoratori che svolgono o possono svolgere trasferte per motivi di lavoro in territorio Nazionale ed Internazionale, in Paesi o situazioni di volta in volta classificate a rischio dalle autorità competenti.
DVR - DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI
Il datore di lavoro (in collaborazione con il Medico Competente ed il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) dovrà aggiornare il documento di valutazione dei rischi valutando il rischio di esposizione ad agenti biologici e adotterà le misure del caso (Decreto Ministero della Salute 03/02/2020) solo per gli ambienti di lavoro aperti al pubblico .
2) DPI , igiene e sanificazione dei luoghi di lavoro contro il Coronavirus
Il Datore di Lavoro deve collaborare con le istituzioni competenti facendo rispettare le disposizioni per il contenimento della diffusione del virus SARSCoV-2. Alcuni strumenti utili sono i seguenti :
- diffusione interna delle informazioni e delle raccomandazioni del Ministero della Sanita o altre istituzioni competenti c
- favorire la modalità del lavoro a distanza (cosiddetto “lavoro agile” o “smart working”);
- evitare incontri collettivi (es. congressi, convegni), privilegiando soluzioni di comunicazione a distanza;
- privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto, o in alternativa dare disposizioni di rispettare il “criterio di distanza droplet” (almeno 1 metro di separazione ;
- regolamentare l’accesso agli spazi comuni (es. mense, spogliatoi, aree ritrovo), programmando il numero di accessi.
- evitare contatti stretti con soggetti che presentano sintomi respiratori senza adottare opportune precauzioni;
- mettereì a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani;
- disporre una adeguata pulizia dei locali e delle postazioni di lavoro con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0.1% ( amuchina ) o alcool , dopo la pulizia.
- Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
- Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale provvisto di DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto; quelli riutilizzabili vanno invece sanificati.
- Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari.
Si ricorda che la circolare del Minsitero della Sanita 0005443-22/02/2020 e aggiornamento 02.03.2020, prevede che le mascherine FFP2 o FFP3 , sono previste solo per:
• personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19
• personale addetto alle operazioni di pulizia di ambienti dove abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19
Al di fuori di questi casi, non è previsto l’utilizzo di tali DPI, a meno che i rischi specifici legati all’attività aziendale svolta non lo prevedano già . Il datore di lavoro deve quindi fornire eventualmente ai propri dipendenti mascherine del tipo “chirurgico” può invece essere utilizzata da soggetti che presentano sintomi quali tosse o starnuti , in attesa di essere valutati.