Cosa si intende con il termine “ Margini di bilancio ”?
Si tratta di differenze matematiche tra alcune grandezze dello Stato Patrimoniale riclassificato con criteri finanziari, che hanno lo scopo di verificare l'equilibrio tra impieghi e fonti di finanziamento. Uno squilibrio tra impieghi e fonti può portare nel medio termine a tensioni finanziarie. Pertanto è bene monitorare tale equilibrio e intervenire tempestivamente per correggerne eventuali effetti sulla gestione.
In questo speciale analizzeremo i singoli margini patrimoniali di bilancio, elencati qui di seguito, e alcune ipotesi di interventi migliorativi:
- Margine di Struttura primario
- Margine di Struttura secondario
- Capitale Circolante Netto
- Margine di Tesoreria
Per ognuno di questi margini ne analizzeremo il contenuto e faremo cenno a interventi migliorativi attivabili dal management aziendale.
Seguirà un esempio pratico di calcolo.
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Utile strumento per effettuare un'analisi di bilancio è il foglio di calcolo Analisi di Bilancio in forma abbreviata (Excel) Foglio excel per riclassificare e analizzare gli schemi del bilancio in forma abbreviata in modo semplice e rapido per Imprese Minori e Microimprese
1) Margine di Struttura primario e secondario
Margine di struttura primario (Patrimonio netto – Immobilizzazioni)
E' un indicatore della solidità patrimoniale dell'azienda.
- Se positivo indica che il capitale proprio, il quale non ha vincoli di scadenza, ha finanziato interamente le immobilizzazioni, caratterizzate da tempi di disinvestimento medio-lunghi.
- Se il margine è negativo vuol dire che una parte delle immobilizzazioni sono state finanziate utilizzando capitale di terzi con obbligo di rimborso, con la conseguenza che il recupero finanziario delle immobilizzazioni non avvenga in tempo per il rimborso dei prestiti ottenuti.
Margine di struttura secondario (Capitale permanente – Immobilizzazioni)
E' un indicatore della solidità patrimoniale che se positivo indica che il capitale permanente, costituito dal capitale proprio e dai debiti a media lunga scadenza, con vincolo di rimborso medio lungo, ha finanziato interamente le immobilizzazioni, caratterizzate da tempi di disinvestimento medio lunghi.
Se l'indicatore è negativo vuol dire che una parte delle immobilizzazioni sono state finanziate utilizzando capitale di terzi con obbligo di rimborso nel breve termine, con la conseguenza che il recupero finanziario delle immobilizzazioni non avvenga in tempo per il rimborso dei prestiti ottenuti.
Interventi migliorativi
Al fine di migliorare i precedenti due indicatori descritti, si può ricorrere ai seguenti interventi:
- Aumento del capitale proprio mediante nuovi versamenti dei soci o maggiore autofinanziamento (accantonamento di utili);
- Consolidamento delle passività a breve termine, cioè sostituzione di debiti a breve scadenza con mutui a media lunga scadenza.
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2) Capitale Circolante Netto e Margine di Tesoreria
Capitale Circolante Netto (Attivo corrente – Debiti a breve)
E' un indicatore che esprime la capacità dell'azienda a far fronte al pagamento dei debiti a breve scadenza.
- Se positivo indica che le attività correnti che produrranno entrate monetarie entro 12 mesi, saranno sufficienti a coprire le scadenze dei debiti a breve.
- Se invece negativo vuol dire che le entrate generate a breve dall'attivo corrente non saranno sufficienti a coprire le scadenze dei debiti a breve termine. In questo caso una parte dell'indebitamento a breve è servito a finanziare una parte delle immobilizzazioni, con evidente uso inappropriato e squilibrato delle fonti di finanziamento.
Margine di Tesoreria (Crediti + Disponibilità liquide – Debiti a breve)
E' un indicatore della solvibilità aziendale, intesa come capacità di far fronte alle scadenze utilizzando le sole disponibilità liquide e l'incasso dei crediti.
- Se positivo vuol dire che i fondi disponibili in cassa e banca e i crediti a breve scadenza sono sufficienti a coprire le scadenze dei debiti a breve. In questo caso l'azienda riesce a far fronte alle scadenze senza necessariamente vendere le scorte di magazzino.
- Se invece l'indicatore è negativo, la liquidità disponibile e l'incasso dei crediti non saranno sufficienti a coprire le scadenze dei debiti a breve scadenza.
Interventi migliorativi
Per migliorare la situazione della liquidità aziendale e migliorare il risultato dei due margini su descritti, Capitale circolante netto e Margine di tesoreria, è possibile:
- Diminuire l'indebitamento a breve mediante il consolidamento e la sostituzione con indebitamento a lunga scadenza;
- Ridurre la durata del ciclo monetario, cioè il tempo che intercorre tra il pagamento degli acquisti e l'incasso delle vendite;
- Incentivare le vendite con opportune politiche di marketing per aumentare i crediti e le disponibilità liquide.
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3) Esempio pratico
Si ipotizza lo Stato patrimoniale riclassificato di una società di capitali al 31/12/n:
ATTIVO |
|
Attivo immobilizzato |
|
Immobilizzazioni materiali |
€ 800.000 |
Totale Attivo Immobilizzato |
€ 800.000 |
Attivo circolante |
|
Rimanenze |
€ 250.000 |
Crediti a breve |
€ 150.000 |
Liquidità |
€ 15.000 |
Totale Attivo circolante |
€ 415.000 |
Totale Attivo |
€ 1.215.000 |
PASSIVO |
|
Capitale proprio |
€ 500.000 |
Utile netto (parte non distribuita)/Perdita |
€ 50.000 |
Totale Patrimonio netto |
€ 550.000 |
Capitale di terzi |
|
Debiti a medio lungo termine |
€ 400.000 |
Debiti a breve termine |
€ 265.000 |
Totale Capitale di terzi |
€ 665.000 |
Totale Passivo |
€ 1.215.000 |
In base a tali dati si calcolano i margini patrimoniali:
Margini Patrimoniali |
31/12/n |
|
Margine di struttura primario |
PN – Immobil. |
-€ 250.000 |
Margine di struttura secondario |
(PN+Dml) - Imm |
€ 150.000 |
Capitale circolante netto |
A c- Pb |
€ 150.000 |
Margine di tesoreria |
(Ac-Rim)-Pb |
-€ 100.000 |
Anche se il margine di struttura primario risulta negativo, ciò viene bilanciato dalla positività del margine di struttura secondario, che esprime un corretto equilibrio tra capitale permanente e immobilizzazioni. Anche il capitale circolante netto risulta positivo, tranne il Margine di tesoreria che esprime l'insufficienza delle disponibilità liquide e dei crediti a coprire i debiti a breve.
In generale la situazione può essere giudicata equilibrata e comunque eventuali interventi correttivi (aumento di capitale sociale, maggiore autofinanziamento, incremento delle vendite) non farebbero altro che migliorare la struttura patrimoniale.
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4) Conclusioni
Il calcolo dei margini patrimoniali non può essere preso in modo isolato, in quanto vanno considerati anche gli altri quozienti di bilancio e l'analisi dei flussi finanziari, ma soprattutto occorre fare riferimento al trend temporale, ovvero all'andamento dei margini nel tempo confrontando almeno tre bilanci.