Dichiarazioni dei redditi 2021 con il modello persone fisiche o 730:ecco un riepilogo su come funziona l'agevolazione delle spese di trasporto pubblico che nel 2020 si arricchisce della possibilità di usufruire di un credito di imposta fino a 750 euro per chi rottama due autovetture.
Resta invariata la detrazione al 19% delle spese sostenute per abbonamento trasporto pubblico per un importo non superiore a 250 euro che tuttavia dall’anno d’imposta 2020 varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca
Vediamo come funziona.
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1) Credito d’imposta per monopattini elettrici e servizi di mobilità elettrica, abbonamenti trasporto pubblico
Per i soggetti che rottamano almeno due autovetture è riconosciuto un credito d’imposta di importo massimo di 750 euro per le spese sostenute dal 1° agosto 2020 al 31 dicembre 2020 per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche o muscolari, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile.
Per le spese sostenute dal 1° agosto 2020 al 31 dicembre 2020 per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche o muscolari, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile è riconosciuto un credito d’imposta di importo massimo di 750 euro a coloro che, contestualmente all’acquisto di un veicolo con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km, rottamano una seconda autovettura.
Il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato da almeno dodici mesi allo stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi alla data di acquisto del medesimo veicolo, ovvero, in caso di locazione finanziaria del veicolo nuovo, deve essere intestato, da almeno dodici mesi, al soggetto utilizzatore del suddetto veicolo o a uno dei predetti familiari.
Il credito di imposta deve essere indicato nella Sezione XIII del modello 730 - Altri crediti d’imposta - nel rigo G15 con il codice 5
o nel modello Redditi Persone Fisiche rigo CR31 con il codice 5 , da riportare nel rigo RN32 colonna 9 se utilizzato in dichiarazione. Nel rigo RN47, colonna 41, va indicato il residuo non fruito del credito d’imposta che potrà essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo.
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2) Detrazione spese abbonamento trasporto pubblico 2021
Come anticipato, nella dichiarazione dei redditi 2021 riferita all'anno di imposta 2020 è possibile portare in detrazione il 19% di 250 euro per le spese sostenute per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, per intero per i titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro, e poi in maniera decrescente fino al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240 mila euro. Nel reddito devo essere considerati anche quelli soggetti a cedolare secca.
Attenzione va prestata al fatto che anche le spese per trasporto pubblico rientrano tra quelle tracciabili previste dalla Legge di Bilancio 2020. Si legga l’approfondimento “Spese detraibili 2021 in dichiarazione: tutte le regole della tracciabilità”
Dato che questa agevolazione è la stessa che era stata prevista per il 2008 e il 2009, di seguito riprendiamo una serie di chiarimenti che l’Agenzia delle Entrate aveva fornito in quegli anni in quanto si ritengono ancora validi:
- limite massimo di importo detraibile di 250 euro riferito cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico
- L’importo di 250 euro costituisce il limite massimo di spesa detraibile per ogni singolo abbonato al servizio di trasporto pubblico; pertanto, anche se il costo dell’abbonamento è suddiviso tra più soggetti, come nel caso dei genitori che sostengano la spesa di 400 euro per l’abbonamento del figlio a carico, l’ammontare massimo di spesa detraibile da ripartire tra i genitori non può superare 250 euro.
- la detrazione è riservata ai soggetti che si servono del trasporto pubblico per la propria mobilità quotidiana, quali studenti, lavoratori, pensionati
- per “abbonamento” si intende un titolo di trasporto che consenta al titolare autorizzato di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato. Pertanto, non possono beneficiare dell’agevolazione
- i titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, anche se superiore a quella giornaliera, quali ad esempio i biglietti a tempo che durano 72 ore,
- carte di trasporto integrate che includono anche servizi ulteriori rispetto a quelli di 4 trasporto quali ad esempio le carte turistiche che oltre all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici consentono l’ingresso a musei o spettacoli.
- la detrazione può essere calcolata sull’intera spesa sostenuta nel 2020 per l’abbonamento, anche se lo stesso scade nel periodo d’imposta successivo (es. abbonamento con validità dal 1° marzo 2020 al 28 febbraio 2021).
- L’utilizzo della detrazione è ammesso entro i limiti di capienza delle imposte dovute. In caso di mancato utilizzo della detrazione per incapienza, questa si perde, senza possibilità di rinviarne la fruizione all’anno successivo.
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3) Spese abbonamento trasporto pubblico: i documenti da conservare
Ma quali sono i documenti da tenere? Per fruire della detrazione IRPEF sulle spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico i contribuenti sono tenuti ad acquisire e conservare una specifica documentazione da esibire in caso di richiesta da parte dell’ufficio e/o in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Innanzi tutto il contribuente è tenuto a conservare il titolo di viaggio. Inoltre il biglietto di trasporto deve contenere in ogni caso le seguenti indicazioni:
- ditta, denominazione o ragione sociale o nome e cognome della persona fisica ovvero il logos distintivo dell'impresa e numero di partita IVA del soggetto emittente il titolo di viaggio o che effettua la prestazione di trasporto;
- descrizione delle caratteristiche del trasporto;
- ammontare dei corrispettivi dovuti;
- numero progressivo;
- data da apporre al momento dell'emissione o della utilizzazione.
Attenzione va prestata al fatto che sul titolo di viaggio nominativo, che il contribuente è tenuto a conservare, devono essere indicate la durata dell’abbonamento e la spesa sostenuta. Al fine di dimostrare che la spesa è stata sostenuta nel 2019 il contribuente dovrà altresì conservare la fattura o altra eventuale documentazione, attestante la data di pagamento. Ove il contribuente stesso sia nell’impossibilità di procurarsi la suddetta documentazione la spesa si riterrà sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento.
In caso di emissione o ricarica del titolo di viaggio realizzato in formato elettronico è necessario disporre di documentazione certificativa che contenga le indicazioni essenziali a qualificare il titolo di viaggio nonchè ogni altra informazione utile ad individuare il servizio reso (indicazione soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento della spesa)
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4) Detrazione spese abbonamento: dove indicarlo in dichiarazione 2021
In generale, l’importo della spesa va indicato nel modello di dichiarazione 730/2020 nei righi E8-E10 con il codice 40 e deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 40.
Nel modello RedditiPF 2020 va indicato nel quadro RP nei righi da RP8 a RP13 con il codice 40.
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