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MONEY TRANSFER E PRIVACY: QUANDO SI RISCHIANO PESANTI SANZIONI

Money transfer e privacy: quando si rischiano pesanti sanzioni

Money transfer: quando il trasferimento di denaro in violazione della privacy comporta l’irrogazione di pesanti sanzioni

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Il money transfer consiste in un trasferimento di denaro che viene veicolato non ricorrendo ai tradizionali canali degli istituti di credito bensì da altri soggetti, autorizzati a farlo.

Questa operazione viene utilizzata soprattutto dagli immigrati che così trasferiscono somme di denaro nei propri paesi di origine.

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Tutta la normativa aggiornata sulla Privacy nel Commento breve al Regolamento europeo per la privacy

1) Antiriciclaggio e trattamento dei dati personali

I moduli send (sono i moduli di richiesta di trasferimento internazionale di denaro) devono riportare – per quanto di interesse in questa sede - la Informativa, ai sensi dell’art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e la firma del Consenso al trattamento dei propri dati personali da parte del gestore del servizio.

Il Garante privacy, tramite una notizia pubblicata sul proprio sito ha reso noto di avere provveduto alla irrogazione di sanzioni per un importo superiore agli 11 milioni di euro nei confronti di cinque società operanti nel settore del money transfer. Le suddette società provvedevano all’inoltro di cospicue somme di denaro in Cina eludendo sia le norme in materia di antiriciclaggio che quelle in materia di trattamento dei dati personali.

In relazione a questa ultima tipologia di norme il Garante dopo avere svolto una serie di indagini – per il tramite del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza – ha scoperto che ben cinque di tali società trasmettevano somme di denaro raccolte in Italia in Cina.

Per eludere la normativa antiriciclaggio frazionavano le somme di denaro in più operazioni al fine di operare sotto la soglia prevista dalla normativa.

Oltre a violare la normativa antiriciclaggio tali società, al fine di garantire l’anonimato dei propri clienti, utilizzavano moduli compilati da persone fittizie (appartenenti a persone non esistenti o defunte) e raccolti in archivi contenenti, altresì, fotocopie di documenti di identità..
Pertanto, il trattamento dei dati avveniva senza il consenso e ciò è stato desunto da una pluralità di circostanze:

a) i soggetti in questione non corrispondono mai ai reali mittenti;

b) in alcuni casi i moduli send  contengono dati personali relativi a soggetti deceduti od inesistenti o sono privi della sottoscrizione;

c) gli invii di denaro sono stati effettuati a pochi secondi gli uni dagli altri, per importi appena sotto soglia ed indirizzati ad un unico beneficiario;

d) i nominativi cui è stato attribuito fittiziamente ciascun invio sono stati raccolti da documenti d'identità appositamente conservati, in fotocopia, presso l'agenzia all'interno di più raccoglitori e da utilizzare all'occorrenza

Poiché il trattamento dei dati personali avveniva in violazione anche delle misure di sicurezza, l’Autorità ha quantificato una sanzione il cui importo complessivo ha superato gli undici milioni.

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